All Posts from March, 2008

Io voto stasera

March 27th, 2008 | By benty in Senza categoria | 15 Comments »

Il plico elettorale e’ gia’ arrivato, giace sul tavolo della sala irrisolto. Ogni tanto ci passo davanti, lo guardo e sospiro. Non so dove mettere la croce. Facile per voi, che andate a votare, state un minuto nella cabina elettorale, e se non avete ancora deciso potete agire d’impulso, chiudete gli occhi e mettete una croce. A me e’ toccata la malasorte di poterci riflettere per qualche giorno, a scheda aperta. Un tormento. Votare PD sapendo di dare il voto pure a Rutelli e alla Binetti? Votare Diliberto sapendo di dare il voto a Diliberto? Avevo pure pensato di trasferire tutto in bagno, che li’ notoriamente si riflette meglio, e fa sempre comodo in certi momenti avere qualcosa da leggere. Ho fatto pure il test online per vedere dove mi trovo politicamente, per farmi un’idea di come la penso. Al momento risulto lievemente a sinistra delle brigate rosse, il cui simbolo purtroppo non si trova nella scheda. Ma stasera voto.

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Precari all’altare

March 14th, 2008 | By benty in Senza categoria | 27 Comments »

Come molti sono disgustato dai tentennamenti del centrosinistra, e per questo ormai – come molti altri – ho fatto il giro completo e mi ritrovo all’estrema destra, vicino a Ciarrapico e al fianco di Silvio. Devo dire che si sta bene, si gode di una visuale privilegiata sul paese; mi trovo dove i problemi si risolvono finalmente in maniera concreta e definitiva. Cioè, pensate a quanto buon senso c’è nelle ultimissime parole di Silvio: signorina, vuole sistemarsi? Si trovi un miliardario. E puff, il problema del precariato è bello che risolto. Un genio, questo è il vero uovo di Colombo. Bastava pensarci prima e impostare tutta la campagna del centrosinistra su un punto programmatico così forte e assolutamente inattaccabile, sarebbe stata una vittoria assicurata, invece di perdere elettori di un certo valore, come me. Ma dico, cosa c’è di più di sinistra della redistribuzione delle risorse economiche in maniera equa ? Un riccone sposa una poveraccia e siamo praticamente alla realizzazione dell’utopia comunista. Ma non capite ? Ma non solo. Magari una riccona, (una Marcegaglia toh), si sposa un poveraccio, e ci aggiungiamo anche quanto ci teniamo alla parità delle donne, altro che ciance sull’aborto. A me ‘sta cosa mi entusiasma. A tal punto che oggi sono andato a fare le pubblicazioni in comune.

No sul serio, mi sposo a maggio, con una precaria italiana (che solo incidentalmente guadagna più soldi di me). Fatemi gli auguri che sennò ci rimango male.

Everything is NOT illuminated

March 6th, 2008 | By benty in Senza categoria | 2 Comments »

"Notizie dal terzo mondo ellenico" o anche "categorie di lavoratori che sanno farsi amare dal popolo"

Per tutta la settimana e fino a mercoledi’ i simpaticissimi lavoratori della DEH (pron. dei’) l’ENEL ellenica, sono in sciopero. E vabbe’, non sono ne’ i primi ne’ gli ultimi, pensi. Come in tutti i paesi non andranno a lavorare, protesteranno, tratteranno, immagino, per il solito rinnovo del contratto collettivo di lavoro, pure se sono un’azienda mezza privata.

Ma qui vige l’antica tradizione dell’interruzione del servizio. Cioe’ questi decidono che, durante tutto l’arco della giornata, varie zone della citta’, l’equivalente di centinaia di migliaia di abitanti per volta, resteranno senza luce per un paio d’ore. Me li immagino che si aggirano nell’ombra maligni come gnomi,  e tirano giu’ gli interruttori elettrici generali sghignazzando, lasciando allo scuro quartieri interi.

Immaginatevi una citta’ da un milione e passa di abitanti che, a sacacchiera, resta immersa nel buio totale per un paio d’ore: niente lampioni, niente insegne, niente semafori, traffico impazzito e colonna sonora di clacson, supermercati che chiudono alle sei, gente che resta allegramente intrappolata negli ascensori con relativi interventi dei pompieri per tirarli fuori. Surreale. La gente per strada un po’ bestemmia un po’ si aggira persa, come dopo un terremoto che tutti si riversano in strada. Immagino che se succedesse in una metropoli americana sarebbe tutto un saccheggiare e devastare. Qui, si borbotta e si ridacchia e si socializza.

Qui a scuola, poiche’ le lezioni si svolgono prevalentemente di sera, siamo ricorsi alle care vecchie candele (ci avevo le Tundra dell’Ikea, quelle blu e azzurre) e l’atmosfera a meta’ fra la confraternita segreta e falo’ in riva al mare, ha visto lezioni piu’ rilassate e divertenti. Quando uno studente troppo disteso, approfittando dell’oscurita’, stava per accendere uno spino, e un paio hanno cominciato a limonare e palpeggiarsi, ho capito che andava restaurato l’ordine con il pugno di ferro. Alle nove e’ tornata la luce ed e’ finita la magia.

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