Posts Tagged ‘autismi’

In Ivar we trust

January 24th, 2009 | By benty in Senza categoria | 7 Comments »
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Io so

January 20th, 2009 | By benty in Senza categoria | 16 Comments »

Come Pasolini, come Saviano. Lancio nel nulla mediatico della rete un disperato urlo di indignazione, consapevolezza, e intransigente accusa. 

Io so che non basta averti aiutato a dipingere la parete di rosso scuro, come volevi, anche se la sala adesso pare un bordello dell’ottocento, ma non completato. E non basta aver mentito, dicendoti che mi fa impazzire.

So che non basta aver cambiato quella suoneria che ti dava tanto fastidio. Anche se era Love will tear us apart dei Joy Division, l’unica che avevo mai comprato e ce l’avevo da anni.

So anche che non bastera’ tirar giu’ dai muri tutti i miei poster da adolescente ritardato del cazzo, come ami difinirli con affetto.

Io so che non basta averti comprato un portatile nuovo di zecca e averti abilitato la connessione wireless, che in Grecia ce l’abbiamo praticamente solo noi, per farti guardare Maria De Filippi mentre sei a letto.

Io so che non basta averti cucinato il pesce che ti piace tanto, comprato le birre che ti piacciono tanto e aver pure lavato i piatti, come faccio sempre.

Io so che non basta portarti al lavoro in macchina tutti i giorni e quando posso venirti pure a prendere.

So anche che non basta essermi offerto di riportare io quelle vernici "effetto lucidante" da trentacinque euri al barattolo che volevi, ma poi ti sei pentita perche’ costavano troppo, mentre i commessi mi guardavano malissimo e non volevano mica ridarmeli i soldi. Gli persino ho sentito sibilare "Pezzente italiano".

Io so che non basta sostituirti al lavoro quando non ci hai voglia di fare lezione con gli studenti piu’ capre, anche se sai che mi odiano, a me. Ma preferisco che tu ti riposi dal tuo lavoro part time, e allora mi sobbarco io le tue ore, con un sorriso. E in quanto tuo datore di lavoro te le pago anche, perche’ secondo me te le meriti.

Io so che non basta comprarti il dolcetto al cioccolato prima di tornare a casa, anche se me lo chiedi e poi non lo mangi.

So anche che non basta averti preparato un nastrone con le canzoni piu’ belle del 2008, stando attento a ogni volta che ascoltando una canzone intuivo che ti piaceva e anche includendo "Since I don’t have you" dei Guns’ n’ Roses, come sapevo che volevi, ma che secondo la mia personale e raffinatissima opinione di compilatore non c’entrava una beata mazza.

Io lo so che non basta rinunciare a rivendicare i seppur modesti compensi di scommesse vinte. Inoltre so benissimo che se avessi vinto tu la scommessa io i 50 euro li dovevo cacciare, e pure in fretta.

Io so che non basta seguire alla lettera tutte le tue infinite e incomprensibili fisime sul come si deve dormire a letto secondo il tuo karma (le posizioni permesse e quelle proibite, quali film e a che volume guardarli, perche’ non posso alzarmi, ne’ leggere libri, perche’ non posso tenere il braccio fuori dalla coperta anche se sudo come un cammello etc…)

Io lo so che non basta offrirti il caffe’ da starbucks tutte le mattine, come adori, anche se mi costa uno stipendio al mese. E anche se poi ti lamenti che sono uno spiantato. E io ti do ragione.

Io lo so che non basta comprarti la tazza "delicious"  rossa, sempre da starbucks, che mi costa come un’ora di lavoro, per vederti sorridere, anche se ti dimenticherai di essa due ore dopo l’acquisto.

Io lo so che non basta quel gigantesco televisore che abbiamo ordinato e non sappiamo neppure dove mettere in sala, ma che almeno possiamo vederci come si deve quella cagata orrenda di Grey’s Anatomy, che non piace nemmeno a te, ma ormai tocca finire la serie, dici.

Io so che non mi credi anche se ho promesso di mettermi a dieta sulla testa di mia madre, di non sporcare e mettere in disordine, anche se ho smesso di esprimere pareri di qualsiasi tipo su qualsiasi argomento per paura di contraddirti e scatenare l’armageddon psicanalitico, anche se ho smesso di fumare, anche se fingo di interessarmi al Grande Fratello, anche se ho rinunciato a vedere i film in lingua originale per farti contenta.

Non ho le prove, ma semplicemente so, che al primo errore mi farai senza problemi, rimpianti o rimorsi di alcun tipo, un mazzo tanto.

