Posts Tagged ‘ellenismi’

Atene, 17.11.73

November 17th, 2007 | By benty in Senza categoria | Comments Off on Atene, 17.11.73

Memoria resistente

Once in a lifetime

November 16th, 2007 | By benty in Senza categoria | 2 Comments »

Oggi comincia il 48 esimo Festival del Cinema di Salonicco, unico o quasi evento culturale di interesse della citta’ a parte i miei leggendari djset. Salonicchesi di tutte le eta’ razze culture ed estrazioni sociali si mobilitano, il piglio della kermesse (ho detto kermesse, lo so, come un Vincenzo Mollica qualunque) e’ ancora piuttosto indipendente, domenica c’e’ ospite Malkovich. Io ignorante di cinema (ultimi due film visti in sala Shrek 3  e Spiderman 3) e la mia dolce meta’ cominciamo l’immersione nel fantastico mondo del cinematografo d’essai, fingendoci persone dai gusti sofisticati, stasera con un film spagnolo di cui ignoro tutto (regista, trama e pure sala di proiezione). Il sito e’ qua, film italiani, come spesso accade non ce ne sono, e ora l’accorato appello ai cinefili tra voi (ho detto accorato, come un Luca Giurato al mattino): date uno sguardo al programma e fatemi sapere se c’e’ qualcosa per cui vale la pena buttarci 5 euri

(disclaimer : QUESTO NON E’ UN MEME, RIPETO, QUESTO NON E’ UN MEME, ASTENERSI PERDITEMPO)

(ho detto astenersi perditempo?)

Grecia, dopo le elezioni in basso a destra

September 18th, 2007 | By benty in Senza categoria | 7 Comments »

"Per quanto il premier abbia sbandierato a destra e a manca, in campagna elettorale, il suo rifiuto a qualsiasi ipotesi di coalizione con la destra estrema del Laos (Unione popolare ortodossa) di Georgios Karatzaferis, bisognerà vedere poi alla resa dei conti se sarà così facile dire no ai voti che il leader più nero del paese gli ha già messo a disposizione, festeggiando così il ritorno in parlamento di un partito di estrema destra, a 30 anni dalla caduta della giunta dei colonnelli. Karatzaferis, già eurodeputato, è famoso per il suo marcato antisemitismo e la sua xenofobia.

Basti pensare che nel 2001, subito dopo l’11 settembre, sosteneva che «Hitler era un collegiale se paragonato agli ebrei», senza far mistero del suo convincimento che il Mossad fosse coinvolto nella tragedia delle Twin Towers. E solamente l’anno dopo ha inserito nelle liste del suo partito quattro rap presentanti di Krisi Avghi, il movimento neofascista greco noto soprattutto per gli episodi di violenza ai danni di minoranze e homeless. Per non parlare delle martellanti campagne razziali portate avanti dalla tv privata Tele-Asty, di cui proprietario e fondatore è lo stesso Karatzaferis: ne era stata chiesta la chiusura sia dal consiglio ebraico di Grecia sia dal centro Wiesenthal. Ora il leader di Laos (che fu espulso da Nuova Democrazia nel 2000) ha provato a darsi una ripulita, rinnegando formalmente «razzismo, intolleranza e antisemitismo», ma continuando a difendere nella sostanza le peggiori posizioni xenofobe, a partire dall’idea di «omogeneità-etnica» della Grecia per finire al rifiuto della Turchia nell’Unione Europea."

via TG COM

Vota Antoniopulos : una razza un voto

September 16th, 2007 | By benty in Senza categoria | 7 Comments »

Oggi in Grecia si vota, ci sono le elezioni politiche con sei mesi di anticipo. I due candidati maggiormente accreditati per la vittoria sono – di nuovo – l’attuale presidente del consiglio, Kostas Karamanlis (leader di NEA DIMOKRATIA partito tipo AN) e l’eterno secondo Giorgos Papandreu, (leader del PASOK una specie di socialdemocratici, diciamo come un Partito Democratico senza la Binetti) entrambi figli d’arte, eredi di celebri dinastie politiche greche, entrambi trilingue e con 15 anni in meno dei nostri leader politici. Per il resto le cose da tre anni a ‘sta parte non sono affatto cambiate. Allora vinse la destra.

