All Posts from March, 2004

E poi dicono che non succede niente

March 31st, 2004 | By benty in Senza categoria | 2 Comments »

Tanto per cominciare hanno confermato sia i Violent Femmes (proprio a Salonicco ad aprile) che i Pixies a giugno ad Atene. Non vi è nata una insana invidia? Ok allora aggiungiamo che il Paok è approdato dopo decenni in Champions League, e che l’anno prossimo mi potrò vedere delle belle mattanze allo stadio. Adesso siete invidiosi vero? No?! Allora sappiate che dopo giugno forse ci viene a trovare nientepopodimenochè Fidel. Adesso state rosicando, dite la verità … Non vi basta ancora? E vabbè allora mi gioco il tutto per tutto. Potremmo addiritura essere sull’orlo di una nuova guerra con la Turchia. Come to Greece, where everything happens !!!

Alexandra e i traditori (post fuffoso)

March 30th, 2004 | By benty in Senza categoria | 1 Comment »

 


A volte mi prende la disperazione professionale. Tutto quello che devo fare nel mio lavoro è spiegare quattro semplici cose, all’infinito, tanto da sembrare una versione di Italian for dummies. Ti dici che sono tutti studenti unversitari, che parlano già almeno inglese, che a studiare italiano non li costringe mica nessuno, che non è un grande impegno per loro mettersi giù cinque minuti prima di venire in classe e riportarmi un test accettabile. Sono tutte cose che abbiamo già detto mille volte, ripeto in continuazione. Mi sento come una vecchia professoressa di italiano arteriosclerotica, una di quelle che alle medie odiavo, in virtù del mio passato da giovane casinaro. Credi che comunque ce la possono fare i tuoi ragazzi. Poi ti trovi da solo, di notte, in compagnia di una caffettiera di espresso e di mezzo pacchetto di Marlboro Light, a correggere pile di compiti, composizioni, test consegnati in ritardo (ma io ho adottato la figura del prof tollerante e non di rado mi ritrovo anche a berci una birra coi miei studenti, se non proprio a gicarci a pallone).


E lì il panico, i dubbi, le lacerazioni.


Ma allora non hanno davvero capito un cazzo ? Ma allora ‘gli è tutto da rifare’? Ma allora sono sul serio un insegnante incapace, che non può essere colpa loro se fanno tutti gli stessi errori, dopo quasi 5 mesi di italiano. Dove ho sbagliato? Da dove ricominciare? Forse ho dato loro troppa confidenza? Forse sono tutti destrorsi e questa è la loro vendetta per le mie infinite menate sul Nano?


Poi per fortuna mi passa sotto gli occhi un test pressochè perfetto. Padronanza della lingua, utilizzo di espressioni che avevo sicuramente spiegato in classe, ricchezza di lessico, impeccabile coniugazione dei verbi, anche i fottuti participi passati irregolari. Mi sollevo per un attimo. Allora non tutto è perduto ! Break sigaretta. Chi sarà mai la benedetta studentessa, colei che in parte pose fine ai miei dubbi professionali in questa notte sfiancante? E’ Alexandra, più grande degli altri, ha 33 anni, parla già tre lingue oltre al greco, studia anche spagnolo e portoghese. E’ quella che in classe mi interrompe di continuo, per chiedermi cose che il resto degli studenti probabilmente non imparerà mai. Il loro interesse si accende solo quando accenno alle traduzioni delle parolacce. Alexandra no, lei vuole sapere, vuole conoscere il significato di ogni singola parola, manco fossi un vocabolario vivente; lei interviene di continuo, lei corregge gli altri, a lei quello che dico in classe non basta mai e mi viene a rompere il cazzo anche durante l’intervallo, mentre diseducativamente mi fumo una sanissima sigaretta. Alexandra mi aveva francamente rotto i coglioni, non mentiamoci. E invece ieri sera quasi l’avrei abbracciata per la gioia e il sollievo, nonostante mi attragga fisicamente quanto Rosy Bindi. Poi un retropensiero: io da giovane le secchione come lei le odiavo. Così come i professori finto disperati, e godevo a farli soffrire ancora di più, se potevo. Era una guerra, andava combattuta, con ogni mezzo. Noi di qua, loro di là. Adesso temo davvero di essere passato dall’altra parte della barricata, da infame traditore. Non si cresce, si tradisce, questa è l’amara conclusione.

