Posts Tagged ‘viaggiano i perdenti’

Pasqua con chi vuoi

March 31st, 2007 | By benty in Senza categoria | 3 Comments »

Inizialmente avevo deciso di non tornare in Italia per la Pasqua. Poi invece un certo John, dal tribunale di Potenza, mi ha telefonato, ha insistito, dice che dobbiamo parlare di un certo festino su uno yacht al largo di Capri con i miei amichetti e le mie amichette. Allora mi tocca venire in tutta fretta. Parto domattina. Io però gliel’avevo detto a Clementone, guarda Ceppalò, che a portare anche i trans a bordo, poi ci seguono i paparazzi e so’ dolori. Ma lui niente, diceva di non preoccuparmi, di godermi il viaggio e le zoccolette, di stare calmo, di pensare a divertirmi, che tanto aveva conoscenze "in alto". Ma quello che non capivo era perchè, se stavamo facendo un giro in barca, lui accennava di continuo a piste di neve? Boh? A John glielo dirò che ci siamo divertiti un sacco. Inoltre ho saputo che chi convive, per i simpatici amici della CEI,  è da ritenersi alla stregua di un pedofilo incestuoso. Mi sono sentito tirato in causa. Io che per l’appunto convivo con una donna che amo follemente, e non ricordandomi di aver inculato nessuno dei miei figli negli ultimi mesi, un po’ mi sono risentito, a dire la verità. Ceppalò dice che ci ha ragione Bagnasco e di non fare le isteriche co’ sta storia del laicismo . Dice che "Adesso basta a dire alla Chiesa come si fa la Chiesa !". Infatti. Secondo me ci ha pure ragione Clementone. Certo, sarebbe bello e auspicabile che il Vaticano iniziasse a instaurare con la società civile una dialettica più sensibile alle problematiche di oggi, rivolgendosi con attenzione alla variegata realtà delle famiglie moderne. O ancora meglio sarebbe se riuscissero a farsi una padelletta di cazzacci loro, così per una volta, per provare l’effetto che fa. Però mannaggia Ceppalò, se Bagnasco sapesse le zozzerie che hai combinato su quello yacht, altro che anatemi. Boccaccia mia statti zitta.

Alitalia vs Benty

July 4th, 2006 | By benty in Senza categoria | 9 Comments »

Aeroporto di Fiumicino, ennesimo ritorno, mi reco al banco per il check-in, la signorina Alessandra mi dice spavalda "Prima di tutto vorrei farle un’offerta. Il suo volo e’ in overbooking, (tutta questa gente che vuole andare a Salonicco? ndB) quindi cerchiamo volontari che rinuncino al viaggio di stasera. In cambio le offriamo una notte all’Hilton e 350 euro da spendere in voli Alitalia. Domani sara’ a Salonicco alle 13. Le interessa?".

Probabilmente il mio leggero entusiasmo trapela dal fatto che inizio a fare capriole urlando "Urrah!",  e facendo la danza del Moonwalk. Mi vedo gia’ in vasca idromassaggio a fare aromaterapia mentre mi portano la cena in camera, e soprattutto un biglietto gratis per questa estate, la fantasia galoppa.

Mi dice la signorina, soddisfatta di aver trovato un altro cliente disponibile a rinunciare al biglietto, di ripassare fra mezz’oretta, che sistemiamo tutto. Nel frattempo spendo fortune in carte telefoniche, devo dirlo a tutti, guardate cosa m’e’ successo, che cosa fantastica, la fortuna mi arride, mamma’ ho fatto bingo quest’estate torno con l’aereo e non pago, amore mio quest’estate ce ne veniamo in Grecia gratis,  zia aspettatemi che stasera mi fermo a Roma di’ a mia cugina di prepararsi che stasera ce ne andiamo a bere e non sai cosa mi e’ successo, la vita e’ meravigliosa. A Dio se esiste devo cominciare ad essere simpatico. Questo penso.

Torno al desk dopo mezz’ora, la signorina mi dice di aspettare ancora tre quarti d’ora, ma di non preoccuparmi, che all’hotel mi portano loro. Tanto e’ tutto a posto. Questo mi dice.