Kostas Cinhgialotto Karamanlis, Presidente del Consiglio Giorgaki Giorgetto Papandreu, suo padre Andreas è stato per la Grecia un incorcio fra Craxi e Andreotti. E ancora lo rimpiangono

Poi c’è una pressochè inutile selva di interessanti e litigiossissime formazioni di sinistra (KKE, Synaspismos e altre che mi sfuggono) e la destra estrema LA.OS. , così estrema che personaggi del calibro di Borghezio al loro cospetto fanno la figura dei moderati progressisti. Il loro slogan ricalca pari pari quello della dittatura dei colonnelli (patria, famiglia e religione), il loro candidato leader nonchè padrone di canali televisivi, l’inquietante Karatzaferis, si fa simpaticamente ritrarre nei manifesti elettorali con dei guantoni da boxe. Più chiaro di così non si può, fossi un immigrato inizierei a correre (in un certo senso sono un immigrato). Si perchè ovviamente il LA.O.S, armata brancaleone di fascisti, razzisti, omofobi, bigotti, e nazionalisti è in fortissima ascesa e si appresta, secondo i sondaggi a divenire il quinto partito greco.

Il simpatico Karatzaferis, sguardo alla Mastella, linea politica alla Le Pen. Fascisti su Sparta

La campagna elettorale è stata massiccia e abbastanza poco funestata dai roghi assassini che hanno messo in ginocchio il paese nelle settimane scorse. Il PASOK all’opposizione ha strumentalizzato la sciagura additando la destra al governo come unico responsabile. Le campagne elettorali erano già iniziate e gli eredi aspiranti al trono si sono trovati a doverle continuare nonostante le migliaia di ettari in cenere e i 65 morti. Qualcuno ha  pensato che magari aver un catasto forestale avrebbe potuto essere utile. Negli spot elettorali televisivi NEA DIMOKRATIA batteva molto sul tasto sull’innovazione perseguita dal suo esecutivo, che ha portato tra l’altro anche ad abbassare il costo delle connessioni internet, argomento invero un po’ debole. E comunque non menzionavano il fatto che la connessione a internet in Grecia resta fra le più care e lente d’Europa. E adesso che mi sovviene hanno pure glissato sul fatto che li avevano beccati poche settiamane prima con le mani nella marmellata dei fondi previdenziali. Si vocifera nelle peggiori bettole di Salonicco che sia stato proprio il calo vertiginoso di consensi della destra al governo ad aver messo tutto ‘sto pepe al culo a Karamanlis, facendogli venire una strana voglia di elezioni anticipate.

La scarsa sensibilità dei contendenti politici ai disastri dell’estate ha disgustato profondamente e ulteriormente l’opinione pubblica, che però si vede costretta lo stesso a votare (qui il voto è un diritto/dovere e alcune fonti ieri sera in taverna sostenevano che vige ancora il ritiro del passaporto se beccati a non votare per tre volte). Oltre a distribuire uno sbanderno di volantini, per fabbricare i quali hanno probabilmente disboscato la metà non bruciata delle montagne greche, gli spot televisivi delle ultime settimane non riguardavano altro che il voto e i partiti. Una cosa ossessiva, al ritmo di oltre dieci passaggi ogni break pubblicitario. Vota di qua, vota di là. A tratti mi sembrava di essere diventato come Fantozzi nella famosa sequenza della tribuna elettorale televisiva. Nonostante tutto il battage pubblicitario si ingrandiscono le fila di chi al voto non ci andrà, o dichiara che voterà scheda bianca o nulla, come gli inviti sui muri delle città , anonimi e onnipresenti, a disertare l’urna.

Nell’Isola di Lipsi, vicino Rodi, una di quelle piccole e trascurate, il cui contatto con il resto del paese si riduce a una nave a settimana, la gente, circa 500 persone deluse tanto dalle promesse della destra, quanto dall’operato di anni e anni di PASOK (a definirla sinistra non ce la faccio proprio, sembra che peraltro abbiano esattamente lo stesso programma degli avversari), ha dichiarato lo sciopero elettorale, minacciando di buttare a mare qualunque forma di materiale elettorale fosse stata mandata da Atene.

Stasera nell’Ellade ci si prepara allo stillicidio (era una vita che volevo usare questa parola) degli exit poll, la gente nervosa in piazza a seguire sui megaschermi le cavalcate delle percentuali e poi i soliti festeggiamenti. C’è tensione in giro. Ieri in taverna ho sentito almeno tre tavolate, fra uno tsatsiki e una retzina, finire la serata a paroloni, alzando la voce su temi politici. Due di quelli che litigavano secondo me si stavano per menare e credo di aver capito che una volta, prima del’agone elettorale e della retzina avariata, fossero pure amici.

Io invece stasera vado a festeggiare il compleanno del mio amico Lefteris con una festa a sorpresa. La sorpresa maggiore sarà constatare la scarsa qualità dei vini (ero stato incautamente incaricato dell’approvvigionamento beveraggi), le cui etichette recitano altisonanti "Chianti" e "Montepulciano" ma sono stati in realtà comprati al Lidl a meno di due euro a boccia. In compenso tanta birra fresca di frigo.

Tanto vince la destra, e lo sanno tutti, quindi meglio prepararsi a bere per dimenticare, l’unico gesto politico sensato per quanto mi riguarda.