Da giovane ero nella valanga azzurra

March 27th, 2004 | By benty in Senza categoria | 3 Comments »

Esclusiva intervista di Benty a “Ville e Casolari”. Allora poi, dopo che ero andato a trovarlo a Roma, e avevamo passato insieme un paio di serate ad ubriacarci, Kurt mi disse che era stanco e che non ce la faceva più. Due giorni prima di farla finita mi telefonò da Seattle, piangeva e mi disse che era costretto dal personaggio che gli era stato cucito addosso dai media, che a lui non gliene fregava niente della gloria e del successo e del cazzo di grunge. Voleva fare canzoni d’autore, come Johnny Cash, solo lui e la sua chitarra semiacustica, cover di Leadbelly e di Guthrie. Se questo non fosse stato possibile voleva ammazzarsi, lo stomaco lo tormentava. Io tentai di consolarlo e gli dissi “Cazzo, pensa a Frances”


Cobain si drogava e anche lei lo ha fatto. Cosa pensa delle legge Fini? Ma guardi io al massimo ho preso delle notevolissime sbornie di Nocino, che è un liquore letale che fa la madre di un mio amico a casa. L’eroina a confronto è terapeutica. Cazzo volete, mi stimola la digestione. Possono sbattermi in galera, ma io devo digerire. E poi anche ruttare. Tutti prendevano il nocino d’altra parte, anche Oreste Lionello si faceva. Il nocino ti fotte le cellule cerebrali, è tagliato male, pieno di schifezze. Preferisco il Limoncello per certi punti di vista. Nel ’90, dopo che il buddhista l’ha svirgula’, avevamo tutti una crisi personale e per quello ci facevamo mattina e sera, di Nocino e shampo Clear. Chi doveva morire è morto, gli altri invece no. E poi che vuol dire tutto questo ? Si vendono ancora copie di “Musica!” di Repubblica negli Autogrill mi pare ? Che cos’è questo se non istigazione ad ammazzarsi per le strade? Cosa fa lo Stato contro tutto ciò? Il nocino alla fine è solo una questione personale.


Adesso leggete questa e ditemi quale delle due è più credibile e meno patetica (via Dietnam)


Ladies and gentlemen : I’m floating in space

March 27th, 2004 | By benty in Senza categoria | 3 Comments »

Sottotitolo: come Marquant, ovvero provare a raccontare il concerto di ieri sera degli Spiritualized senza utilizzare le parole psichedelia, gospel, lisergico, spaziale e space-ballad


Il primo concerto del 2004 per il sottoscritto è stato quello degli Spiritualized di Jason ‘spaceman’ Pierce. Cominciamo con il dire che gli Spiritualized non sono degli esseri umani, ma probabilmente dei marziani emigranti, infastiditi dalla sonda Pathfinder. Lo si capisce presto, essendo costoro completamente immuni alla legge di gravità, e anche per il fatto di esser riusciti a trasportare il pubblico a diversi chilometri di altezza per tutta la durata del concerto. Inoltre non parlano la nostra lingua, nel senso che non è uscito nulla dalle loro bocche fino alla fine del concerto. Qualcuno giura d’aver sentito dire “thank you” alla fine, ma io col cavolo che ci credo. Nelle loro vesti terrestri il gruppo si presenta con tre chitarre, due tastiere basso e batteria. Il capo del gruppo alieno si siede alla destra dell’astronave, occhi chiusi, perlopiù coperti dai capelli. Imbraccia uno strumento del tutto simile ad una chitarra e comincia a fare fuoco e rumore. Poi, alla fine, ci hanno riportato tutti a casa, sani e salvi. Tranne che all’uscita ci ho messo uno sproposito a ricordare dove avevo parcheggiato e da dove venissi.


