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Dieci cose da non chiedere a un greco – Wedding edition

May 20th, 2008 | By benty in Senza categoria | 5 Comments »

1) Possiamo sposarci in Grecia pur essendo entrambi italiani?

In realta’ a questa domanda i greci rispondono presto e bene, con un’efficienza insospettabile, capace di smentire le pastoie burocratiche che hanno dato vita alla rubrica with a little less conversation. Certo aiuta molto avere il capo dell’anagrafe come coinquilino, e che il datore di lavoro della sposa sia un avvocato onnipotente, legato a doppio filo al consolato italiano, all’ambasciata italiana e in ultima ipotesi alla camorra napoletana. L’ambasciata italiana di Atene a questa domanda facilissima ci ha presentato tre risposte diverse, a seconda del grado alcolico di chi ci parlava, che variavano dall’"assolutamente no", al "forse in certi casi si". Moltiplicate cio’ per i rispettivi comuni di residenza dei nubendi, per farvi un quadro preciso di quello che abbiamo passato.

2) Che cos’e’ e a che serve la famigerata "Postilla dell’Aia"?

Bella domanda. E inoltre: e’ nato prima l’uovo o la gallina? L’universo e’ infinito? Qual e’ lo scopo della vita di un uomo? Cosa c’era prima del big bang? Ma veramente Mara Carfagna puo’ diventare ministro?

3) Perche’ in Grecia i proprietari dei ristoranti ti guardano male se dici che hai 50 invitati per le tue nozze?

Semplice, un matrimonio medio in Grecia si aggira sui 3-400 invitati, si parla di casi in cui salgono addirittura a 2000. La gente e’ costretta ad aprire dei mutui ventennali volti a coprire le spese per l’acquisto delle sole bomboniere.

4) Rivolgendosi al gestore del locale :"Ci preparate anche un aperitivo prima di iniziare la cena?"

Certo come no. A parte che l’idea di aperitivo qui non esiste. Se proprio devono sforzarsi di fare gli europei e assecondare le vostre richieste, imbandiranno un tavolo con bocce di whiskey e rum. Una cosina leggera. C’era gente completamente ubriaca prima dell’antipasto. D’altronde la sposa era ubriaca gia’ in municipio, ma questa e’ un’altra storia.

5) Come funziona lo scambio degli anelli?

Si tratta di una usanza che puo’ trarre in inganno e confondere le idee. Perche’ il testimone dello sposo mette l’anello alla sposa e il testimone della sposa allo sposo. Mia moglie e’ stata a lungo convinta di essersi sposata con il mio testimone, un fricchettone spagnolo. Era anche soddisfatta. Ma – ci teniamo a ripeterlo –  si era fatta a stomaco vuoto tre calici di spumante prima di dire "Lo voglio". C’e’ da capirla.

6) Alla pasticceria dove avete ordinato la torta nuziale: "Potreste scegliere voi la forma della torta?"

Mai, mai e poi mai rivolgere questa domanda, che implica il libero arbitrio del pasticcere pazzo. Noi abbiamo rischiato di ritrovarci con la torta a forma di due orrendi cuori sovrapposti, ("Vanno per la maggiore" ha detto la pasticcera)  roba che gli invitati ci avrebbero riso dietro per il resto della nostra esistenza. Abbiamo optato per un piu’ sobrio dolce a forma di due cigni che s’ingroppavano, che siamo comunque dei romanticoni.

7) Ma sara’ necessario un interprete perche’ gli invitati capiscano cosa dice l’officiante che vi sposa?

In effetti ce ne doveva essere una, che si e’ presentata invece solo all’ora di cena. La celebre puntualita’ greca. Il momento topico (quello del "Si lo voglio") in greco e’ passato dunque pressoche’ inosservato e dopo qualche minuto, cogliendo l’assoluta mancanza di reazioni del pubblico astante, il testimone (lo ricordiamo, uno spagnolo) rivolgendosi alla disorientata platea ha detto "Oh, avete capito tutti, no? Mo sono sposati". Testuale.

8) E’ vero che alla fine della cerimonia, tirate addosso agli sposini della feta e dei souvlaki?

No, fortunatamente si usa il riso anche in Grecia.

9) Ma e’ vero che si balla un sacco durante il pranzo nuziale in Grecia?

Il solito luogo comune. Verissimo. L’orchestrina munita di buzouki e clarinetto e’ pressoche’ immancabile, e costa quanto un rene. Se poi sono particolarmente meritevoli gli invitati danzanti che apprezzano possono infilargli banconote negli strumenti, o nei vestiti, come fossero delle ballerine di lap dance. Alla nostra orchestra da questo punto di vista e’ andata male. Se la band entra nel clima di festa ed e’ dell’umore si alza e suona due o tre pezzi in piedi mentre tutti gli altri ballano in cerchio attorno a loro. Esordiscono gli sposi con un valzer quasi all’inizio (noi siamo riusciti a non calpestarci troppo) e poi si continua per tutta la notte con i famosi balli in cerchio che agli occhi di voi profani sono tutti sirtaky, e invece no. Quasi ci si dimentica del cibo, che si e’ provveduto a pagare con l’altro rene. Nei matrimoni completamente greci ci sono diatribe violentissime fra le famiglie su quali balli vanno eseguiti, quali musiche suonate e con quale ordine i parenti degli sposi devono ballare, le gerarchie sono rigidissime e importantissime. Noi l’abbiamo prestissimo buttata in allegra caciara, all’italiana. Comunque i nostri invitati si sono battuti come leoni, e alla fine mancava poco che gli insegnassimo il saltarello marchigiano, la pizzica e la tarantella ai greci. A un certo punto c’e’ un tipo di ballo piuttosto difficile in cui si deve cimentare lo sposo da solo, mentre tutti gli invitati in cerchio stanno in ginocchio e battono il tempo. Complici i litri di vino me la sono sfangata onorevolmente e senza cadere. La sposa ovviamente non ne ha memoria, era in bagno a piangere disperata perche’ gli avevano appena spiegato di avere sposato me, e non il mio testimone.

10) Come funziona il taglio della torta?

Per farcelo spiegare abbiamo dovuto ingaggiare un consulente della NASA. Un’orgia di imboccamenti incrociati che devono rispettare un’ordine immutabile: una procedura in cui vengono coinvolti anche i malcapitati testimoni, per capire la quale, a causa anche dello sproposito di vino bianco consumato, ci abbiamo messo un’oretta. Quando abbiamo finalmente capito ed eseguito a dovere, gli ospiti se n’erano gia’ andati a casa.

domanda bonus: Meglio un matrimonio in Grecia o in Italia?

Voi che ne dite?

Qui troverete altre cose da non chiedere a un greco

Il liberismo ha i giorni contati

May 20th, 2008 | By benty in Senza categoria | 4 Comments »

Si vabbe’, mia moglie scrive su Grazia questa settimana. Come se ci volesse tanto. Ci scrive pure la moglie di Ferrara, ergo per diventare autrici di quel blog basta averci un marito potente, irritante e obeso. Modestamente. Io sui giornali di Berlusconi poi non ci scriverei mai. Se proprio devo buttarmi sul capitalismo mi faccio linkare direttamente da Millionaire (no, veramente)

E poi allora quanto dovrei bullarmi io , che mi hanno pubblicato quelli di Bondologia  ? Eh?!

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