(come volevasi dimostrare; vado a ubriacarmi)

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Simm e Salonicch paisà

August 7th, 2007 | By benty in Senza categoria | 2 Comments »

Avvincente punto di vista di Roquentin, in vacanza nella meravigliosa penisola di Halikidiki, sui greci e la loro indiscutibile quota di napoletanità. Qui , qui , e qui e qui (via placidi appunti)

"Sono insopportabili. Ma mi piacciono per questo. Sono come i napoletani, che dai greci discendono. Cioe’ i greci hanno inventato pure i napoletani. Mannaggia a loro, mi hanno fatto. NeaPolis-Napoli. E ho detto tutto."

Molotov economy

July 10th, 2007 | By benty in Senza categoria | 9 Comments »

Il riformismo non paga in economia. Occorre fare scelte radicali, agire radicalmente per risolvere i problemi. Così la pensano i tifosi dell’Iraklis (società sportiva che vanta una squadra di calcio appena retrocessa in seconda categoria) che ieri hanno deciso di dare un chiaro segno di insofferenza verso la dirigenza incapace di far fronte ai problemi economici della società. Devastando a suon di molotov la sede della stessa. L’anno scorso migliaia di tiforsi del Paok avevano fatto le cose più in grande, mettendo a ferro e fuoco alcune zone del centro, con interventi della polizia in tenuta antisommossa. Il problema allora era che non si poteva entrare in UEFA a causa dei debiti accumulati. Mi pare ragionevole. Siccome sto un po’ coi conti in rosso e la padrona degli uffici adibiti ad aule vorrebbe pure gli affitti, pensavo di risolverla così, con un paio di ben assestate bottiglie incendiarie, e non se ne parli più.

E voi ancora state a penare col problema dello scalone?

Sabotage

June 25th, 2007 | By benty in Senza categoria | 4 Comments »

Mentre voialtre checche ve ne andate al Mi a Mi, il festival del baci senza lingua, o vi  fate inondare dalle bolle di sapone e dai coriandoli degli I’m from Barcelona con un bel sorriso stampato in faccia, qui in Grecia le cose vanno un po’ diversamente. All’Ejekt festival di Atene una cinquantina di anarchici incappucciati a dovere hanno prima dato fuoco alle auto parcheggiate attorno all’area del concerto, presto avvolta da nuvole di fumo nero, poi sono riusciti a sfondare un’entrata,indi hanno messo in fuga i Beastie  boys a metà concerto, poscia hanno devastato bar, casse e quant’altro, e per finire hanno ferito uno degli Underworld. Poi si chiedono perchè tanti artisti in Grecia non ci vengono mai, o mai più.

Una faccia una razza (un par de palle)

March 30th, 2007 | By benty in Senza categoria | 1 Comment »

In Grecia muore accoltellato un tifoso negli scontri fra sostenitori dell’Olympiakos e il Panathinaikos, dopo una partita di volley femminile. La differenza è che qui hanno immediatamente bloccato i campionati di tutti gli sport di squadra per due settimane . In Italia non mi pare sia andata esattamente così dopo la morte di Raciti.

Tragedie ellino-calcistiche

March 25th, 2007 | By benty in Senza categoria | 3 Comments »

Alla vigilia della festa nazionale greca, che e’ il 25 marzo in cui si celebra la liberazione dai turchi,  mentre tutte le citta’ dell’Ellade sono imbandierate di bianco e blu, ieri sera, la disfatta. Nonostante la memorabile vittoria all’europeo di calcio in Portogallo nel 2004, i campioni in carica sono comunque costretti a disputare le qualificazioni: essendo gli organizzatori dei prossimi campionati Austria e Svizzera insieme, non c’erano piu’ posti da assegnare di diritto, nemmeno ai detentori del titolo. Ma i greci ancora storditi dalla vittoria di Lisboa non si sono nemmeno lamentati. Nello stesso girone dei greci si trova anche l’odiata Turchia, fatto bastante a rendere il clima pre-partita da queste parti sempre incandescente. Il match si disputa la sera prima della festa di cui sopra, giorno in cui ogni ellenico e’ implicitamente autorizzato a esprimere i suoi sentimenti antiturchi e possono venire a galla anche nei personaggi meno sospettabili le piu’ becere fregole nazionalistiche. Quale migliore occasione di una partita di calcio per inveire contro i nemici di sempre? E se non bastassero le coincidenze si gioca pure allo stadio Karaiskaki di Atene, intitolato proprio ad uno dei piu’ fieri oppositori dell’impero ottomano, ucciso da quelle parti dai "barbari invasori musulmani". Sold out annunciato, clima rovente, croci celtiche in bella vista allo stadio. Grecia in vantaggio e poi rimontata e umiliata con un esaustivo 4-1 col portiere Nikopolidis responsabile diretto su tre delle quattro pappine rimediate, disordini sugli spalti, pur in pressoche’ totale assenza di sostenitori turchi e lamenti greci gia’ iniziati prima del triplice fischio.

