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Solo un pensiero

June 9th, 2006 | By thesleepymist in Senza categoria | 4 Comments »

Sono le 15. Tra tre ore si inizia, e non sarà mai più bello come adesso.
Perchè, come diceva Leopardi, l’attes…

*sdeng*

Ok, ok, non lo faccio più.
Dicevo: che bello, tutto questo.
I blogger neoromantici che ci deliziano con post dall’alto tasso di nostalgia. E non me ne perdo una riga, che sono meravigliosi.
I borghesi skymuniti (capitanati da ME, che a momenti ho il poster di Murdoch in camera da quanto mi sta facendo eiaculare in questi giorni) che guardiamo ogni singola replica di Italia-Brasile dell’82 sei volte al giorno sul canale 251, commentata da un Caressa decisamente più in forma dell’attuale Totti.
Quelli che, sì, ogni tanto seguo, il calcio non è più quello di una volta ma che ci vuoi fare, il fascino dei mondiali, la nazionale, una volta ogni quattro anni.
Gli anticalciofili che ormai, impotenti, si sono nascosti in una buatta di marmellata extrasize e torneranno dall’esilio solo a kermesse (prima volta in vita mia che lo scrivo, giuro) terminata. Vi rode, eh? Il mondo, per un mese, è nostro.

Sono le 15, dicevo. 15 e 10, ormai. Gli ultimi due mesi non finivano mai, e siamo reduci dalla settimana più lunga della storia. Oggi, per carità, neanche parlarne: sette ore che parevano secoli. Poi arriverà quel momento, quello in cui Germania e Costarica scenderanno in campo, quello in cui Ronald Gomez segnerà al 63esimo in mischia per l’1-0 a sorpresa dei centroamericani, facendoci ricordare perchè amiamo in modo tanto viscerale questo torneo.

Chiuderemo gli occhi, e quando li riapriremo ci sarà Ballack che alza la coppa, e tutti a chiederci "ma come, ma la Germania non faceva cagare? Non aveva perso la prima?" e in un angolino spunterà un amico saccente che ci ricorderà che Gary Lineker considerava il calcio uno sport dove si gioca 11 contro 11 e vince sempre la Germania. L’Italia, dopo aver mandato a casa il Brasile battendolo 5-0 negli ottavi,  uscirà nei quarti con l’Angola, sorpresa del mondiale, ai rigori, dopo uno scialbo 0-0. Infine, in un raro momento di lucidità, ci si renderà conto che è già tutto finito, che ai prossimi mancano quattro anni, che saranno in Sud Africa (eh???) e che li stravincerà il Brasile.

Io, dal canto mio, sono riuscito a far passare venti minuti abbondanti.
Meno due e quaranta, ziochè.

Mondiali, Europei e bestemmie.

June 9th, 2006 | By squeezeand in Senza categoria | 7 Comments »
La prima partita

Sono a Bologna, da mia nonna, dopo essere stato tutto il giorno in giardino. Una sera accendo la tele e c’è una partita. Strano che facciano vedere delle partite di sera –penso- Sarà un’amichevole.Vedo un portiere nero. Fatto strano, all’epoca. Il portiere era N’Kono, che difendera’ la porta del Camerun anche a Italia ’90. La partita era la finale di coppa Uefa Bayer Leverkusen – RCD Espanol, anno 87/88. Il Bayer aveva perso l’andata 3-0 e doveva farne quattro per passare. Ne fece SOLO tre. Supplementari. Rigori. Vinsero i crucchi. Immaginate come puo’ sentirsi un bambino di otto anni di fronte a uno spettacolo del genere: il calcio mi sembrò subito lo sport più appassionante e crudele del mondo. Poi non sapevo che i gol in trasferta valevano doppio, le doppie ammonizioni, tutte quelle cagate là: a me piaceva perchè si segnava sempre, ogni tre quattro tiri in porta. Non sapevo che nella mia vita avrei assistito a Juve-Milan di Manchester, il piu’ schifoso 0-0 che ricordi, con tutto quello che ne seguì.

