All Posts from March, 2004

O’ delay

March 18th, 2004 | By benty in Senza categoria | 2 Comments »

Già lo sapevate, ma vale la pena ricordare che la blogosfera è viva e lotta con noi

La casa della libertà (di sparare minchiate)

March 15th, 2004 | By benty in Senza categoria | 12 Comments »

 


Copio e incollo dalla Repubblica


Sono le parole di Gustavo Selva, presidente della Commissione Esteri della Camera, a innescare la polemica tra gli schieramenti. Eccole: “Nella guerra del terrorismo, Bin Laden segna un altro punto al suo attivo con l’insperata vittoria in Spagna dei socialisti di Zapatero”.


Ma la Casa delle Libertà insiste e anzi, con Ignazio La Russa (coordinatore di An), rincara la dose: “I terroristi possono cantare vittoria perché sono riusciti a condizionare il voto di un paese democratico e libero come la Spagna”.


Ma questo governo non era contro gli stupefacenti ? Ma di che si fanno questi ? Più tabacco nelle vostre sigarette truccate, signori onorevoli.

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Se lo dite voi ….

March 15th, 2004 | By benty in Senza categoria | 2 Comments »

Io ho sempre pensato che un po’ ci facesse. Ed invece, vengo a scoprire addirittura dalla Padania che mi sbagliavo. Umberto non ci fa, …

A cura del comitato "Rivalutiamo il cabaret"

Le grandi domande della domenica

March 14th, 2004 | By benty in Senza categoria | 9 Comments »

 



  • Nelle statistiche di Tragedie Greche, anche questo mese compare un ingresso dal blog di Personalità Confusa. Mi sapete dire come si spiega tutto ciò, dando per scontato che il Confuso non si sognerebbe neanche di linkarmi, (come è sacrosanto) ?

  • L’inizio in contemporanea delle seconde edizioni dei due reality più seguiti (Farma, ovvero la Fattoria e Fame Story, ovvero Operazione Trionfo) sancirà nuovamente un buio periodo di incomunicabilità fra me ed il resto del mondo che non parlerà d’altro per i prossimi mesi?

  • Ma se nel centro sociale dove sono stato ieri, gli occupanti pagano regolarmente l’affitto, allora dopo si chiama centro sociale affittato (e mo co’ o cazz’ ce cacciate, contratto di locazione triennale alla mano) ?

  • Ma è destino che io debba sempre finire in squadre di calcetto in cui imperversano i Maradona e i Platini (si lo so ‘sto post sarà la terza volta che lo linko, uffa) ? Tutti “dieguiti” nei primi cinque minuti, finchè c’è ossigeno. Dribbling inconcludenti, tacchetti superflui, azioni personalissime, un passaggio neanche a parlarne ( e qui si usa molto incolpare di tutto la palla). Nel secondo tempo, quando l’ossigeno è ormai un ricordo, l’ambulanza staziona preoccupante fuori dal campo e dei sinistri avvoltoi sopra di esso, e le gambe hanno la stessa consistenza dello Tsatsiki, di colpo tutti credono di essere diventati dei “petit roi” (il plurale in francese non lo so, lasciatemi in pace). Per l’esattezza dei Platini al giorno d’oggi, ovvero grassi, ansimanti e convinti di poter benissimo giocar da fermi, senza nessun accenno al pressing e men che meno ai ritorni in difesa. Lanci lunghi e pedalare. Ne beccassero uno, dico. Comunque quando gioco con gente evidentemente più scarsa di me mi sento chiaramente più sicuro e , se non mi metto a fare il cretino, do il meglio. Riprendere l’attività fisica dopo cinque mesi potrebbe comunque portarmi a breve nelle condizioni di Bossi, ci ho quasi 31 anni ci ho, altro che giovane.

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Italians do it better (*)

March 13th, 2004 | By benty in Senza categoria | 5 Comments »