Girovago felice per l’aeroporto, che non mi e’ sembrato mai cosi’ bello e colorato. Evivva l’Alitalia, evviva l’Italia, evviva gli aerei e gli alberghi di lusso e i biglietti gratuiti. Ma che cosa fantastica, va a finire che vinciamo pure il mondiale.

Se avessi una memoria storica mi sarei fermato a pensare. Mi sarei insospettito. Al netto di un sano vittimismo dovrei essere consapevole che a me queste fortune non capitano. Mai. Quindi c’e’ qualcosa che non va. Avrei dovuto restare calmo. Ma la mente era gia’ rivolta ai miei conti in banca salvati dall’Alitalia, almeno per questa estate. Troppa grazia.

Al terzo ritorno al desk la signorina Alessandra, un po’ meno sorridente, mi dice che l’emergenza overbooking non c’e’ piu’, e che l’aereo parte fra diedci minuti e che quindi avrei dovuto fare in fretta. Non ho tempo nemmeno per bestemmiare a dovere, nemmeno per dire, "Ma come? Mi aveva detto che…". Cellulare senza batterie, impossibilita’ di avvertire tutti quelli che avevo messo in all’erta. Nervi, odio per l’Alitalia, per gli aerei, per tutti.

Come per Fantozzi in una celebre scena scomparivano il ficus benjamin dall’ufficio, e la poltrona in pelle umana, cosi’ i miei sogni si sgretolano mentre corro angosciato e amareggiato verso il cancello 8. Niente aromaterapia, niente drinks romani, niente viaggi estivi a carico dell’Alitalia, niente cena in camera. Corri e zitto.

Arrivato li’ il volo viene ritardato prima a terra, di mezz’ora, fra gli insulti di greci diretti a Salonicco, portoghesi diretti a Lisbona e spagnoli diretti a Barcellona. I voli si erano sovrapposti, le uscite cambiavano ogni dieci minuti, le traduzioni (solo in inglese) dei comunicati approssimative e come sempre inascoltabili. Nell’aereo abbiamo aspettato un’altra mezz’oretta, con navette che portavano ogni 10 minuti dalle tre alle quattro persone, famiglie dislocate negli ultimi posti disponibili a macchia, roba che manco alle gite delle elementari, fra le urla strazianti dei bambini che volevano stare vicino a papa’ e invece venivano dirottati su altri posti, valigie che non entravano piu’ da nessuna parte, gente in piedi che urlava, panico organizzativo gestito da personale provato, comprensibilmente nervoso e su cui i passeggeri hanno pensato bene di scaricare ogni sorta di improperi.

Nessuna spiegazione da parte dei piloti, ci hanno detto solo scusate il ritardo, ma non e’ colpa nostra, in inglese non hanno tradotto manco quello, solo Thanks for your patience. Evidentemente non capivano gli insulti in greco, altro che patience.

Ovviamente non ci servono la cena nell viaggio di due ore (anche se l’ora sarebbe adatta) ma degli schifidi paninetti con la sottiletta, a differenza di tutte le altre compagnie greche che fanno quella tratta.

Arriviamo tardissimo, tutti arrabbiatissimi e stravolti e io di piu’, che ho capito anche che nella vita non faro’ mai l’aromaterapia e l’idromassaggio e anzi sono tutto sudato da far schifo. Se ricordo bene non hanno tradotto in inglese neppure il tipico messaggio che fanno in genere dopo lo sbarco "Speriamo di avervi presto di nuovo a bordo". Li avrebbero impalati, giustamente.

Weeken(marryan)dance

June 29th, 2006 | By benty in Senza categoria | 1 Comment »

Questo fine settimana il sottoscritto, in completo Armani grigio, si trovera’ dalle parti di Castiglion del Lago a testimoniare che due amici facciano sul serio, nel senso che proprio si sposano, e a girare allegri dischi alla loro festa per fare tutti insieme il trenino e ballare fors’anche la Macarena. Voglio vedere quelle mani in alto ! Si parla di non accompagnare sobri lo sposo all’altare, e quindi se c’e’ di mezzo l’alcolismo mattutino tutto puo’ essere, anche vedermi trasformato in un dj di rete 105. Portate le cubiste.

Ritorni (?)

