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Titoli scontati: il mio grasso grosso matrimonio greco

May 23rd, 2008 | By benty in Senza categoria | 18 Comments »

Alcuni ultimi – si spera – flash dalle mie nozze, in pratica l’equivalente dell’album delle fotografie. Una specie di post-pagella, un ringraziamento a punti sparsi.

Un grazie all’Alitalia. Il primo carico di invitati arriva e la nostra gloriosa compagnia di bandiera gli perde i bagagli. Per rendere tutto piu’ avvincente quel giorno Salonicco sembra la Val Padana, 9 gradi, pioggia,  cielo plumbeo, Benvenuti in Grecia, "o pais’ do sole". Come non bastasse al povero Tommaso gli si incricca la schiena. Quindi ben prima del suo primo tsipouro (da cui sviluppera’ poi una vera e propia dipendenza) deve farsi delle overdosi di Voltaren per sopravvivere. Non si riescono a trovare macchine da noleggiare. Ciliegina sulla torta la sposa resta chiusa in camera da letto per due ore, col rischio di farsela addosso, a causa di una maniglia rovinata che avevamo provveduto a far cambiare appena il giorno prima. Quando si dice partire col piede giusto. Tenaci.

Un secondo grazie all’Alitalia, che col secondo carico di ospiti in arrivo pensa bene di ritardare il volo a causa di un guasto, di farli scendere dall’aereo rotto, e di farceli risalire dopo un paio d’orette, cosi’ da farli viaggiare tranquilli. Ma si dai, diamogli pure dei meritatissmi finanziamenti statali ! Competitivi.

Un grazie al folle Michele, che subito dopo una soberrima vacanza ad Amsterdam, (o forse ancora sotto gli effetti di) decide d’un tratto di onorarci di una visita a sorpresa, in solitaria in moto, e me lo ritrovo a casa cosi’, all’improvviso. Non ho avuto il cuore di dirgli a quel punto che non era stato nemmeno invitato, e quindi l’ho ringraziato, come sempre, sacrificando al suo altare un paio di giovani vergini greche. Vergini si fa per dire. Mi-ti-co.

Un grazie a tutti i parenti e agli amici che hanno sborsato una cifra astronomica in stanze d’albergo pur di esserci, accontentandosi di sistemazioni piuttosto discutibili. In particolare vorrei menzionare Berna, che ha tranquillamente abbandonato a se’ stessa la sua giovane famigliuola per venirsi a fare una tre giorni alcolica in Grecia, e pure Meck e Cri, che a dispetto di tutti gli altri ospiti sistemati dagli sposi in un’alberghetto sfigato, per lo stesso prezzo si sono sistemati nel migliore hotel della citta’, in virtu’ di una incredibile botta di culo presentatasi sottoforma di pacchetto offerta col loro volo. Gli altri ospiti combattevano con gli scarafaggi, mentre loro si facevano le saune incluse nel prezzo. Invidiatissimi.

Un grazie alle mie cuggine de Roma, Ele e Ba, solite mattatrici indiscusse, instancabili nottambule, ballerine, intessitrici di relazioni sociali a manetta. A fine permanenza si sono ritrovate, piu’ o meno consapevolmente, ad aver invitato mezza Salonicco a casa loro per l’anno prossimo. Cuggine, se vi pare che stiano scherzando aspettate l’anno prossimo, e vedrete che purtroppo facevano molto sul serio. Inossidabili.

Un grazie a Tolis, il figlio della piu’ vecchia puttana di Verona e impagabile aiuto dj nella festa al Flou. Poi siamo arrivati io e Enzop e si e’ scatenata l’apocalisse, peccato non averne memoria. Alcolista.

Un grazie a Enzop e Serena (ciao Sere’!) che vengono accolti in suolo tessalonicese al grido di "Che ce frega d’Alemanno noi c’avemo Enzo P!". Coinvolgo suo malgrado Enzo in un dj set al Flou, dove mi lascia la consolle su un pezzo dei Sonic Youth che non ricordo, ma che consisteva in venticinque minuti di distorsioni. Lui si che sa come farsi amare dalla folla. Per non farci fare lingua in bocca a fine serata ci hanno dovuto trattenere con la forza, nonostante la nostra sbandierata eterosessaulita’. Tutto perche’ gli ho messo gli Art. 31 e Curre Curre Guaglio’ che pareva di stare rint’o cientr’ social’ occupat’ e non in Macedonia. L’ultima toccante  immagine che ho di lui e’ vederlo cantare a occhi chiusi "La societa’ dei Magnaccioni" da me personalmente eseguita alla chitarra la sera del banchetto, e per giunta a piedi nudi, con un trasporto e una commozione che nemmeno certe fan di Gigi D’Alessio. Straziante.

