… e partiva l’emigrante

06 January 2004 | By benty in Senza categoria

Rieccomi di nuovo a dannarmi fra valigie da chiudere, regali e bottiglie da imballare, amici da salutare e il mio solito generoso ultimo contributo all’editoria musicale italiana (si certo i blog, ma le mie belle copie di Rumore e Mucchio me le sono prese lo stesso). Stasera ci si fa una discreta mangiata di parenti a Roma e domani si ri-vola in Grecia, verso Salonika City. Non chiedetemi se ne ho voglia, perchè davvero non saprei rispondervi; è un sentimento complicato. Comunque i miei bei quattro chili di souvenir, sottoforma di rotoletti di grasso e di lineamenti gonfi e deformati dall’overdose di cibo e alcol, me li riporto a casa come tradizione natalizia comanda. Ma tanto, si sa, con l’anno nuovo mi segno in palestra, faccio footing, smetto di fumare, non bevo più (ah ah), guardo solo cinema d’autore, leggo più libri, compro più cd, rapino più banche, passo meno tempo sul piccì, mi faccio fare i tarocchi, sarò più buono, pratico sesso tantrico, mi trovo l’amante, e voto forzitaglia. Anno nuovo vita nuova, o anche no.

5 Comments on “… e partiva l’emigrante”

  1. eh…lo so bene che i sentimenti sono confusi…Ma che dobbiamo fareeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee? la confusioni degli immigrati! boh bah mha
    cia

     

  2. buon viaggio!

     

  3. piango all’ idea di non esser riuscito ad abbracciarti prima che partissi, avevo voglia di spremerti un po’ ma non ce l’ ho fatta!!! scusa bra, cercherò il primo aereo per salonicco, per venire a salutarti…e anche per annà un po’ a faiga dato che ci sono!!!
    ciao superbenty, ricordati che qui c’è gente che soffrono senza di te-ah! salutami la ridente cittadina e passa un favoloso duemilaquattro di merda!!

     

  4. oh benty ma sull’aereo te le lasciano portare le buatte? sti emigranti di oggi, viaggiano in aereo e fanno pure i fighi. “e non ha mai viaggiato in seconda classe sul rapido Taranto-Ancona” elrocco,turista da generazioni.

     

  5. rocco buatte a gogo, con o senza aereo, in andata a ritorno. Miggy, ti aspetto qui