Terzo grado
September 21st, 2006 | By benty in Senza categoria | 13 Comments »Quando i candidati studenti vengono a chiedermi informazioni sui corsi, che adesso siamo in piena fase di iscrizioni, spesso vacillo. Mi si mettono a fare certe domande imbarazzanti, quegli screanzati, impertinenti e indiscreti. Mi mettono in difficoltà. Per esempio: quando cominciano le lezioni? E che cacchio ne so io? Coi casini che ci sono stati all’università, l’accavallarsi di due sessioni d’esami che si protrarranno in alcuni casi fino a fine ottobre, ci stanno pure le elezioni, chi può dirlo quando si inizia? E poi: da quanti studenti sono composte le vostre classi? Mah, dai tre ai dodici, che poi in realtà non c’entrerebbero più di otto persone in queste aulette minute, ma se serve vi ci infilo e zitti. Che poi vedrete quando viene il freddo, più siete e più caldi state, non vi lamentate più, stia tranquillo. C’è un corso iperintensivo di portoghese? Beh, sulla carta si, ma il portoghese non lo vuole fare nessuno, nemmeno le classi normali vogliono; a fare l’iperintensivo saresti da solo benedetto figliolo, mica ti posso pagare un insegnante per farti fare nove ore a settimana! E chi se lo può permettere? Trovati qualche altro filolusitano come te, che ti devo dire? Ce l’avete l’aula video? Si, certo, come no, ahaha. Vedi caro, il posto ci sarebbe anche, però , a parte che mancano proprio i soldi, e se non ti iscrivi tu continueranno a mancare, prima ci sarebbero cose appena appena più urgenti da sistemare. Tipo fare stuccare i muri che sono rimasti tutti bucherellati, hai voglia ad attaccare cornici, quadri e stampe per coprirli. Ma un giorno chi può dirlo, forse ce la facciamo, così ci metto pure la parabola e mi vedo anche Domenica In e Porta a Porta. Ci sono classi per ragazzi fino a dieci anni? Ma è chiaro che ci sono, a chi non verrebbe in mente di mandare il figlio di dieci anni a studiare italiano, visto che in genere a quell’età li mandate già a imparare oltre all’inglese anche il francese e il tedesco e se avanzano due minuti pure a seguire lezioni di piano e di tennis. Ma avete esperienza in tal senso? Senta, personalmente mi vanto di non aver mai fatto lezione a un marmocchio, e dubito che comunque riuscirebbe ad apprezzere i doppi sensi linguistici a sfondo sessuale che costellano da sempre le mie lezioni. Ma magari si, oggi i ragazzini sono così svegli. E gli insegnanti sono tutti laureati in lettere e abilititati all’insegnamento? Ovvio! Cosa vuole insinuare?! E che ci mettiamo ad assumere il primo che passa solo perchè è straniero e parla greco? Guardi me, quale fulgido esempio. Laureato in economia, nessuna esperienza nel campo della didattica, dell’isegnamento, delle scuole, nemmeno una lezione privata, niente di niente e – voilà – all’occorrenza sono diventato professore, praticamente per disperazione, insegno da quattro anni e ancora non se n’è accorto nessuno.
Mento spudoratamente solo quando non riesco a restare sul vago. Campo nel quale sono diventato un maestro: prevedo, faccio intravvedere, ammicco, metto le mani avanti, ipotizzo, alludo, giogioneggio, spiego, giustifico, spero, immagino. Si bevono tutto e la passo sempre liscia, grazie a Dio. Poi oggi uno mi ha chiesto qual era la percentuale di studenti che alla fine del corso si era presa il suo bel diplomino. Comincio a fischiettare guardando il soffitto, tamburello nervosamente le dita sulla scrivania, distolgo lo sguardo "Le ho già parlato delle classi di lingua riservate esclusivamente ai ragazzi sotto i dieci anni? Delle prestigiose lauree in pedagogia dei nostri insegnanti? Ma lo sa che abbiamo intenzione di allestire una avanguardistica aula video dotata di tv satellitare ?"