Un grazie a nonno Vittorio (nonno della sposa ma mo’ pure mio) che ha rubato presto la scena agli sposi, ha ballato come un matto, si e’ divertito, ha parlato a tutti i greci in italiano facendosi capire piu’ di me quando parlo in greco, e si e’ dimostrato semplicemente un mito vivente a cui andrebbe edificata una statua in oro massiccio. A 90 anni si e’ sobbarcato un viaggio che smidollati del mio calibro a stento reggerebbero, ed era la prima volta che si recava all’estero nella sua lunga vita. Tutto cio’ per accompagnare la sposa all’altare. E non c’era manco l’altare. Commovente.

Un grazie alle mie studentesse Dimitra e Cristina, fenomenali nel coinvolgere chiunque – soprattutto nonno Vittorio – nei piu’ sfrenati balli greci, e rendendo il loro professore orgoglioso come un pavone per come snocciolavano parolacce. Animatrici.

Un grazie al tempo che ci ha fatto temere il peggio per tutta la settimana prima delle nozze e invece poi, la sera del banchetto, ci ha regalato una serata talmente mite da poter mangiare tranquillamente in riva al mare, nonostante le reiterate catastrofiche previsoni della sposa/Cassandra. Secondo lei avrebbe sicuramente nevicato. Incoraggiante.

Un grazie ai miei, in particolare a Bradas, sempre pronto a intonare baritonalmente O’ Sarracino  al momento giusto abbandonando la povera Ila, futura sposa al suo destino, e a Sista, sempre pronta ad alcolizzarsi abbandonando la povera figlia Bea a se’ stessa. Buon sangue non mente. Genetici.

Un grazie alle amiche della sposa, anche perche’ si sono dovute sorbire la mia pesantissima compagnia per quasi tutta la loro permanenza, visto che la mia consorte, di mattina, preferiva giustamente dedicarsi al sonno antirughe piuttosto che a fargli vedere quelle 4 cose degne di essere viste a Salonicco. In particolare mi restera’ nel cuore la serata del martedi’ prima delle nozze quando, come ogni settimana, ho messo i dischi all’Ekkentron. Mara -l’ultima delle sue amiche ad atterrare in Grecia addirittura dalla Germania! – era arrivata quella sera stessa, tutti gli altri erano spossati da una giornata di duro turismo, Tommaso ancora alle prese con la schiena scricchiolante. Arrivano tardi, stanchi e determinati ad andare a letto presto. Mia moglie mi fa "Guarda, siamo passati solo per un salutino, se ci devi offrire ‘sto shottino fai in fretta che fra dieci minuti siamo fuori di qui". E’ bastato uno sguardo di intesa col barman. Dopo tre ore di danze sfrenate, all’ottavo giro di sfinnaki, sono usciti barcollando e cantando all’unisono "All that she wants" e le 4nonblondes. Lo ritengo un trionfo personale. Eroici.

Un grazie a mi compadre Juan e a tutti gli amici greci, che dal niente mi hanno tirato su, la sera prima delle nozze, una fenomenale sagra di paese a casa sua, nel suo splendido giardinetto dotato di amache. Pressoche’ senza preavviso gli ho portato a casa quaranta persone che si sono abboffate di deliziose fideua e tortillas, tornando a casa brille e entusiaste. Fenomenali.

Un grazie alla sposa, arrivata in comune sotto i fumi dell’alcol, e che afferma di non avere capito assolutamente nulla di quanto pronunciato dagli officianti presso il municipio. Dice che il fatidico si’ le e’ stato estorto con il raggiro e l’inganno. E’ bello sapere che l’amore trionfa sempre su tutto, anche sulla reale intenzione di sposarsi. Inconsapevole.

