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Altre cinque domande da non porre a un greco

April 29th, 2005 | By benty in Senza categoria | 2 Comments »

1) Perchè non costruivano le porte nei vecchi ascensori, causando il curioso ed inquietante effetto montacarichi, mentre nei nuovi ascensori pressochè obbligatoriamente c’è una voce elettronica femminile, del tutto superflua, che ti avverte gentilmente informandoti sul piano a cui sei arrivato? Tardiva compensazione?

2) Perchè la vendita del diesel è riservata solo ai taxi, ai camion, mentre ne è vietata la vendita (intendo anche di macchine diesel)? Attenzione all’inquinamento? E la moltitudine di Yugo Koral scassate, di fabbricazione slava che ammorbano l’atmosfera?

3) Perchè la vendita dei camper è proibita, mentre la circolazione di quelli stranieri no?

4) Perchè non esiste la figura professionale della guardia medica notturna, quando l’attesa media per l’accettazione ad un pronto soccorso cittadino sfora spesso le 4 ore, con scene di panico che neanche negli accampamenti per i profughi del Rwanda?

5) Perchè il governo deve giurare davanti al patriarca di Atene, anche se teoricamente esiste una scissione fra stato e chiesa?

Per le prime dieci vedere qui. To be continued…

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Effetti strani

April 29th, 2005 | By benty in Senza categoria | 2 Comments »

Tornare a casa, in Italia, ogni tre o quattro mesi, significa anche realizzare la definitiva uscita da certe routine della mia vita precedente. Forse solo agli occhi disabituati di uno sporadico esule rimpatriato certe cose possono sembrare strane o fare ancora impressione. Non so a voi.

Effetto strano numero uno: vedere la Montalcini svendersi a una compagnia telefonica, proprio come l’altro ottuagenario da sempre in vendita Mike Bongiorno. Ma d’altronde, Nobel o Telegatto, chi la riconosce la differenza?

Effetto strano numero due: grazie alla martellante pubblicità fiat-lancia-alfaromeo sto imparando che gli stranieri ci irridono ringraziandoci ogni volta che preferiamo un’auto prodotta da loro. Veniamo quindi pateticamente ricattati all’acquisto autarchico. Il messaggio è chiaro: siate patriottici comprate italiano, facciamogliela vedere a quegli stronzi crucchi, ai boriosi francesi o ai musi gialli. Alla prossima magari ci fanno vedere i bambini dei cassintegrati fiat che non hanno da mangiare per convincerci definitivamente. Mi sembra un modo per mostrare quanto le aziende nazionali puntino sulla competitività, sul libero mercato e quanto siano fanaticamente europeiste. Per la par condicio avrebbero pure dovuto mostrare tedeschi , francesi e giapponesi che bestemmiano nelle rispettive lingue quando si avventurano all’acquisto dei catorci italiani che si piantano in panne il giorno dopo che scade il servizio di assistenza gratuito.

Effetto strano numero tre: non mi ricordo quale fosse esattamente l’allarme nazionale quando me ne andai da qui. Il vibrione? Le bande di slavi che rapiscono e razziano le ville? A Natale se ben ricordo c’era la febbre dei polli, ma poi tutto venne travolto dallo tsunami. Adesso torno ed è stato già decretato dai media il nuovo nemico pubblico. Sono tanti, troppi, sono comunisti, vivono in trenta in una casa, lavorano notte e giorno, fin da bambini, producono oggetti che si vendono a prezzi bassi, ma la qualità non è mica quella del made in Italy (magari prodotto in Vietnam, ma non stiamo a sottilizzare). Loro e i loro cazzo di involtini primavera, loro sono i nuovi nemici, la causa di tutti i mali: dalla crisi economica al tracollo della destra alle elezioni, dalla morte del papa alle stragi del sabato sera, visto che il terrorismo come scusa si è un tantino usurato. Si ripete come un mantra, dal governo al tg (che poi la distanza mi sembra si sia accorciata) da Unomattina ai talk show. La minaccia cinese ci cancellerà. Pochi rammentano che gli industriali italiani investono in Cina da anni, perchè il costo del lavoro è minimo confrontato a quello italiano e chiudono con nonchalance stabilimenti produttivi da noi per aprirli lì. E adesso vogliono pure i dazi per le importazioni dirette dal Catai. Mi ero dimenticato di quanto fossimo liberisti, cazzo !

Effetto strano numero quattro: è un caso o le fiction – e i personaggi che ultimamente le popolano –  riflettono l’orientamento politico del governo? Dopo le foibe istriane eccone pronta una sulla malagiustizia (si vabbè c’è stato De Gasperi, tutto teso a sottolineare quanto la Resistenza non sia stata solo quella comunista e che inoltre la sinistra si è pure comportata da stronza, complicando la vita dell’uomo di fede e politico cristallino, insomma). Si rivedono interpreti che vanno da Buzzanca a Barbareschi, gente come il fratello scemo di Fiorello (con notevole sottolineatura di quel "poteva a succedere a chiunque" proprio in concomitanza dell’ennesimo procedimento a carico del nano e delle sue aziende, uhm…). Mi aspetto una miniserie con Lino Banfi dove si denuncerà la decadenza della scuola italiana in mano a un manipolo di marxisti, e una con Bud Spencer in cui si affronta l’annoso tema della concentrazione dei media nelle mani di un solo individuo, estremista, antipatico, sostenitore di teorie discutibili e con pochi capelli: Fausto Bertinotti.

Effetto strano numero cinque: Fassino che fa linguainbocca con Tremonti presso un Vespa disperato che avrebbe voluto solo un po’ di sangue, e perciò continua disperatamente a stuzzicarli. Ma i due invece vanno proprio d’accordo e non fanno altro che darsi ragione e ringraziarsi a vicenda. Un paio di volte ho pure avuto l’impressione che Fassino non sapesse che pesci prendere, specialemente sui temi relativi all’economia. Il momento indimenticabile è stato quando Tremonti ha avuto un "ricaccino" , roba che neanche dopo due piatti di rigatoni co’ la pajata, al ristorante di Sora Lella. Insomma, si, la destra ha perso le ultime elezioni, ma mi pare che non esista ancora una sinistra presentabile che possa dire d’averle vinte. Intanto il nano accusa le sinistre di aver mandato l’Italia in rovina, perchè si sono rifiutate di incrociare le dita in questi anni di governo della casa delle libertà. Disfattisti: a hard rain is gonna fall.

Effetto strano numero sei:  il primo impatto con la legge Sirchia, per me tabagista naturalizzato ellenico  (e dunque libero di dare sfogo ai miei vizi in qualunque luogo pubblico) è stato durissimo. Ora mi sto lentamente abituando, ma mi mancano i pub fumosi, anche solo come idea. Speravo almeno nel famoso "effetto socializzazione" che sarebbe dovuto scattare fuori dei locali, in base a una presunta solidarietà o complicità fra fumatori reietti, ghettizzati, esclusi. Ma non ora, non qui.

Intanto me ne vado nel regno del doge Enver, fra calli, ombre, spriz, indiemusic e cargo di nordiche avvenenti. Certo saremo privi della carismatica presenza di Enzop – da oggi Il Traditore della Patria – ma ce la caveremo. Non potete immaginare quanto io ne abbia bisogno.