June 28th, 2006 | By benty in Senza categoria | 7 Comments »

La fine dei miei mesi erasmus in Portugal, roba di nove anni fa, me la ricordo come momento altamente straziante. Un periodo di vita esaltante oltre ogni pensiero piu’ ottimistico, che volgeva al termine in maniera ineluttabile, o quasi. La fine che si avvicinava veniva combattuta a suon di sbornie e viaggi e serate indimenticabili e cene e. Ma era una lotta contro il tempo, quindi persa in partenza. La fine di Lisboa nella mia vita, che non sembrava possibile visto l’amore che sentivo di dare e ricevere a quel posto,  e poi la fine anche di tutti i personaggi che la popolavano, stava arrivando. Personaggi fra cui io, che a Lisboa mi ero come ricostruito, rigenerato, e devo dire che con tutta l’ingenuita’ di cui ero impastato mi piacevo anche. Quella notte di ennesime Sagres al Miradouro di Santa Caterina, in cui c’erano tutti i protagonisti di quella mia avventura, quella notte stellatissima di fine luglio, fatta di addii davanti al Tejo, di ultimi abbracci, di promesse futili e indirizzi inutili, scendendo da solo la calcada che mi riportava a casa, le lacrime scorrevano abbondanti, senza che io potessi fare nulla per fermarle, e poi arrivarono anche i singhiozzi, altroche’.

Ieri sera quel piccolo trauma l’ho rivissuto con Andrea e Nausica, davanti a birre e sfinnakia, ovviamente al Kika, per l’occasione deserto. Innamorati di Salonicco che non si capacitavano dell’idea di ritornare nelle loro vite normali sabato prossimo, ne’ dell’impossibilita’ di poter raccontare questa esperienza sperando di venir capiti, con corredo di progetti vari ed eventuali, di ritorni dal sapore dolceamaro.

Forse sono stato spietato, e ho raccontato che la depressione post erasmus e’ una sindrome diffusa da cui nei casi peggiori ci si riprende solo dopo qualche anno. Che tornare a casa e stare bene dopo questi mesi di vita spensierata eppure intensa non e’ affatto automatico, ne’ facile. Che beati quelli che non stavano bene qui, almeno troveranno i loro ritmi ideali in un baleno. Voi invece no,  a voi tocca soffrire e struggervi nella nostalgia e nei ricordi. A lungo, come era successo a me. Poi Panagiotis ci ha offerto altri due giri, e ce ne siamo andati e loro ci avevano gli occhi lucidi. Io no, perche’ Boys don’t cry, pero’ un certo magone, quello si.

Kalo’ taxidi pedia’

Ri-partenze (roba che nemmeno il Milan di Sacchi)

April 29th, 2006 | By benty in Senza categoria | 7 Comments »

Solita ambientazione da partenza: stanze scaraventate nel caos più totale, cose da fare all’ultimo secondo che si rimandano da due settimane, valigie incomplete, rimpianti improvvisi, messaggi e telefonate di saluti, stato d’animo nemmeno più teso, che ormai gli arrivi e le partenze fanno parte integrante della normale routine (quella delle feste) e ci si è pressochè abituati. Stasera vado a Roma, per le ultime dosi massicce d’alcol, domani volo. Il pensiero (debole) si trastulla in oziose giravolte, configura possibilità eventuali, prosegue i "se" e i "nel caso che". C’è la voglia di partire e un po’ anche quella di rimanere, e pure quella di tornare. Che ormai non riesco più a capire bene se torno quando vengo in Italia o quando vado in Grecia. Il concetto di posto mio si fa sempre più confuso e ambiguo, e spesso si stacca dai miei affetti stessi. Non riesco nemmeno a decidere se ciò sia necessariamente un male, o semplicemente parte inevitabile della mia natura indecisionista. L’importante alla fine è non scordarsi il biglietto dell’aereo. Tanto torno da queste parti a luglio, che l’epidemia matrimoniale sta stendendo una a una le menti migliori (?) della mia generazione. E’ un’età pericolosa, decisamente.