Io non ricordo bene cosa sia successo là dentro: mi viene in mente solo tanta luce. Ad un certo punto ho creduto che fosse il paradiso: c’erano dei paesaggi tranquilli ed eterei, liquidi e morbidi, ci sentivamo tutti leggeri, si fluttuava parecchio e sicuramente c’era Dio nascosto da qualche parte. Visto che capitan Jason, invocava spesso lui e suo figlio (Lord let it rain on me, Walkin’ with Jesus) a volte appoggiando la voce ad accordi minimali di chitarra e piano. Altre volte invece gli Spiritualizzati attaccavano a manetta i motori intergalattici, quelli che quando li accendi tutte le stelle dai finestrini si vedono come strisce di luce. Lo so che non aveva senso la parola “garage” ai confini dell’universo, ma in verità quello mi ricordavano pezzi tipo Come togheter. Anche se rallentato, dopato, stordito. Adesso mi ricordo anche di un paio di veri inferni sonori: uno elettrico in apertura ed un finale ultrasonico, con la batteria in crescendo, che ci ha lasciati tutti a bocca aperta, come i bambini che vedono per la prima volta i fuochi d’artificio. Roba che se Lou Reed fosse già morto, starebbe guardando soddisfatto da una nuvoletta; ma per fortuna no. Sarà stato il jet lag causato dal momentaneo rapimento, ma , parlando di velluti sotterranei, ci è sembrato per un attimo di sentirne addirittura una cover , che invece non era altro che la loro Run. O era solo stordimento. E’ una cosa che non mi spiego come si faccia a ricordare in uno stesso live set sia i Sonic Youth che i cori di New Orleans. C’era Oh happy days prima e dopo il concerto, si proprio quella dello spumante. Allora lo vedi che sono alieni? Le loro armi simili a chitarre ci hanno lasciato dopo un viaggio ininterrotto di quasi due ore, esausti ed estasiati. Non ne volevamo più, era quella la dose perfetta.


Chiuderei dicendo che le pop-space-ballad del gruppo di Pierce, insieme a certo gospel lisergico, sembrano aprire nuovi confini alla psichedelia combinata con un pop acido a volte rumoroso a volte spaziale ed etereo. (Esperimento fallito).

Le tavole della legge

March 27th, 2004 | By benty in Senza categoria | 1 Comment »

 


Le 40 cose che ogni vero ubriacone dovrebbe fare prima di morire. (Benty:solo un deludente 15 su 40, ma di strada da fare ce n’è ancora tanta, finchè il fegato regge)

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The Songs That Saved Your Life

March 27th, 2004 | By benty in Senza categoria | 1 Comment »

Settimane fa la BBC 6 ha reso noti i risultati del sondaggio riguardante le canzoni che la gente ascolta quando è depressa, ovvero "vota la musica che ti ha salvato la vita". Qui i risultati: a sorpresa non compare fra le prime 10 "Malinconoia".

Support !!!

March 26th, 2004 | By benty in Senza categoria | 5 Comments »

Via Gecco, mettiamo fine allo scandalo, fermiamo Tiziano Ferro. Nessuna pietà, nessun Xdono.

Se qualcuno si stesse domandando "Ma pochi post sotto questo qua non aveva dichiarato che avrebbe addirittura suonato Xdono ad una festa ?" la risposta è, non ce l’ho fatta. Ho chiuso invece la serata in grande stile, ovvero ballando cheek to cheek con la mia bella ‘Via con me’ , mentre i camerieri iniziavano a pulire il locale.

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Garrisce al vento il labaro ellenico

March 25th, 2004 | By benty in Senza categoria | 1 Comment »

Il businness dell’anno in Grecia è stato indubbiamente quello delle bandiere. I lungimiranti affaristi che hanno investito in bandiere nazionali qualche tempo fa, hanno guadagnato cifre spropositate, effettuando delle paurose speculazioni, dovute all’altissima domanda e alla estrema affidabilità economica del bene “bandiera greca”. Molti hanno addirittura fondato delle aziende. Altro che bond Parmalat. Altro che new economy. Il risparmiatore greco, rinuncia volentieri al sempreverde mattone, e si sente in tasca un valore più pesante e riutilizzabile con la bandiera del proprio paese. Anche oggi, 25 marzo, festa della liberazione dai turchi , iniziata nel 1821 e finita quasi un secolo dopo, la città è costellata da bandiere bianche e blu che fanno bella mostra di sè dai terrazzi di tutti i quartieri, dalle scuole, dagli ospedali, dai negozi del centro, dalle chiese della più sperduta perfireria.


Quest’anno, per esprimere il proprio orgoglio nazionale, la Grecia, il paese più nazionalista d’Europa, ha deciso però di rinnovare e diversificare l’amato oggetto di culto. Credo che gli slogan elettorali del nuovo partito di governo abbiano influenzato non poco il nuovo trend in questo senso. Infatti i destroidi di Nea Demokratia sono stati sospinti al potere dal popolo al grido di “Viva la Grecia, viva la religione, viva la famiglia” (non è uno scherzo ndB . Ieri il più alto esponente della gerarchia ecclesiastica greca Christodoullos, a colloquio col neo primo ministro Karamanlis ha espresso un parere equidistante sulla situazione politica del paese davanti alle telecamere “Grazie a Dio le cose sono cambiate” facendosi nel frattempo un eloquente segno della croce). Dalle aste dei nuovi modelli di bandiera infatti, campeggia festosa una croce ortodossa. Nei modelli più arditi la croce è in finto oro, ma in quei casi il prezzo va un po’ su, che l’eleganza, come è giusto, si paga.