[per l’angolo amarcord le formazioni erano queste:
ESPANOL: N’Kono, Job, Miguel Ángel, Gallart, Soler, Orejuela, Urquiaga, Inaki, Valverde, Pichi Alonso, Losada.  BAYER LEVERKUSEN: Vollborn, Rolff, De Kayser, Reinhardt, Hinterberger, Bum Kun Cha, Tita (vaghi ricordi) , Buncol, Falkenmayer, Waas (quello che poi ando’ al Bologna, probabilmente), Tauber]

[preciso per i piu’ piccoli che la NUMERAZIONE era portiere;terzino dx, terzino sx; mediano stopper, libero; ala dx, altro mediano, centravanti, fantasista (o interno, dipendeva dall’8), seconda punta/ala sinistra (anche li’ dipendeva, Erwin Koeman di certo non era una punta, e aveva l’11)]

In Italia il Milan aveva appena vinto lo scudo, c’erano questi coglioni che giravano con i cappellini con le treccine di Gullit, personaggio pittoresco, pieno di amore per le mogli dei suoi compagni di squadra. E forte come l’Unicum. Naturale che con gli europei alle porte, tifassi Olanda, oltre all’Italia. Tifare era una parola grossa. Diciamo che ero “sedotto” dalla litanìa Van BreukelenVan TiggelenVan Aerle…E quindi la prima volta che mi sono messo lì di proposito a guardare una partita è stato proprio Euro ’88. Ho odiato quella schifosissima (e fortissima) CCCP di Protassov, che ci stese in semifinale. Dasaev, Mikhailichenko, Zavarov (ai miei occhi di bambino mi sembrava Dio), il baffuto Aleinikov. El Buitre e Michel nella Spagna. Fini’ con me in lacrime per la sconfitta in semifinale. Poi l’Olanda ci “vendica”, e i milanisti godono per Gullit e Van Basten. Nel frattempo divento Juventino, causa l’amore postumo per Michel (le Roi), e quello per la maglia (prima di tutto). Baggio doveva ancora arrivare, i campionati li vincevano Milan, Inter (!) e il Napoli di Diego.

il primo mundial, quello coi pupazzetti AGIP.

Per cui nel ’90 aspetto i mondiali, in casa per giunta. Siamo a mangiare la pizza di classe, e arriva voce che il Camerun di Milla e Oman Biyik (no, dico, il Camerun!) ha vinto con l’Argentina di Maradona. Si prospetta un bel mondialino. C’è Totò Schillaci da Palermo (ex Messina) che sfonda il culo agli austriaci, e poi si ripeterà con quasi tutte le squadre che avrà davanti. C’è il Robibaggio di Italia-Cecoslovacchia, quel gol che se lo rivedo ancora adesso mi vengono i brividi. C’è PIZZUL, con i suoi eeeee, oooo, soffriamo, goooool. E c’è un gruppo, pare. Le noie di Vialli non turbano più di tanto l’armonia, sembra che andiamo in campo e vinciamo, così, quasi in automatico. Magari all’inizio si soffre un po’ (grazie Bruno), ma alla fine li purghiamo tutti. Star del girone, i due Toni: Toni Polster, che ha la mobilità di un tank e una cascata di ricci scuri,  e Tony Meola portiere (?) degli Stati Uniti.
Inghilterra-Camerun è pura poesia, con Milla e Lineker scatenati. Avevo tifato Camerun fortissimamente, ma non era bastato. Il Brasile viene fatto fuori dai campioni in carica dell’Argentina, col pippatore Caniggia (ma questo lo si scoprirà dopo). Ci tocca l’Argentina, con tutto il casino dei napoletani che non sanno chi tifare. Zenga raccoglie le margherite e ancora il pippatore ci castiga. Vautrot si dimentica il cronometro durante i supplementari, dando 8 minuti di recupero. Poi rigori: donadoni e serena  cappellano, goychochea para tutto e andiamo fuori dai maroni. Finalina inutile a Bari, i giocatori son tutti contenti, alè, sarà per la prossima. e vaffanculo anche David Platt.

Invece a Euro 92 manco ci arriviamo. Il palo di Rizzitelli con la Russia fa bestemmiare mezza Italia, fra cui anche il sottoscritto, che già subiva nel modo di parlare le influenze venete. Peccato, niente Svezia. Arriveranno comunque rapporti prematrimoniali con delle svedesi at the seaside, qualche anno più tardi. Si tifa Danimarca, ovviamente. Un po’ perchè i crucchi a Jesolo sono tanti, e soprattutto pezzi di merda presuntuosi. Un po’ perchè i crucchi sono comunque dei pezzi di merda. Alè Denmark. Dopo la finale andiamo in giro dipinti di biancorosso. Finisce con gavettoni e bocce tirateci al di la’ della rete dai tedeschi inviperiti. Rispondiamo al fuoco. nessun ferito.

