All Posts from March, 2004

Un sapore, tutto qui

March 6th, 2004 | By benty in Senza categoria | 3 Comments »

Un motivo ci sarà se di venerdì sera , invece che altrove sono qui, aggrappato a cinque cd dei Massimo Volume in rigorosa random playlist. Cosa mi manca ? Ho la mia birra le mie sigarette. Addirittura delle noccioline. Una serata che credo mi abbia insegnato a fare i conti con alcune cose. La solitudine ad esempio

Avreste dovuto vedere …

March 4th, 2004 | By benty in Senza categoria | 4 Comments »

 


…le espressioni dei miei studenti dopo l’esibizione di Pappalardo. Mi chiedevano spiegazioni. Cosa è questo ? Cos’ha ? Maledetto il momento che ho deciso di portarli a vedere dieci minuti di Festival, maledetto! Ho sperimentato sulla mia pelle come reagiscono all’estero davanti all’immagine che esportiamo nel mondo grazie a Sanremo. Risate, derisione, ignominia, sguardi increduli ; solo la mia altissima figura professionale mi ha evitato gli insulti, credo. “No, ma non capite, lui ha fatto Survivor, Classe di Ferro, lui cantava Ricominciamo…”. Capite ? Mi sono vergognato così tanto che mi è quasi venuto da difenderlo, per difendere me stesso, in quanto italiano. Poi ho cercato di controllare l’imbarazzo. Ho pensato anche alla musica di merda che si ascolta in Grecia, una cosa insopportabile e che attecchisce incredibilmente soprattutto fra i giovani. Allora mi son detto, fra me e me “Ma andatevene affanculo, voi insieme a Pappalardo, va'”.

Ancora in copertina, altro che Sanremo !!!

March 3rd, 2004 | By benty in Senza categoria | 4 Comments »

Ci sono un sacco di blog che parlano di Sanremo, ma nessuno che mi abbia raccontato se quest’anno c’è la radiocronaca della Gialappa’s su Radiorai. E comunque sono riuscito a vederne 10 minuti anch’io. Per fini squisitamente didattici, abbiamo portato le classi davanti alla tv via satellite della scuola, imponendogli il festival. E’ un fenomeno di costume , cazzo volete? Altro discorso è ammettere che dopo quasi due anni di astinenza televisiva, tutto quello che avrei voluto sarebbe stato rimanere ad istupidirmi, facendomi risucchiare dalla poltrona, a costo di sorbirmi Vespa. Ma è stato solo un attimo di debolezza: ripresomi dall’abbiocco mi sono messo in macchina e ho fatto la centrifuga al cervello, con delle massicce dosi di Folk Implosion e Grandaddy, per preservare la verginità indie. Anche se mi pare di capire che per essere veramente indie, Sanremo adesso si deve guardare. Comunque non avevo scelta. Credo che dopo la performance di DJ Francesco e Veruska molte cose siano diventate chiare agli studenti sull’Italia. Meglio di ore di propaganda antigovernativa condotta appassionatamente tutti i santi giorni dal sottoscritto in classe. Ormai peraltro continuare sarebbe del tutto inutile. Infatti l’intenzione di questo post era solamente segnalare che anche questa settimana campeggia trionfalmente il nostro premier dalle copertine di “Lipon”. A fianco, ma decisamente con minore risalto, la storia di una soubrette greca che credo annunciasse di voler cambiare sesso e le foto esclusive del matrimonio fra due nani in Turchia. Lipon è un settimanale di pettegolezzi distribuito in tutte le edicole dell’Ellade, che sarebbe paragonabile al nostro Novella 2000 se non avesse una qualità della carta inferiore a quella di Cronaca Vera. Titolo a caratteri cubitali: “Perdi anche tu chili come Berlusconi, fai la dieta della scimmia”. Non l’ho capita, ma mi ha fatto riflettere.

Spiritualizzatemi

March 2nd, 2004 | By benty in Senza categoria | 8 Comments »

Il 27 marzo gli Spiritualized dovrebbero passare da queste parti. Siccome la mia astinenza da concerti prosegue da quello di Lanegan di cui già raccontai, e siccome non li conosco se non di nome, e siccome mi volevo comprare un cd, e siccome molti di voi sanno di musica molto più di me, vi domando: mi consigliate quale album prendere per iniziare , senza andarmi a scartabellare la collezione di Rumore ?

We are the champions my friends vs. I am a loser baby

March 1st, 2004 | By benty in Senza categoria | 3 Comments »

 


Oggi a Lamìa si è disputata la finale della coppa nazionale di basket. Aris Salonicco contro l’odiato Olimpyakos Pireo, una specie di Juventus greca: qui vincono sempre tutto loro. Le tifoserie greche non sono celebri per la loro mansuetudine; l’incontro è stato sospeso tre o quattro volte per lancio di oggetti in campo, fra cui razzi e fumogeni. Gli arbitri hanno sospeso l’incontro, ed hanno poi deciso che la partita si sarebbe svolta fino alla fine, ma a porte chiuse. Il palazzetto è stato sfollato, gli ultrà caricati sui pullmann e rispediti a casa. Dall’inizio della gara erano passate circa quattro ore, quando il match è stato ripreso. I volti dei telecronisti erano stravolti. Per la cronaca hanno vinto i gialloneri dell’Aris.


L’Aris è la squadra per cui simpatizzo qui in Grecia, perchè ha una storia parallela a quella della mia Lazio. Seconda squadra della città per numero di tifosi, innumerevoli vicissitudini societarie che la stanno portando sull’orlo del fallimento e conseguente scesa in piazza dei tifosi per protestare. Odio profondo per i cugggini del Paok simpaticamente ribattezzati i turchi o gli zingari, tifoseria marcatamente di destra. Mi tocca fare anche qui la minoranza nella minoranza. Poche ma mitologiche vittorie, innumerevoli tonfi, di cui il più bruciante e recente è la sconfitta nel derby, proprio nella finale della coppa di calcio dell’anno scorso. La differenza qui è che se si tifa per una società, si tifa sia per una squadra di basket che per una di calcio, ed in teoria per tutte le squadre degli altri sport cosiddetti minori. Almeno ci si consola: l’Aris calcio sta per retrocedere, mentre il basket l’anno scorso ha vinto anche la coppa campioni. I successi sono così rari che uno vale quasi l’altro e vanno comunque festeggiati come se fossero sempre delle coppe dei campioni. Oggi in piazza davanti alla Torre bianca, simbolo della città, c’erano migliaia di tifosi, il versante giallonero di Salonicco era in festa: bandiere, striscioni, clacson a non finire, sciarpe, cori, abbracci e fiumi di alcol. Non ti veniva da credere che si stesse festeggiando una misera coppetta nazionale di basket. L’unica cosa più patetica di tutta questa situazione era un italiano, con tanto di sciarpa, che neanche riusciva a fingere entusiasmo. Se ne stava lì, nostalgico per le memorie di antiche di promozioni in serie A1 vissute da giovane con il Fabriano basket, si guardava intorno piuttosto stralunato, anche perchè avrà saputo al massimo due cori a dir tanto.

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