Intanto impazzano le bandierine per bambini, da brandire gioiosi davanti alle solite parate militari. I balconi delle nuove abitazioni che vengono costruite hanno tutti un supporto portabandiera in ferro. Ogni casa in Grecia ha la sua bella bandierina, timidamente nascosta in qualche cassetto o gagliardamente ostentata in balcone. E notate l’occhio lungo dei greci. Sono le stesse bandiere che sventolarono il 28 ottobre, prese a metà del prezzo attuale. Sono le stesse che già sventolarono per la vittoria della destra in piazza qualche settimamana fa. Sono alcune di quelle che salutarono sotto la torre bianca l’Aris vincitore in coppa nel basket. Le stesse che di nuovo sventoleranno garrule ad ogni pareggio che la Grecia riuscirà a strappare ai campionati europei di maggio, in Portogallo. Poi ci stanno pure le Olimpiadi, proprio qui, in Grecia, ad agosto. E che te lo dico a fà… Io ne ho già ordinate uno stock in tela ultraresistente dotate di asta allungabile e superflessibile, in cima alla quale svetta adirittura un piccolo crocifisso in avorio con il Cristo azzurro dipinto a mano. Si accettano prenotazioni, ma fate in fretta. Date retta a me, andranno a ruba

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‘na mappina

March 23rd, 2004 | By benty in Senza categoria | 3 Comments »

Questo blog sta pubblicizzando una mappatura dei blog italiani. L’utilità dell’idea è discutibile, sembra una di quei milioni di iniziative senza un verso in cui la blogpalla sguazza, ma va detto che, come sempre, è un giochetto che incuriosisce. Solo che la mappa riguarda l’Italia e basta. Ovvero dalla mappatura in questione resteranno fuori, oltre al presente blog, anche Delio, Sonechka e Door in a Jar, mica bruscolini. A nome dei blog residenti all’estero, direi che, date per scontate alcune trascurabili eccezioni, non ne faremo una tragedia. Ma il domani ci attende. E allora cosa faremo? Si controbatterà con una mappatura dei “blogs abroad” o dichiareremo finalmente la nostra indipendenza dai blog magnaspaghetti ?

Great expectations

March 21st, 2004 | By benty in Senza categoria | 5 Comments »

Mi sono alzato fischiettando un pezzo non casuale di Capossela stamattina. Di buonumore nonostante tutto. Nonostante sappia già che non è ancora confermato e probabilmente non lo sarà mai, che verranno a suonare in Grecia Pixies e Iggy Pop ed addirittura a Salonicco i Violent Femmes. Tanto alla fine lo so che se va bene arriveranno i Placebo, come ogni anno al Rockwave. Anche se avevano promesso che quest’anno, in coincidenza dei giochi olimpici, sarebbe stata la più grande edizione di sempre dell’unico festival di music rock di una qualche rilevanza nella terra del buzouki. Mi si racconta di edizioni precedenti in cui la cancellazione dei concerti di alcuni gruppi avveniva a poche ore dall’inizio, di amici che venivano informati a riguardo dalla radio, mentre erano già in macchina da ore e stavano per arrivare a destinazione. Allora nomi sicuri non ce ne saranno almeno fino a maggio. In effetti mi scoccia fare ‘sti post con i grandi annunci che vengono regolarmente smentiti. Per la cronaca, i Primal Scream non sono mai venuti, che ad Atene nevicava a febbraio e si rifaranno vivi ad aprile, dicono. Intanto io comincio a mettere i soldi da parte. Stasera si mette musica al Cafè Americain. A tal proposito sono da giorni in totale immersione nella musica latina, spagnola, italiana e brasiliana in tutte le sue forme e accezioni per preparare una scaletta-compromesso digeribile a metà fra Toto Cotugno e i Massimo Volume, ovvero qualcosa che riesca a lasciare insoddisfatti tanto me che loro che ascolteranno e dovrebbero anche timidamente accennare dei passi di danza. Perchè ci saranno anche due istruttori di balli latinamericani ad allietare la fantastica serata. Fra cui è stato annunciato un cubano che temo mi ruberà la scena. Ci si consola al pensiero delle birre scure, che altrove non si trovano e lì costano come dei trapianti di fegato, che esigerò come ricompensa morale all’umiliazione di dover suonare Xdono. Xdonatemi anche voi.