Usa 94: un caldo atroce qui, un caldo atroce là. Nasce la stella di Jay Jay Okocha, di Hristo Stoichkov, e del bello della diretta, Trifon Ivanov. Durante la Nigeria mi ricordo improperi contro Oliseh, reo di venire in italia a giocare con la Reggiana, nota pretendente al titolo. Gli insulti si riveleranno comunque giustificati  per la sua BRILLANTE parentesi juventina. Nel girone avevamo stentato con messico e ..boh, irlanda?, poi è un crescendo di  partitoni e varie scaramanzie. Sempre dallo stesso amico, sempre la stessa sedia, cambi di posto se le cose van male. Tassotti spacca la faccia a Luis Enrique, si beccherà nove giornate, ma con Luis Enrique tutto è concesso, tanto mi stava sul cazzo. Spagnoli, una manica di picchiatori, fra Sanchis, Nadal, Hierro e Rafael Alkorta…Bebeto fa il gesto di cullare il suo bambino (probabilmente concepito alla presenza di Romario), e caccia fuori l’Olanda. Higuita fa la cappella del secolo, mettendosi a palleggiare e facendosi fottere la palla da un tizio, che lo purgherà adeguatamente. Strano che abbiano ammazzato Escobar (il giocatore, non il capo dei narcotrafficanti) per un autogol, e non Higuita per quella cappella, là in Colombia. Mi ricordo che in finale ho pensato che non potevamo non fare manco un gol contro una difesa che schierava MARCIO SANTOS. No dico, MARCIO SANTOS. Il problema è che non ce la facevamo più, fisicamente.

A Francia 98 ero a Milazzo. Mi ricordo solo i rigori di Brasile-Olanda, la Croazia che viene fatta fuori da THURAM con una doppietta che ha tuttora dell’inverosimile, in un mondiale che dopo la traversa di gigi di biagio non conta piu’ nulla. Ancora una volta, tiferò contro il brasile, conscio che tanto, contro QUELLA francia, e con QUELL’allenatore non saremmo mai andati da nessuna parte. Mai niente mi è stato piu’ facile. Il mio odio verso il Brasile dopo il 94 è salito ai massimi storici, ormai il calcio non è piu’ la nazionale X contro la nazionale Y. È lo juventino Zidane contro l’interista Ronaldo, oppure l’odio per il tale che ti aveva fatto perdere una finale segnando un gol in fuorigioco, vero Mijatovic? Quel mondiale non mi è piaciuto, ad ogni modo. Le scorie di Pasadena si facevano ancora sentire.

Belgio/Olanda 2000: la metto, anche se non è un mondiale, perchè è la volta che ci siamo andati piu’ fottutamente vicino. Italia Turchia l’ho vista in piazza primo maggio a udine sul maxischermo assieme a credo ventimila persone. La finale (le altre partite le ho rimosse, a parte l’olanda di super Toldo) ci vedeva in un pub, intenti a sorseggiare birra ghiacciata e a fumare come merde, quando ancora si poteva (hai capito sirchia? Tu che ci hai negato la gioia di birra+sigaretta durante la partita. Vaffanculo). Siamo uno a zero, ha segnato  MARCO “A DERVE’ LEVATE L’ANFIBBI” DELVECCHIO, ex venezia, inter e chi piu’ ne ha più ne metta. Una cosa quasi mistica, Delvecchio che segna in una finale europea. Vabè. C’era UN francese, nel pub. A dieci minuti dalla fine entra un tipo, noto portasfiga, dicendo che l’italia avrebbe vinto due a uno, perchè lui aveva scommesso per il 2-1, quindi la francia doveva pareggiare.
Ovviamente lo guardiamo tutti con uno sguardo alla chuck norris. Al pareggio di Wiltord io butto la sigaretta per terra, i santi vengono tirati giu’ dal calendario, il francese esulta, ma il portasfiga, forse avendo capito di aver detto la cagata dell’anno, rincara la dose “adesso vinciamo”. Le mani si abbassano sui coglioni, frenetiche. Al gol di Trezeguet io vi giuro che volevo ammazzarlo. Ho sentito brunone dire “la francia è campione d’europa”, ho pagato e me ne sono andato. Ora, a tv c’è un aeroporto militare, in cui sta il 51° stormo. E ci sono dei Mirage, gli aeroplani francesi. E ci sono i MILITARI francesi. Tutti belli grossi, fisicamente. Insomma, ‘sti pezzi di merda hanno avuto il coraggio di festeggiare al DUOMO, con la gente che voleva picchiarli (tutti, anche i vecchi). In piu’ c’erano tutti i senegalesi che tifavano francia, i maghrebini pro Zidane…sembrava di essere in Via Anelli a padova, per chi è pratico del luogo. Migliaia di persone mogie mogie, e questi stronzi che festeggiavano.

