We are the champions my friends vs. I am a loser baby

01 March 2004 | By benty in Senza categoria

 


Oggi a Lamìa si è disputata la finale della coppa nazionale di basket. Aris Salonicco contro l’odiato Olimpyakos Pireo, una specie di Juventus greca: qui vincono sempre tutto loro. Le tifoserie greche non sono celebri per la loro mansuetudine; l’incontro è stato sospeso tre o quattro volte per lancio di oggetti in campo, fra cui razzi e fumogeni. Gli arbitri hanno sospeso l’incontro, ed hanno poi deciso che la partita si sarebbe svolta fino alla fine, ma a porte chiuse. Il palazzetto è stato sfollato, gli ultrà caricati sui pullmann e rispediti a casa. Dall’inizio della gara erano passate circa quattro ore, quando il match è stato ripreso. I volti dei telecronisti erano stravolti. Per la cronaca hanno vinto i gialloneri dell’Aris.


L’Aris è la squadra per cui simpatizzo qui in Grecia, perchè ha una storia parallela a quella della mia Lazio. Seconda squadra della città per numero di tifosi, innumerevoli vicissitudini societarie che la stanno portando sull’orlo del fallimento e conseguente scesa in piazza dei tifosi per protestare. Odio profondo per i cugggini del Paok simpaticamente ribattezzati i turchi o gli zingari, tifoseria marcatamente di destra. Mi tocca fare anche qui la minoranza nella minoranza. Poche ma mitologiche vittorie, innumerevoli tonfi, di cui il più bruciante e recente è la sconfitta nel derby, proprio nella finale della coppa di calcio dell’anno scorso. La differenza qui è che se si tifa per una società, si tifa sia per una squadra di basket che per una di calcio, ed in teoria per tutte le squadre degli altri sport cosiddetti minori. Almeno ci si consola: l’Aris calcio sta per retrocedere, mentre il basket l’anno scorso ha vinto anche la coppa campioni. I successi sono così rari che uno vale quasi l’altro e vanno comunque festeggiati come se fossero sempre delle coppe dei campioni. Oggi in piazza davanti alla Torre bianca, simbolo della città, c’erano migliaia di tifosi, il versante giallonero di Salonicco era in festa: bandiere, striscioni, clacson a non finire, sciarpe, cori, abbracci e fiumi di alcol. Non ti veniva da credere che si stesse festeggiando una misera coppetta nazionale di basket. L’unica cosa più patetica di tutta questa situazione era un italiano, con tanto di sciarpa, che neanche riusciva a fingere entusiasmo. Se ne stava lì, nostalgico per le memorie di antiche di promozioni in serie A1 vissute da giovane con il Fabriano basket, si guardava intorno piuttosto stralunato, anche perchè avrà saputo al massimo due cori a dir tanto.

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3 Comments on “We are the champions my friends vs. I am a loser baby”

  1. basta con questi sport minori!!

     

  2. PS: sul finale mi hai ricordato me stesso alla festa scudetto dello sporting lisbona, con la variante che non c’era un bar aperto in tutta lisbona e il tutto era condito da un’agghiacciante sobrietà.ciao!s

     

  3. io ho una venerazione particolare per il pallavolista marios gkiourdas (che ora gioca a parma, nell’Unimade). sono normale?