La mia precaria carriera da mischiadischi al Casablanca sembra già in crisi, a causa di un violento giramento di coglioni che non sto qui a spiegarvi, ma che insomma ogni tanto me lo potrò pure permettere, no? Nel frattempo sono stato ingaggiato per passare musica alla festa organizzata dalla scuola in cui insegno, domenica prossima. Da un certo punto di vista sarà meno squallido di ciò che sembra a leggerlo: qui quando le scuole private di lingue si mettono ad organizzare feste, affittano locali coi controcazzi e partecipano parecchie persone, visto che se magna gratis. L’anno scorso c’erano oltre 400 sfaccendati, mica cavoli. Insomma non è che vi dovete immaginare un raduno di bambini dentro la palestra, coi festoni di carta colorata e il ballo del Qua Qua a mandarli in delirio, ecco. Da un altro punto di vista è parecchio peggio di quello che potrebbe sembrare, perchè nel mio contratto, che prevede una lauta retribuzione sottoforma di calorose strette di mano e qualche pacca sulle spalle, è previsto che il diggei italiano suonerà solo musica italiana – o per essere più chiari cantata in italiano – , in attesa del concerto degli “Aroma Caribe”, che proporranno della insopportabile musica latinoamericana. Sono ordini impartiti dall’alto, ne va del mio posto di lavoro, quello vero. Della musica tricolore che si ascolta qui già sapete: non fa impazzire nessuno in genere ma, ad esempio, Tiziano Ferro ancora furoreggia, per dire. E quello mi verrà richiesto, se non proprio qualche pezzo di Ramazzotti e della Pausini o Felicità, di Al Bano Romina, che per quelli siamo famosi nei paesi del terzo mondo. Ma io sono un temerario, sappiatelo. Il piano di sabotaggio situazionista che ho già ben chiaro in mente, riguarda, oltre ad una vergognosa sbornia gentilmente offerta dai miei datori di lavoro, il passaggio di robetta tipo Elio e le Storie Tese. Sarò ripagato in pieno dell’assurdità della situazione godendomi le espressioni di imbarazzo delle mie colleghe, quando si troveranno sopraffatte da richieste di traduzione del tipo “Cos’è il leggendario Anal Lube ?!”.


Se vi viene in mente della musica italiana ballabile e vagamente in tema con l’atmosfera surreale della serata, i vostri generosi suggerimenti saranno ben accetti.


(*) il precedente titolo mi sembrava criptico e si prestava a troppe chiavi di lettura. Se non vi sta bene inoltratemi le vostre lamentele

Pure morning

March 11th, 2004 | By benty in Senza categoria | 15 Comments »

Avete mai provato ad essere svegliati tutte le mattine verso le otto e un quarto da un martello pneumatico ? Tutte le mattine ?! Questa simpatica esperienza accompagna i miei risvegli da ormai una settimana e credo che continuerà per qualche mesetto. Certo, verrà poi sostituita dal fracasso delle betoniere, dallo scarico di materiali vari, cemento e tondini e mattoni, infine dalle multietniche urla degli allegri muratori. Credo che il solo pensiero della lunga permanenza del rumore che mi attende, ogni giorno appena fuori dalla mia finestra, comprometta poi il mio umore per tutto il resto della giornata. Perchè potrei anche affacciarmi dal terrazzo tutte le mattine e vomitare un’interessante e variegata sequela di bestemmie in greco (e vi assicuro che potrei farlo con ragguardevole padronanza della lingua), ma non mi darebbe la stessa soddisfazione che farlo in madre lingua. Farlo in italiano significherebbe però privarsi del piacere di venire capiti dai molestatori del mio sonno, che resterebbero allibiti un secondo, per poi riprendere a far fracasso neanche troppo perplessi. D’altra parte devo dire che i muratori hanno aggiunto delle nuove prospettive alla mia esistenza. Da quando ho iniziato ad insegnare ho praticamente perso il senso della parola mattino. Lavoro di pomeriggio e di sera, stacco tutti i giorni alle 22.30, se non esco mi incollo ad internet. Poi lunghe, lunghissime dormite. Voi non sapete perchè, ma me le merito. Adesso invece no, non più. Gli amici martellatori pneumatici ci tengono a che io possa quotidianamente apprezzare le loro performance rumorose, di cui andrebbero fieri gli Einsturzende Neubauten , e allora giù dalla branda. Poi allora uno si attacca ad internet pure di mattina, legge che Bossi sopravvive anche agli infarti e allora capisce che è tutto inutile e resta con l’umore storto tutto il giorno.

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Everybody needs Aiki

March 11th, 2004 | By benty in Senza categoria | Comments Off on Everybody needs Aiki

E’ con gioia e con il debito ritardo da jet lag che annunciamo il ritorno di Aiki, per chi come me non se ne fosse accorto in tempo. E ci sono novità: la nostra suicidegirl preferita entra nella malfunzionante famiglia di splinder. E’ d’obbligo aggiornare i vostri link.

Grecia ? In basso, a destra

March 7th, 2004 | By benty in Senza categoria | 4 Comments »

Anche qui trionfa la nuova destra. La città è impazzita di bandiere (soprattutto greche), caroselli di auto, vecchi fascistoni, giovani baldanzosi e acchittatissimi e signore in pelliccia con l’acconciatura pronta al festeggiamento. Anche qui i politici destri hanno promesso che alzeranno le pensioni e abbasseranno le tasse. Immagino che avranno chiesto delle consulenze a Tremonti. A me questa gente, più che schifo, mi fa paura, davvero. E adesso dove espatrio ?