E soprattutto, lo sai tu e lo so anche io evidentemente, per qualche motivo a me ancora ignoto, me lo saro’ ampiamente meritato.

The procreators connection

December 29th, 2008 | By benty in Senza categoria | 10 Comments »

Credo fosse la mia prima cena con amici che hanno prole al seguito. Tutte coppie. Tutta gente della mia (non più tanto giovane) età, gente che non vedevo da anni, parecchi dei quali amo senza riserve.

Ero l’unico spaiato, che mia moglie se ne era rimasta a casa sua, nel capoluogo. I non proliferanti, oltre a me solo altre tre coppie, si sono trovati in nettissima minoranza. Nel nostro sguardo si leggeva il terrore: sentire questi nostri ex compagni di liceo o università, argomentare così dotti su pappine, poppate, ciucci e via discorrendo ci ha spiazzati. Vederli che si scambiavano assensi amplissimi ("Eh ti capisco, dillo a me!") nelle loro dissertazioni pre-post gravidanza, ci ha fatto sentire degli emarginati. A un tratto credo di aver voluto un figlio, come il protagonista di About a boy, ne avrei affittato uno se avessi potuto, per sentirmi uno di loro. Un’altra coppia senza pargoli al seguito ha pure annunciato che sarebbero rimasti ancora per poco senza pargoli al seguito. Eravamo ormai accerchiati. Come un’epidemia che ha colto la mia generazione pressochè contemporaneamente, il tempo di trovarsi un lavoro stabile, sposarsi e fare un mutuo per la casa, è arrivata ‘sta sfornata di eredi da competizione. E’ la vita eccetera eccetera. Non lo so, forse sono io che non li vedo spesso e di alcuni mi ero pure dimenticato che avessero procreato e allora mi fanno più impressione, in particolare a vederli tutti insieme coi mostriciattoli in braccio.

E improvvisamente, hai voglia ad atteggiarti con le tue felpette col cappuccio, i veri giovani erano loro: giovani genitori. Noi dovevamo solo sbrigarci a figliare, che eravamo quelli strani, o in ritardo, e che aspettate (a seguire tutta una serie di frizzi, lazzi, battute o goffe giustificazioni). C’erano così tanti passeggini che a un certo punto i camerieri non passavano più.

Una nota comune ho potuto notare e non posso non condividere con voi, oh amati lettori. Una cosa di una banalità quasi seccante. Sembravano tutti stanchi, spossati, devastati dall’immane compito di essere diventati genitori. Ciò, confesso, mi ha ulteriormente spaventato. Anche di più del fatto che non ero mai tornato a casa così presto da una cena negli ultimi 20 anni, credo.

49esimo festival del cinema di Salonicco

November 17th, 2008 | By benty in Senza categoria | Comments Off on 49esimo festival del cinema di Salonicco

Interverranno  all’edizione 2008 del festival fra gli altri Oliver Stone e Takeshi Kitano. Non compare un film italiano in cartellone dal 2005, credo. Dunque porro’ rimedio io, intervenendo stasera (alle undici e un quarto!) dopo il corteo commemorativo del 17 novembre. Mi sono aggiudicato l’ultimo  biglietto disponibile per questo Sonic Youth: Sleeping nights awake . A cui seguira’ abbuffata di film in vari cinemini della citta’ per tutto il fine settimana. Ale’.

Dopo che

September 25th, 2008 | By benty in Senza categoria | 1 Comment »

Non e’ nostalgia, non e’ bisogno di rifugiarsi in un passato comodo, dove tutto – ben distorto dal ricordo – sembrava essere migliore. Non c’entra niente. C’e’ che certe note, certi suoni, certe voci, certi accordi, certi riff, certi giri di basso, certi arpeggi, ti appartengono come le tue braccia, come le tue ossa, ti hanno definito, scolpito a suo tempo. E ti facevano sentire in qualche modo al sicuro, erano la tua complessa coperta di Linus. Poi si cresce e si cambia, mutano gusti e punti di vista. Ci si ammorbidisce, si direbbe. La testa e le orecchie si aprono ad altre musiche, roba che una volta disprezzavi altezzoso, quando credevi pateticamente di essere un incompreso nel giusto, una specie di eletto solo al mondo, e che "chissa’, forse un giorno anche gli altri capiranno". Quando in giornate come questa, in un posto inzuppato di grigio e umidita’, che odora gia’ d’inverno, subisci improvvisamente l’assalto di quelle chitarre, sei senza difese ma non cedi piu’ alla fiacca giustificazione della nostalgia. No. E’ che sei proprio fatto cosi’, e ancora un po’ ti piace.