Corea 2002 è una ferita troppo recente, ma è stato anche l’anno del disincanto: se Corea Germania e Turchia sono fra le prime 4 potenze mondiali in fatto di calcio, c’è qualcosa che non va.  Un trap peggiore del peggior cesare maldini mi ha solo aiutato a capire che quel mondiale non avremmo mai potuto vincerlo, neanche contro l’arabia saudita. Materazzi peraacottaro contro i croati, Maldini che si fa chiavare da Ahn, i guardalinee stupidi, piu’ faccia da culo Moreno (ma se Vieri avesse segnato a un  metro dalla porta, saremmo andati avanti tranquilli). Ero in Irlanda per il concerto dei red hot. Se l’italia avesse vinto, noi ci saremmo trovati IN VOLO durante italia-irlanda (se l’irlanda avesse vinto contro la spagna). Di conseguenza, arrivando a Dublino subito dopo la partita, ci avrebbero picchiato, o per la sconfitta loro, o per il semplice fatto che eravamo italiani. per fortuna la spagna e la corea ci hanno tolto da quest’impasse (o come si scrive).

E oggi inizia Germania 2006. 18 anni dopo quell’estate dell’88. Cazzo, ne è passato di tempo. Vinceranno la partita inaugurale i WeissWurst teutonici o i “Wurstel” di Wanchope?  O le tifose costaricane? Ecco, sarei andato in Germania volentieri, per loro.
 
A seguire, Polonia-Ecuador. E sto meditando di chiamare per uscire una che se la tira, e a dieci minuti dal fischio d’inizio dirle “no, cara, non posso, mi ero dimenticato che c’è Polonia-Ecuador. Sai, è una partita importante”.

Fate finta che vi divertite

June 9th, 2006 | By benty in Senza categoria | 9 Comments »

Questo blog va in vacanza per una decina di giorni almeno. Una di quelle comunicazioni di servizio necessarie al normale svolgimento delle vostre vite, me ne rendo conto.

L’estate di Enzo Francescoli

June 9th, 2006 | By colas in Senza categoria | 1 Comment »

Dei Mondiali del 1982 ricordo solo il gran casino e mia sorella appena nata che piangeva ad ogni colpo di clacson, petardo, tric e trac,mortaletto, bomba a mano.

La sciagurata spedizione dell’86 invece l’avevo seguita dall’inizio, dal giorno della diramazione dei convocati italiani, fino alla finale. All’epoca impazzivo per Platini, avevo anche cominciato a scrivere la sua biografia. Un intero quaderno dedicato a lui, pensierini di un bambino di prima elementare con la passione per l’idee irragiungibili e la sfrenata predilezione per incominciare cose che poi non era capace di portare a termine.

Ho smesso di scrivere su quel quaderno il giorno che Platini e Tigana  fecero a pezzi l’Italia. Ricordo che ne iniziai un altro. Sulla prima pagina c’era scritto Io odio Giovanni Galli.

1896 comunque  vuol dire Maradona e Argentina.  Non li sopportavo, tifavo per l’Inghilterra e ancora non capivo nulla.

Per i Mondiali del 1990 avevo comprato un albo di figurine panini in cui erano rappresentate tutte le squadre. Il mio idolo era Baggio.  Mancini non giocava mai. Schillaci segnava sempre. Vialli era stato rapito dagli alieni. Ricordo Italia-Argentina vista di notte in un negozio di elettrodomestici aperto per l’occasione. La faccia di Aldo Serena non la dimenticherò mai. Prima della partita contro l’Uruguay ero riuscito a procurarmi tre pezzi di legno con cui avevo  dato vita ad una specie di cartellone.

