Si sta come d’autunno

03 October 2008 | By benty in Senza categoria

Settembre in genere mi piace. C’e’ tutta la storia che si ricomincia, si spera, si progetta. E poi finisce il caldo assassino, riaprono i bar invernali, riinizia la mia agognata stagione djistica. Ottobre e’ gia’ autunno quest’anno (negli anni scorsi andavamo in maniche corte fino quasi a novembre) e un po’ mette depressione e malinconia, ma pure quello non mi dispiace. Noncisonopiulemezzestagionisignoramia.

Pero’, da quattro anni a questa parte "ho voluto la bicicletta", ovvero ho aperto la scuola. E settembre, e soprattutto le prime due settimane di ottobre, "si pedala". Ovvero questi due mesi sono ultimamente diventati sinonimo di orrenda agonia, fiato sospeso e chiappe strettissime. Ci sono le iscrizioni. C’e’ la snervante attesa al telefono e in segreteria. Resto poi appeso ai programmi, ai desideri e ai capricci dei nostri candidati studenti, fino a che non versano – tardi e malvolentieri – la fottuta prima quota dell’iscrizione. Fino a quel momento si stringe la cinghia , che i dindi dell’anno passato volgono fatalmente al termine, e – in virtu’ del nostro proclamato ateismo – si accendono ceri alle piu’ svariate divinita’. Nonc’e’piu’religionesignoramia.

Intanto ci si fanno i film sugli scenari futuri piu’ disparati, che vanno dal nero catastrofico (adesso basta, chiudo!) al roseo pallido (dai che ce la facciamo anche ‘st’anno!), si passa rapidamente dal farsi sotterrare dal panico all’esaltarsi dall’entusiasmo. Si chiama rischio d’impresa, mi hanno insegnato all’universita’, che anche qui vige il capitalismo, il libero mercato, la legge del piu’ forte, la competizione ecceteraeccetera. E noialtri non siamo ne’ Alitalia, ne’ il comune di Catania, ne’ le banche americane, purtroppo. E’ tuttounmagnamagnasignoramia.

Quindi e’ normale il saliscendi di umori nel vedere numeri di iscritti che cambiano drasticamente, nell’ascoltare le pretese piu’ assurde di professori e studenti, nel dover rispondere a tutti con un sorriso mentre non si ha ancora chiaro come si fara’ esattamente a pagare il prossimo affitto. C’e’lacrisisignoramia.

Quest’anno poi la stagione djistica mi sa che se ne va a farsi fottere, per mia pigrizia, o perche’ a trentacinque anni diventa pesante farsi il giro dei bar decenti e chiedere se cercano dj. Questo contribuisce a diminuire il fascino di questi mesi incerti. Di solito poi, verso il 10 del mese, tutto finisce, tutto si sa. Il numero di iscritti e’ pressoche’ definitivo, se c’e’ da metter dischi si mettono e il rassicurante tran tran riprende il suo piacevole giro fino all’estate. Ma i giorni immediatamente precedenti all’inizio delle lezioni sono i peggiori, quelli in cui tutto deve succedere, e l’ansia ti si mangia vivo soprattutto se non succede niente. Ecco, oggi e’ uno di quei giorni. Cosi’e’lavitasignoramia.

6 Comments on “Si sta come d’autunno”

  1. tu pensa solo a questo: una casa con parquet e molto molto diamperes. atomiko’.

    non stai gia’ meglio?

     

  2. non di solo parquet vive l’uomo. la donna a volte si

     

  3. ti pentirai. e poi allora ti sentirai scemo

     

  4. Spero le iscrizioni ti siano andate bene, amico mio. Da parte mia, sono riuscito a raccimolare una classe d’italiano in un istituto, in due anni è la prima volta che capita, prima sempre lezioni individuali.

    Na’ste kalà

    Groucho da Atene

     

  5. in bocc al lupo per la prima classe allora. qui c’è un po’ di calo, direi

     

  6. Spero che nel frattempo le cose siano andate un poco migliorando. Da qui si tifa e si incrociano le dita. Ciao miglior professor dj di Salonicco 🙂 Serena