 

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The first day (of the rest of your life)

September 15th, 2008 | By benty in Senza categoria | 3 Comments »

Oggi mia nipote entra nel magico mondo delle scuole medie. Le ho chiesto se era contenta o nervosa e lei mi ha espresso le sue perplessita’.

Perplessita’ numero uno: ho paura dei bulli, girano voci di studentelli che girano col coltello a serramanico, e circolano leggende di violenze inaudite fra i corridoi della scuola.

Perplessita’ numero due: ho paura delle maestre che sono piu’ cattive.

Come soluzione per rassicurarla le ho proposto la variante di un grande classico. Se le maestre fanno le stronze o qualche bulletto ti infastidisce raccontagli che hai uno zio in grecia che e’ cintura nera di karate’ e che conosce un paio di colpi mortali.

Non sembrava essersi particolarmente rasserenata. Valli a capire i giovani.

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Chi ben comincia …

September 10th, 2008 | By benty in Senza categoria | 2 Comments »

Nella prima settimana in Grecia sono stato piantato in asso rispettivamente da

Segretaria

Un po’ me lo aspettavo; ho iniziato a intuire il suo malessere quando, l’anno scorso, dopo averle chiesto di effettuare qualche ora di straordinario, aveva tentato di dare fuoco al pc.

Insegnante di spagnolo

Assolutamente inatteso; mi aveva pregato in lacrime di chiamarlo appena tornavo dalle vacanze dicendo "Te lo juro mi amor quiero trabajar aqui siempre contigo a tu lado, por favor dejame trabajar aqui". I nostri rapporti si erano raffreddati dopo che mi ero sposato, ma non pensavo che l’avesse presa cosi’ male a dire il vero.

Proprietario del bar dove mettevo i dischi

Piuttosto annunciato. Alla festa di chiusura estiva ci tenne particolarmente a sottolineare come il martedi’ (incidentalmente la sera in cui mettevo i dischi) fosse il giorno di minori incassi. Io fischiettavo e suggerivo che forse era a causa della Champions League. Mi venne contestato che viene giocata il mercoledi. Oggi – solo di risposta a mio speranzoso sms – se ne esce fuori che ha gia’ contattato 2 dj in mia assenza, uno dei quali milita peraltro in un gruppo electropop greco (si, esistono) di fama nazionale, ovvero a differenza mia sara’ in grado di riempire il locale di gente. Il suo messaggio finiva col classico ed eloquente "Ti faro’ sapere". Dunque non ho scampo e di nuovo mi tocca cercarmi l’ennesimo bar per bere gratis con la scusa che metto i dischi roccherolle. Che palle. 

Mia moglie

Un classico. Va detto che mi ha solo minacciato di lasciarmi se non me la smetto di chiamarla moglie in pubblico-mangiare-bere-fumare-essere disordinato- farequellochediceleisenzabattereciglio e se non inizio a fare sport seriamente e cercarle una casa nuova e trovarle un insegnante di inglese e un lavoro che le piaccia e le dia sicurezza economica senza pero’ affaticarla troppo. Ragionevole.

"Ma cara, io ti accompagno gia’ al lavoro tutte le mattine e inoltre vorrei farti notare che pago io tutte le bollett

"Non mi importa, SONO INCAZZATA"

"Dammi una settimana, amore" le ho detto abbassando gli occhi.

Chi ben comincia …

September 10th, 2008 | By benty in Senza categoria | 2 Comments »

Nella prima settimana in Grecia sono stato piantato in asso rispettivamente da

Segretaria

Un po’ me lo aspettavo; ho iniziato a intuire il suo malessere quando, l’anno scorso, dopo averle chiesto di effettuare qualche ora di straordinario, aveva tentato di dare fuoco al pc.

Insegnante di spagnolo

Assolutamente inatteso; mi aveva pregato in lacrime di chiamarlo appena tornavo dalle vacanze dicendo "Te lo juro mi amor quiero trabajar aqui siempre contigo a tu lado, por favor dejame trabajar aqui". I nostri rapporti si erano raffreddati dopo che mi ero sposato, ma non pensavo che l’avesse presa cosi’ male a dire il vero.