Oggi sfilate mosce per le strade del centro e odore di baccala’ per strada (piatto del 25 marzo in ogni casa greca che si rispetti, insieme a una gustosa salsetta a base d’aglio, la skordalia’). Nemmeno noi ci sottrarremo a tale tradizione, quindi mo vi saluto e vado a rovinare il mio alito e la domenica sera della mia fortunata consorte.

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La lucha sigue

June 19th, 2006 | By benty in Senza categoria | 3 Comments »

Dalla fine di maggio le universita’ greche sono occupate nella maggioranza dei loro dipartimenti (ormai siamo a 407 su 456), causando un blocco pressoche’  totale allo svolgimento della sessione estiva di esami. Studenti e personale universitario protestano e sono in lotta perche’ il governo di destra sta tentando di introdurre delle nuove norme, mirate a stravolgere il sistema dell’educazione. Di come funziona questo sistema, splendida anomalia europea, si era gia’ parlato a suo tempo in varie parti di ‘sto blog. In parole povere l’universita’ e’ concretamente vista come un diritto, quindi gratuita. I greci sgranano gli occhi allibiti quando tento di spiegare che nelle nostre universita’ pubbliche dobbiamo pagare le tasse, i libri e quant’altro, oltre che farci finanziare da sponsor privati. Se vi interessa sapere nei dettagli come funziona date uno sguardo al link sottostante.

generally speaking, public education in Greece is provided free of charge at all levels.

Il governo greco, con l’appoggio dell’opposizione, sta tentando di far passare leggi che di fatto mettono la gestione delle universita’ in mano ad aziende private, profit oriented, con le prevedibili riduzioni delle borse di studio agli studenti piu’ indigenti, la fine della distribuzione gratuita di libri di testo per corsi obbligatori, la diminuzione drastica dei termini di tempo entro cui laurearsi.

Vogliono abolire un articolo della costituzione che stabilisce che l’educazione e’ libera e pubblica, parificando le universita’ private a quelle pubbliche. Ad oggi invece chi esce da una universita’ privata non puo’ nemmeno definirsi propriamente un laureato, il titolo rilasciato dalle rare accademie private viene riconosciuto come di piu’ basso livello: ai titoli di chi si laurea presso l”universita’ pubblica viene riconosciuto un valore maggiore, anche dai contratti pubblici in termini di stipendio.

Inoltre stanno tentando di abolire l’istituzione dell’asilo universitario, strumento creato a tutela della liberta’ di espressione degli studenti, che fra le altre cose non permette alle forze dell’ordine di entrare nel recinto universitario senza l’autorizzazione rilasciata da una speciale assemblea.

Infine vogliono reintrodurre il vecchio sistema di crediti, indebolendo il valore universale della laurea, che viene di fatto individualizzata, cosicche’ un neo laureato abbia minor potere contrattuale spendibile nel mercato del lavoro.

In pratica sono dei piccoli passi che portano dritto all’introduzione di figure di precariato lavorativo, minando la posizione del futuro lavoratore gia’ a partire dal sistema dell’educazione. Da noi a riguardo fece gran belle cose anche la nostra sinistra in quel  tempo al governo.

Pensate un attimo a quello che e’ successo qualche mese fa in Francia, quando tentarono di mettere le mani sui primi due anni di contratto dei neo assunti. Gente in strada, universita’ paralizzate, proveddimenti ricacciati in gola al governo d’oltralpe. Pensate a quello che succede qui, studenti e lavoratori sul piede di guerra, pronti al blocco delle sessioni estive per la difesa dei propri diritti.

Pensate adesso all’Italia, ai co.co.co, gli sfruttamenti di chi lavora nei call center, le generazioni 1000 euro (col binocolo), il precariato introdotto a forza come unica via, la legge Biagi, le misure sempre e solo a favore di chi assume, l’indifferenza nazionale riguardo alla possibilita’ di licenziare un dipendente anche senza giusta causa. Vi ricordate sommosse, movimenti di piazza occupazioni, proteste?

Perche’ in Italia quando provano a mettercelo in culo noi paghiamo pure volentieri la vasellina e gliel’allunghiamo con un sorriso?

 

altri link a riguardo

http://www.anarkismo.net/newswire.php?story_id=3182

http://www.anticapitalism.org.uk/action/2006/revoltingyouth/Greece.html

http://grieksestudentenstrijden.blogspot.com/2006/06/description-of-proposed-reform.html

http://athens.indymedia.org/?lang=en

http://athens.indymedia.org/front.php3?lang=el&article_id=513130

http://www.anticapitalism.org.uk/action/2006/revoltingyouth/Greece.html