All Posts from March 27th, 2004

Da giovane ero nella valanga azzurra

March 27th, 2004 | By benty in Senza categoria | 3 Comments »

Esclusiva intervista di Benty a “Ville e Casolari”. Allora poi, dopo che ero andato a trovarlo a Roma, e avevamo passato insieme un paio di serate ad ubriacarci, Kurt mi disse che era stanco e che non ce la faceva più. Due giorni prima di farla finita mi telefonò da Seattle, piangeva e mi disse che era costretto dal personaggio che gli era stato cucito addosso dai media, che a lui non gliene fregava niente della gloria e del successo e del cazzo di grunge. Voleva fare canzoni d’autore, come Johnny Cash, solo lui e la sua chitarra semiacustica, cover di Leadbelly e di Guthrie. Se questo non fosse stato possibile voleva ammazzarsi, lo stomaco lo tormentava. Io tentai di consolarlo e gli dissi “Cazzo, pensa a Frances”


Cobain si drogava e anche lei lo ha fatto. Cosa pensa delle legge Fini? Ma guardi io al massimo ho preso delle notevolissime sbornie di Nocino, che è un liquore letale che fa la madre di un mio amico a casa. L’eroina a confronto è terapeutica. Cazzo volete, mi stimola la digestione. Possono sbattermi in galera, ma io devo digerire. E poi anche ruttare. Tutti prendevano il nocino d’altra parte, anche Oreste Lionello si faceva. Il nocino ti fotte le cellule cerebrali, è tagliato male, pieno di schifezze. Preferisco il Limoncello per certi punti di vista. Nel ’90, dopo che il buddhista l’ha svirgula’, avevamo tutti una crisi personale e per quello ci facevamo mattina e sera, di Nocino e shampo Clear. Chi doveva morire è morto, gli altri invece no. E poi che vuol dire tutto questo ? Si vendono ancora copie di “Musica!” di Repubblica negli Autogrill mi pare ? Che cos’è questo se non istigazione ad ammazzarsi per le strade? Cosa fa lo Stato contro tutto ciò? Il nocino alla fine è solo una questione personale.


Adesso leggete questa e ditemi quale delle due è più credibile e meno patetica (via Dietnam)


Ladies and gentlemen : I’m floating in space

March 27th, 2004 | By benty in Senza categoria | 3 Comments »

Sottotitolo: come Marquant, ovvero provare a raccontare il concerto di ieri sera degli Spiritualized senza utilizzare le parole psichedelia, gospel, lisergico, spaziale e space-ballad


Il primo concerto del 2004 per il sottoscritto è stato quello degli Spiritualized di Jason ‘spaceman’ Pierce. Cominciamo con il dire che gli Spiritualized non sono degli esseri umani, ma probabilmente dei marziani emigranti, infastiditi dalla sonda Pathfinder. Lo si capisce presto, essendo costoro completamente immuni alla legge di gravità, e anche per il fatto di esser riusciti a trasportare il pubblico a diversi chilometri di altezza per tutta la durata del concerto. Inoltre non parlano la nostra lingua, nel senso che non è uscito nulla dalle loro bocche fino alla fine del concerto. Qualcuno giura d’aver sentito dire “thank you” alla fine, ma io col cavolo che ci credo. Nelle loro vesti terrestri il gruppo si presenta con tre chitarre, due tastiere basso e batteria. Il capo del gruppo alieno si siede alla destra dell’astronave, occhi chiusi, perlopiù coperti dai capelli. Imbraccia uno strumento del tutto simile ad una chitarra e comincia a fare fuoco e rumore. Poi, alla fine, ci hanno riportato tutti a casa, sani e salvi. Tranne che all’uscita ci ho messo uno sproposito a ricordare dove avevo parcheggiato e da dove venissi.


Io non ricordo bene cosa sia successo là dentro: mi viene in mente solo tanta luce. Ad un certo punto ho creduto che fosse il paradiso: c’erano dei paesaggi tranquilli ed eterei, liquidi e morbidi, ci sentivamo tutti leggeri, si fluttuava parecchio e sicuramente c’era Dio nascosto da qualche parte. Visto che capitan Jason, invocava spesso lui e suo figlio (Lord let it rain on me, Walkin’ with Jesus) a volte appoggiando la voce ad accordi minimali di chitarra e piano. Altre volte invece gli Spiritualizzati attaccavano a manetta i motori intergalattici, quelli che quando li accendi tutte le stelle dai finestrini si vedono come strisce di luce. Lo so che non aveva senso la parola “garage” ai confini dell’universo, ma in verità quello mi ricordavano pezzi tipo Come togheter. Anche se rallentato, dopato, stordito. Adesso mi ricordo anche di un paio di veri inferni sonori: uno elettrico in apertura ed un finale ultrasonico, con la batteria in crescendo, che ci ha lasciati tutti a bocca aperta, come i bambini che vedono per la prima volta i fuochi d’artificio. Roba che se Lou Reed fosse già morto, starebbe guardando soddisfatto da una nuvoletta; ma per fortuna no. Sarà stato il jet lag causato dal momentaneo rapimento, ma , parlando di velluti sotterranei, ci è sembrato per un attimo di sentirne addirittura una cover , che invece non era altro che la loro Run. O era solo stordimento. E’ una cosa che non mi spiego come si faccia a ricordare in uno stesso live set sia i Sonic Youth che i cori di New Orleans. C’era Oh happy days prima e dopo il concerto, si proprio quella dello spumante. Allora lo vedi che sono alieni? Le loro armi simili a chitarre ci hanno lasciato dopo un viaggio ininterrotto di quasi due ore, esausti ed estasiati. Non ne volevamo più, era quella la dose perfetta.


Chiuderei dicendo che le pop-space-ballad del gruppo di Pierce, insieme a certo gospel lisergico, sembrano aprire nuovi confini alla psichedelia combinata con un pop acido a volte rumoroso a volte spaziale ed etereo. (Esperimento fallito).

Le tavole della legge

March 27th, 2004 | By benty in Senza categoria | 1 Comment »

 


Le 40 cose che ogni vero ubriacone dovrebbe fare prima di morire. (Benty:solo un deludente 15 su 40, ma di strada da fare ce n’è ancora tanta, finchè il fegato regge)

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The Songs That Saved Your Life

March 27th, 2004 | By benty in Senza categoria | 1 Comment »

Settimane fa la BBC 6 ha reso noti i risultati del sondaggio riguardante le canzoni che la gente ascolta quando è depressa, ovvero "vota la musica che ti ha salvato la vita". Qui i risultati: a sorpresa non compare fra le prime 10 "Malinconoia".