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Repubblica sempre sulla notizia sbagliata

March 7th, 2004 | By benty in Senza categoria | 3 Comments »

Il sito della Republica si degna di dedicare un articoletto nella sezione degli esteri alle elezioni greche, i cui risultati usciranno fra un’oretta circa. Ovviamente lo fa con il consueto rigore scientifico, tanto da dichiarare che Papandreou è il primo ministro uscente. Il blog Tragedie Greche smentisce categoricamente: il primo ministro greco, almeno fino a stasera, è Simithis, uno peraltro fra i candidati a succedere a Prodi in Europa. Papandreou è stato ministro degli esteri (e di qualcos’altro che adesso non mi ricordo) in qualche governo precedente, ma primo ministro non lo è mai stato, e da come stanno le cose, difficilmente lo diventerà, a meno di grosse sorprese. Ora che sapete questo, posso ben immaginare il vostro sdegno, ma anche la possibilità di mettere finalmente i vostri bambini a dormire sonni più tranquilli: la verità, ancora una volta ha trionfato. Denghiù Tragedie greche. Se non ci fossi bisognerebbe inventarti, altrochè.

Last in translation

March 7th, 2004 | By benty in Senza categoria | 10 Comments »

Il fantastico calembour che ho deciso di utilizzare come titolo del post odierno, oltre a catapultarmi di diritto fra i blogger più originali del decennio a venire, sta a significare che, buon ultimo nella blogosfera, sono anche io andato al cinema a vedere il film della Coppola. Chiosate pure strafottendovene, avrei fatto lo stesso. Un film molto ben fatto, e che per vari motivi mi è piaciuto. Ma poichè di tutti gli aspetti positivi si è già discusso in abbondanza altrove, cercherò di condurre una pacata riflessione su quelli negativi. Andiamo a cominciare.


Primo: cos’è ‘sta storia dei microfoni che si vedevano in almeno tre o quattro scene ? Mi rifiuto di credere che non se ne siano accorti, parliamo sempre di Hollywood, mica del festival di Roccacannuccia. Meta-cinema ? Coltissimi riferimenti a qualcosa che mi è decisamente sfuggito, tipo qualche b-movie ? Un vero tocco di lo-fi ? Della vera stronzaggine ?


Secondo. Non che io sia un grande esperto di cultura giapponese: vanto unicamente le preziose conoscenze che ho acquisito tramite la ripetuta visione di perle del cinema d’animazione nipponico, quali Hello Spank e Mimì e la nazionale di pallavolo. Tuttavia, come erà già stato notato prima da altri osservatori, il film, oltre al pluricitato straniamento, sfasamento, smarrimento e smarronamento dei protagonisti , sembra pervaso da un razzismo neanche tanto nascosto. La cultura giapponese (cibo, tv, approccio fisico, pronuncia della R e quant’altro si vede e ascolta) ne esce abbastanza malconcia direi, ci si limita a liquidarli come “Strani forte”. D’accordo, non voleva essere mica un documentario, mi si dirà. Però si era da più parti detto che Tokyo e il Giappone, in L.I.T. costituivano non solo lo sfondo, ma erano bensì parte attiva e soggetto co-protagonista della storia. Una controparte che da ciò che si è visto recitava per luoghi comuni e stereotipi piuttosto usurati. Il che, ad un povero di spirito quale sono io, alla fine può anche dare una certa qual gratificazione. Si esce dal cinema convinti che sul Giappone si sappia già tutto e che Tokyo sia davvero tutta lì, visto che quelle quattro parole che vi si collegano per riflesso pavloviano compaiono o vengono citate tutte. Sakè, Gheisha, Shiatsu, Sushi, Origami, Ikebana, Karaoke, Mai dire banzai, manga/hentai e via continuando. Mancava “ninja”, e non mi sarei sorpreso che da qualche parte (magari calandosi abilmente da uno dei microfoni in bella vista) facesse capolino Sasuke, uccidendo Bill Murray a colpi di shuriken e katana e conquistando il cuore di Charlotte. Questo è per dire che poi non ci dobbiamo lamentare degli stereotipi che esportiamo, quando vengono fedelmente riportati dai cineasti stranieri per le loro storie ambientate da noi. Perchè quella è l’Italia che tutti si aspettano di conoscere e l’unica che possono riconoscere. Temo insomma che se la Coppola dovesse mai decidere di ambientare in Italia il seguito di L.I.T. la storia avrebbe come sfondo o’ Vesuvie, come sottofondo o manduline, mentre Bob e Charlotte mangiano, rigorosamente all’aperto, degli spaghetti in allegria e tutti parlano napoletano e canticchiano felici, anche se la storia si dovesse svolgere a Bergamo alta in inverno.



Arigatò.