Proprietario del bar dove mettevo i dischi

Piuttosto annunciato. Alla festa di chiusura estiva ci tenne particolarmente a sottolineare come il martedi’ (incidentalmente la sera in cui mettevo i dischi) fosse il giorno di minori incassi. Io fischiettavo e suggerivo che forse era a causa della Champions League. Mi venne contestato che viene giocata il mercoledi. Oggi – solo di risposta a mio speranzoso sms – se ne esce fuori che ha gia’ contattato 2 dj in mia assenza, uno dei quali milita peraltro in un gruppo electropop greco (si, esistono) di fama nazionale, ovvero a differenza mia sara’ in grado di riempire il locale di gente. Il suo messaggio finiva col classico ed eloquente "Ti faro’ sapere". Dunque non ho scampo e di nuovo mi tocca cercarmi l’ennesimo bar per bere gratis con la scusa che metto i dischi roccherolle. Che palle. 

Mia moglie

Un classico. Va detto che mi ha solo minacciato di lasciarmi se non me la smetto di chiamarla moglie in pubblico-mangiare-bere-fumare-essere disordinato- farequellochediceleisenzabattereciglio e se non inizio a fare sport seriamente e cercarle una casa nuova e trovarle un insegnante di inglese e un lavoro che le piaccia e le dia sicurezza economica senza pero’ affaticarla troppo. Ragionevole.

"Ma cara, io ti accompagno gia’ al lavoro tutte le mattine e inoltre vorrei farti notare che pago io tutte le bollett

"Non mi importa, SONO INCAZZATA"

"Dammi una settimana, amore" le ho detto abbassando gli occhi.

Senza parole

September 9th, 2008 | By benty in Senza categoria | Comments Off on Senza parole

Mio fratello è figlio unico

August 29th, 2008 | By benty in Senza categoria | 8 Comments »

TEMA : DOMANI C’E’ IL MATRIMONIO DI MIO FRATELLO, SENSAZIONI E PENSIERINI

Domani convola a giuste nozze anche mio fratello quello piccolo, che però sembra quello più grande dei due per tutta una serie di motivi, in genere legati alla testa.

Dentro la testa: mancanza di grilli per la suddetta, stabilità, maturità, capacità di apprezzare quanto di bello e buono hai vicino, concretezza, intelligenza di grado superiore, buongustaio e palato da fine intenditore di vini, legami inossidabili al territorio, amicizie bellissime e indispensabili, che gli invidio e amo, che ha saputo coltivare con premura e gioia negli anni, capacità di farmi sganasciare con mezza parola e un sacco di altre doti che spesso fanno di lui il fratello maggiore, quello serio, insomma e di me – percezione comune dell’opinione pubblica o anche solo dei parenti- il matto che non si sa esattamente dovecazzostà e checcazzostaaffà. Io però gli ho fatto conoscere gli Squallor e forse anche Elio e le storie tese (ma non ne sono certo). Mica bruscolini.

Fuori dalla testa: mancanza di capelli, che fanno di me – sempre nel’immaginario collettivo familiare – il "ribelle insegnante dj precario capellone scansafatiche sciupafemmine intellettualoide giovane a vita" e di lui l’ometto a cui rivolgerti senza dubbi, se serve un consiglio o anche solo una lavatrice 800 giri a basso prezzo. Lui sì, un vero imprenditore, fra i pochi che hanno continuato antistoricamente a votare rifondazione, finchè ha potuto. Come me peraltro.

Io sarò suo testimone e suo dj del dopocena, cosa che mi inorgoglisce e un po’ spaventa perchè mi tocca restare sobrio o quasi, almeno fino a una certa ora, mentre tutti gli altri 249 invitati saranno ebbri di contentezza e Verdicchio dei colli di Jesi. E poi non metto le mani su una consolle ormai da maggio e non metto dischi a una festa in Italia da anni. Quindi potrete capire la ragionevole agitazione.

Io e mio fratello abbiamo tre anni di differenza, ma ci siamo laureati con una settimana di differenza, ci stiamo sposando con pochi mesi di differenza, entrambi usciti malconci (un paio d’anni fa) da lunghe storie sbagliate e salvati come dei gattini di strada da donne bellissime e dalla forte personalità che tornavano dai nostri ripettivi passati, praticamente i nostri primi amori. Parallelismi quasi inquietanti.

Vedere mio fratello che si sposa mi commuove ma non mi sconvolge, nel senso che se non lui e Ilaria, la sua degna e meravigliosa sposa, non capisco chi altro dovrebbe sposarsi. Ero molto più sconvolto dal mio di matrimonio, per dire.

Io gli volevo solo fare gli auguri pubblicamente a tutti e due e spero che a una certa ora mi faccia il suo strepitoso ballo di Celentano nel bisbetico domato, quando pesta l’uva (girl in the ring – boney M), io contraccambierò con quello di Jovanotti in Walking. Per il mio fratellino questo e altro.