Voglio una vita tranquila-la-la

May 22nd, 2008 | By benty in Senza categoria | 2 Comments »

Chissa’ cosa ne dice Leonardo? Quello di noi insegnanti e’ un lavoro che fa rischiare la pelle. Altroche’ operai e muratori. I tassi di suicidio sono in aumento, si utilizzano spesso psicologi di supporto, sono frequenti nel corpo docente varie patologie psichiatriche. Per quanto mi riguarda rischiano piu’ di impazzire i miei studenti a imparare le nostre stracazzo di preposizioni. I miei dipendenti invece devono presentare delle patologie psichiatriche gravissime (come ad esempio parlare greco e vestirsi male) come requisiti, se no non li assumiamo. Se non sono gia’ matti non ce li vogliamo.

Dieci cose da non chiedere a un greco – Wedding edition

May 20th, 2008 | By benty in Senza categoria | 5 Comments »

1) Possiamo sposarci in Grecia pur essendo entrambi italiani?

In realta’ a questa domanda i greci rispondono presto e bene, con un’efficienza insospettabile, capace di smentire le pastoie burocratiche che hanno dato vita alla rubrica with a little less conversation. Certo aiuta molto avere il capo dell’anagrafe come coinquilino, e che il datore di lavoro della sposa sia un avvocato onnipotente, legato a doppio filo al consolato italiano, all’ambasciata italiana e in ultima ipotesi alla camorra napoletana. L’ambasciata italiana di Atene a questa domanda facilissima ci ha presentato tre risposte diverse, a seconda del grado alcolico di chi ci parlava, che variavano dall’"assolutamente no", al "forse in certi casi si". Moltiplicate cio’ per i rispettivi comuni di residenza dei nubendi, per farvi un quadro preciso di quello che abbiamo passato.

2) Che cos’e’ e a che serve la famigerata "Postilla dell’Aia"?

Bella domanda. E inoltre: e’ nato prima l’uovo o la gallina? L’universo e’ infinito? Qual e’ lo scopo della vita di un uomo? Cosa c’era prima del big bang? Ma veramente Mara Carfagna puo’ diventare ministro?

3) Perche’ in Grecia i proprietari dei ristoranti ti guardano male se dici che hai 50 invitati per le tue nozze?

Semplice, un matrimonio medio in Grecia si aggira sui 3-400 invitati, si parla di casi in cui salgono addirittura a 2000. La gente e’ costretta ad aprire dei mutui ventennali volti a coprire le spese per l’acquisto delle sole bomboniere.

4) Rivolgendosi al gestore del locale :"Ci preparate anche un aperitivo prima di iniziare la cena?"

Certo come no. A parte che l’idea di aperitivo qui non esiste. Se proprio devono sforzarsi di fare gli europei e assecondare le vostre richieste, imbandiranno un tavolo con bocce di whiskey e rum. Una cosina leggera. C’era gente completamente ubriaca prima dell’antipasto. D’altronde la sposa era ubriaca gia’ in municipio, ma questa e’ un’altra storia.

5) Come funziona lo scambio degli anelli?

Si tratta di una usanza che puo’ trarre in inganno e confondere le idee. Perche’ il testimone dello sposo mette l’anello alla sposa e il testimone della sposa allo sposo. Mia moglie e’ stata a lungo convinta di essersi sposata con il mio testimone, un fricchettone spagnolo. Era anche soddisfatta. Ma – ci teniamo a ripeterlo –  si era fatta a stomaco vuoto tre calici di spumante prima di dire "Lo voglio". C’e’ da capirla.

6) Alla pasticceria dove avete ordinato la torta nuziale: "Potreste scegliere voi la forma della torta?"

Mai, mai e poi mai rivolgere questa domanda, che implica il libero arbitrio del pasticcere pazzo. Noi abbiamo rischiato di ritrovarci con la torta a forma di due orrendi cuori sovrapposti, ("Vanno per la maggiore" ha detto la pasticcera)  roba che gli invitati ci avrebbero riso dietro per il resto della nostra esistenza. Abbiamo optato per un piu’ sobrio dolce a forma di due cigni che s’ingroppavano, che siamo comunque dei romanticoni.

7) Ma sara’ necessario un interprete perche’ gli invitati capiscano cosa dice l’officiante che vi sposa?