Al centro c’era la figurina di Enzo Francescoli. Tempestata di insulti. Gli insulti di un bambino di undici ann(all’epoca andava molto la storia del ruba gomme).

Non l’ho mai buttato quel cartellone, è rimasto per anni in garage.
Il suo compito era quello di rammentarmi quanto l’odio calcistico sia una gran cazzata e che i colori nazionali non valgono nulla di fronte al talento.

Francescoli era un genio. Io un coglione.
Un coglione annebbiato da notti magiche…

June 9th, 2006 | By TheGoblin in Senza categoria | 7 Comments »
No, sul serio, ma che cazzo mi avete chiamato a fare?
Che dovrei scrivere io qui, io che il calcio lo guardo solo se gioca il Messina (a questo punto ci starebbe bene una tuonante bestemmia, ma soprassiedo) e voi, voi invece sapete il minuto dell’azione ininfluente dell’eliminatoria del mondiale nell’anno bisestile e sa il cazzo che altro.
Che posso dirvi, che nel 1982 avevo nove anni e la maglia di Bruno Conti perché mio per mio padre non esisteva all’epoca altro giocatore di pallone che non fosse Garrincha (e che quella vittoria non so per quale motivo continuo ad associare con la raccapricciante Eyes In The Sky di Alan Parson Project, roba che farei la felicità di Jung)? O che Italia Francia del 1998 l’ho trascorsa ad insultare una che aveva la madre francese e che non so di chi cazzo fosse amica e come fosse capitata in casa mia, alla quale ho augurato le peggio sventure che pure Hitler  si sarebbe vergognato?
Capirete quindi il mio dilemma.
Che cosa potrei raccontarvi di minimamente significativo?
Che quando, nel 1990, in quell’Italia Austria, proprio quella, entra Schillaci e in un paio di minuti prende a calci in culi i due centrali asburgici ho gridato tanto da non avere più voce letteralmente per due giorni, che mio cugino ha iniziato a tirare sedie dalla finestra, che di venti che eravamo in una stanza non ce n’era uno che non piangesse a dirotto? Che quando Baggio nel 1994 ha ucciso un avvoltoio che casualmente sorvolava Pasadena con un rigore del cazzo come raramente se ne sono visti, ho mormorato uno schifato “”Ma vaffanculo, va”, ho inforcato la vespa e sono andato ad ubriacarmi sulla spiaggia ed a fare il bagno nudo (e pure a scopare all’aperto, se non ricordo male)? Che Italia Argentina del 1990 è coincisa con un fottuto blackout che inspiegabilmente ha coinvolto tutta la provincia di Messina (col contorno surreale delle luci aldilà dello Stretto e noi al buio come i cavernicoli) e che è finita con centomila macchine in piazza con le autoradio sintonizzate sulla partita, una cosa veramente lisergica, che noi che a motore avevamo solo le vespe gironzolavamo a piedi e sentivamo queste telecronache leggermente sfasate, galleggianti, in mezzo ai fari, alle luci di posizione, alle lampade a gas, non scherzo, era una cosa che sembrava uscita da un film di Gus Van Sant e che poi si è conclusa come peggio non poteva, altro che occhio non vede cuore non duole? Che dei mondiali del 1986 non ricordo un beato cazzo, tranne che in porta mi pare che ci fosse Galli, che mi pare non è che fosse proprio un Zamora, ecco? Che quelli del 2002 li ho vissuti più che altro oniricamente per questioni di cuore e di fica che saperli spiegare sarebbe pretendere troppo, e che comunque i cinque gol annullati in tre partite sono comunque un degno coronamento ad un periodo che in questo momento non saprei se identificare come di merda o di diamante?
Ecco.
Che cazzo volete che vi racconti?
Niente.
Praticamente niente.
Infatti.
Però, forse forse…..
Ma no, dai, non ha niente a che fare coi mondiali.
Ma……….sempre pallone è, no?
No?
Boh?
Ma si, va…….
Essì, dai.
Io una cosa che nessuno di voi conosce l’ho vista.
Cazzo, io ho visto una cosa che nessuno di voi può mai aver visto.
Si.
Io ho visto Totò Schillaci con i capelli lunghi.
Capelli suoi, voglio dire.
E per lunghi intendo alla Fulvio Collocati prima metà anni ’80.
Solo più lunghi.
E ricci.
Aveva i capelli ricci, e neri come il peccato.
Minchia se era brutto………