Stendete tappeti rossi, e non dimenticate le lanciatrici di petali di rosa

April 13th, 2006 | By benty in Senza categoria | 4 Comments »

E rieccolo fra voi, il salvatore della patria, la bestia nera di Tremaglia & co., l’italiano all’estero che non è più solo baffi neri, pizza e mandolino. Si è scritto parecchio della generazione di nuovi emigrati, in questi giorni. Da domani avrete la possibilità di osservarne uno da vicino, di porgli domande mordaci, di ringraziarlo per aver votato, scaraventando giù dal trono il nano. Se siete donne non lesinate affatto effusioni e body tequila. Fra l’altro avrete la possibilità di interagire con lui presso il Thermos di Ancona dove il 27 suonano gli Offlaghi, e il 20 i Julie’s Haircut, e spero davvero di poter vedere tutti e due i concerti. Inoltre, date le imminenti celebrazioni per il trentennio della nascita mio fratello, sabato prossimo venturo dispenserò pessime musiche, seducenti sorrisi e preziosi autografi presso un qual certo casolare perso nelle campagne fabrianesi. Se volete, intervenite. Sennò preparate pure una opposizione parlamentare come si deve e salutatemi Casini, forzitaliani che non siete altro.

Alitaglia

December 25th, 2005 | By benty in Senza categoria | Comments Off on Alitaglia

Ieri sul volo Alitalia Salonicco-Roma servivano dei muffin, come "snack", che a farci fare pranzo nonostante l’ora nemmeno ci pensavano. Un ragazzo seduto davanti a me ha osato prendere due merendine, che in effetti ce ne erano tante. Lo steward perentorio gliene ha fatta riporre una nel cestino. Ci sono rimasto abbastanza male, dev’essere un modo per ridurre i costi di gestione (il volo Salonicco Roma, andata e ritorno, costa in media oltre trecento euro, per circa due ore di volo. Con gli stessi soldi ci andate a Sharm, credo).

Conoscere Benty sul treno (o anche su un aereo)

December 2nd, 2005 | By benty in Senza categoria | 4 Comments »

Viaggio lampo nelle vostre terre pontificie. Fra 3 ore esatte un paio di aerei e una paio di treni mi porteranno a sancire il definitivo (?) accantonamento del celebre piano B. Infatti sabato mattina uno degli esimi estensori del piano stesso convolerà a giustissime nozze in quel di Ancona. Di riflessioni nostalgiche ce ne sarebbero da fare, visto che il giovine promesso sposo ha avuto la buona sorte di essere il mio compagno di banco per tre anni di medie e 5 di liceo, nonchè la persona con cui sono andato al primo "vero" concerto (Litfiba ’91), con cui ho affrontato le prime sbornie, e parecchie altre prime cose. Ma è quasi Natale, siamo tutti più buoni, e quindi vi risparmio.

Bringing it all back home

July 4th, 2005 | By benty in Senza categoria | 5 Comments »

Ci avrei un sacco di belle cose da raccontare e lo farò apena posso. Bello il Soundiville a Macerata di venerdì, strepitosi i New Order al Traffic Festival. Soprattutto dovrei dilungarmi sulla gioia che non riesco a nascondere di conoscere gente che leggo da mesi via blog. Ormai sono due anni che funziona così, ma non smette di essere ogni volta un piacere, soprattutto quando – magie dell’alcol? –  ti trovi a passare serate da antologia, con i tuoi fratelli di scorribande ed ogni persona che ti presentano è una sorpresa. Voglio la cittadinanza onoraria di Torino, prometto in tal caso di non parlare mai più di caffè greco, lo giuro su Enzop. Adesso, se permettete, ci ho da andare a caricare la macchina, perchè devo tornare in Grecia a far finta di costruirmi un futuro migliore. Per fare e per crescere.

On the road again

June 15th, 2005 | By benty in Senza categoria | 7 Comments »

Il tempo di portar giù la spazzatura e ci si rimette in strada, direzione Igoumenitsa per imbarcarsi in serata. Dicono che hanno aperto una strada nuova di zecca, che ti porta a destinazione in men che non si dica. Il programma che mi attende nella vostra repubblica teocratica prevede un dj set matrimoniale, e comparsate varie ai concerti dei Kings of Convenience, Sonic Youth e forse si mormora addirittura New Order. Ci si vede in giro, giovani astensionisti.