In effetti ce ne doveva essere una, che si e’ presentata invece solo all’ora di cena. La celebre puntualita’ greca. Il momento topico (quello del "Si lo voglio") in greco e’ passato dunque pressoche’ inosservato e dopo qualche minuto, cogliendo l’assoluta mancanza di reazioni del pubblico astante, il testimone (lo ricordiamo, uno spagnolo) rivolgendosi alla disorientata platea ha detto "Oh, avete capito tutti, no? Mo sono sposati". Testuale.

8) E’ vero che alla fine della cerimonia, tirate addosso agli sposini della feta e dei souvlaki?

No, fortunatamente si usa il riso anche in Grecia.

9) Ma e’ vero che si balla un sacco durante il pranzo nuziale in Grecia?

Il solito luogo comune. Verissimo. L’orchestrina munita di buzouki e clarinetto e’ pressoche’ immancabile, e costa quanto un rene. Se poi sono particolarmente meritevoli gli invitati danzanti che apprezzano possono infilargli banconote negli strumenti, o nei vestiti, come fossero delle ballerine di lap dance. Alla nostra orchestra da questo punto di vista e’ andata male. Se la band entra nel clima di festa ed e’ dell’umore si alza e suona due o tre pezzi in piedi mentre tutti gli altri ballano in cerchio attorno a loro. Esordiscono gli sposi con un valzer quasi all’inizio (noi siamo riusciti a non calpestarci troppo) e poi si continua per tutta la notte con i famosi balli in cerchio che agli occhi di voi profani sono tutti sirtaky, e invece no. Quasi ci si dimentica del cibo, che si e’ provveduto a pagare con l’altro rene. Nei matrimoni completamente greci ci sono diatribe violentissime fra le famiglie su quali balli vanno eseguiti, quali musiche suonate e con quale ordine i parenti degli sposi devono ballare, le gerarchie sono rigidissime e importantissime. Noi l’abbiamo prestissimo buttata in allegra caciara, all’italiana. Comunque i nostri invitati si sono battuti come leoni, e alla fine mancava poco che gli insegnassimo il saltarello marchigiano, la pizzica e la tarantella ai greci. A un certo punto c’e’ un tipo di ballo piuttosto difficile in cui si deve cimentare lo sposo da solo, mentre tutti gli invitati in cerchio stanno in ginocchio e battono il tempo. Complici i litri di vino me la sono sfangata onorevolmente e senza cadere. La sposa ovviamente non ne ha memoria, era in bagno a piangere disperata perche’ gli avevano appena spiegato di avere sposato me, e non il mio testimone.

10) Come funziona il taglio della torta?

Per farcelo spiegare abbiamo dovuto ingaggiare un consulente della NASA. Un’orgia di imboccamenti incrociati che devono rispettare un’ordine immutabile: una procedura in cui vengono coinvolti anche i malcapitati testimoni, per capire la quale, a causa anche dello sproposito di vino bianco consumato, ci abbiamo messo un’oretta. Quando abbiamo finalmente capito ed eseguito a dovere, gli ospiti se n’erano gia’ andati a casa.

domanda bonus: Meglio un matrimonio in Grecia o in Italia?

Voi che ne dite?

Qui troverete altre cose da non chiedere a un greco

Il liberismo ha i giorni contati

May 20th, 2008 | By benty in Senza categoria | 4 Comments »

Si vabbe’, mia moglie scrive su Grazia questa settimana. Come se ci volesse tanto. Ci scrive pure la moglie di Ferrara, ergo per diventare autrici di quel blog basta averci un marito potente, irritante e obeso. Modestamente. Io sui giornali di Berlusconi poi non ci scriverei mai. Se proprio devo buttarmi sul capitalismo mi faccio linkare direttamente da Millionaire (no, veramente)

E poi allora quanto dovrei bullarmi io , che mi hanno pubblicato quelli di Bondologia  ? Eh?!

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Oggi sposi

May 2nd, 2008 | By benty in Senza categoria | 28 Comments »

Lo so che per gran parte del genere femminile che legge abitualmente queste paginette sarà una tremenda coltellata, ma vi annuncio che oggi, circa alle 18.30 italiche, ammetterò in greco (per non farmi capire da troppa gente) che amo quella donna e voglio prendermela in sposa per tutta la vita. Scusate la retorica e la scarsa fantasia, ma è proprio così. Ora vado a radermi le basette. Poi si balla sirtaky tutta la notte.