All Posts from September 10th, 2003

We’ll change the world with our greek jobs

September 10th, 2003 | By benty in Senza categoria | 4 Comments »

Non è che volessi far diventare questo blog una cronaca puntuale dei miei giorni, poichè come dice Elis, " Il blog è lo specchio della vita, quando non succede nulla di interessante nella tua vita che ci scrivi nel blog ?". Tuttavia ritengo che ciò che mi sta accadendo in questi giorni abbia qualcosa , se non di straordinario, almeno di parecchio inedito. Definire sfortunate le mie prime due esperienze lavorative in Grecia sarebbe un eufemismo. Della prima ho scritto qui e qui. Della seconda devo ancora scrivere, ma spero che il racconto che farò di quei bastardi me lo pubblichino i ragazzi di Pennarossa, così da poterli sputtanare presso una platea di lettori più vasta. Non sono vittimista, ma neanche posso dire di essere stato particolrmante baciato dalla buona sorte. Insomma ero tornato in Grecia quasi consapevole che se non avessi trovato presto un lavoro le "Tragedie greche" sarebbero finite (o iniziate davvero) lì, a dirla tutta con grave rischio anche per l’amore greco, che è l’unico motivo per cui poi sono qui. Avevo mandato una sessantina di cirricula ad agosto, a tutte le maggiori scuole private di lingue di Salonicco, poco prima di tornare in Italia e poco dopo il mio ultimo disastroso epilogo con il secondo lavoro greco. Per tutto agosto nessunissima risposta. Prima settimana di settembre, ancora niente. Nervosismo in crescita, disillusione. Mi ero già quasi rassegnato all’idea che non mi avrebbe più chiamato nessuno, ero pronto a ricorrere alle (scarsissime) "conoscenze" a mia disposizione per arrivare dove un curriculum ,da solo, non sarebbe potuto arrivare mai. Non c’era comunque nulla di sicuro, sarebbe stata l’ultima carta, quella della disperazione. Poi, eventualmente a casa, in Italia. E invece è da un po’di giorni che il cellulare non smette di squillare. Non ho mai fatto così tanti colloqui di lavoro come in questi ultimi giorni. Sono arrivato a fissare anche due appuntamenti al giorno, alcuni ho dovuto rifiutarli perchè avevo preso già altri impegni. Insomma una valanga di offerte, arrivate tutte insieme, soprattutto dalle scuole di maggior prestigio della città, senza nessun bisogno di spintarelle di alcun tipo. Una situazione del tutto inaspettata che ha costituito per il mio martoriato orgoglio un rivitalizzante straordinario, se si pensa che era la prima volta che cercavo lavoro completamente da solo qui e anche la prima volta che sostenevo i colloqui in greco. Mi ritrovo ad avere l’imbarazzo della scelta. Adesso non mi resta che mettermi a studiare la grammatica italiana , visto che in teoria dovrei insegnarla. Presso una di queste scuole vado già da un paio di giorni per prendere parte alle lezioni tenute da un’altra insegnante e vedere un po’ come funziona. Ieri sera ho anche iniziato a parlare a quelli che saranno i miei futuri studenti. C’era nel libro un paragrafetto riguardante la gestualità degli italiani e mi è stato chiesto di presentarlo. Fra i vari gesti da spiegare c’erano il gesto dell’ombrello e le corna. Da qui ha preso spunto il primo attacco al Nano ( vi ricorderete di questa foto immagino). Uno dei miei obiettivi dichiarati, quando decisi di trasferirmi qui, era intraprendere una martellante propaganda antigovernativa, con il modesto scopo di abbattere il governo di B. e tornare nel Bel Paese accolto fra ali di folla festante per strada. Bisognerebbe fare sempre sogni grandiosi. Inoltre, vorrei aggiungere come informazione del tutto superflua che scendere in centro tutti i giorni, mi ha temporanemente riappacificato con questa città. Se per un anno , tutti i giorni, non fai che svegliarti alle 7 di mattina per passare tutto il giorno dietro una scrivania, in un ufficio di periferia, fino a che fa buio, circondato da gente stronza, l’odio prevale con facilità sugli altri sentimenti. Se tutte le mattine, invece, dormi fino a tardi , poi con calma ti svegli, fai quello che devi fare, poi nel tardo pomeriggio esci, con calma e vai al lavoro in centro, circondato da gente che ha poco meno della tua età, magari smadonnerai un po’ per i parcheggi (che non ci sono), ma poi tutto sommato tanto male non è.

Con il treno della breccia

September 10th, 2003 | By benty in Senza categoria | Comments Off on Con il treno della breccia

Anche Repubblica, con debito ritardo, si accoda alla moda dilagante dei blog (Sig. Di Stefano, ma non era una tendenza in netto declino ?). Fra le varie firme chiamate a tenere un blog anche Ernestone Assante. Pane per i denti di certi bloggatori domenicali.