Bentypedia: Pasqua a casa Papadopoulos

24 April 2008 | By benty in Senza categoria

Dopo il grande sucesso di Natale a casa Papadopoulos, vi presentiamo il seuqel, sulla Pasqua

  1. In Grecia domenica è Pasqua, la celebrazione religiosa ortodossa più importante dell’anno. La settimana santa si chiama la Grande settimana ( e così anche il venerdì santo etc.). Molta gente osserva una dieta senza carne, olio e latte durante la quaresima. Si rifanno la domenica di Pasqua ingozzandosi di agnello e capretto in quantità industriali.
  2. La Pasqua greca è calcolata sul calendario Giuliano e non Gregoriano, per questo spesso si celebra in date diverse dalla Pasqua cattolica. Io non ho ancora capito come si calcola la Pasqua cattolica, figuratevi quella ortodossa.
  3. Il giovedì santo si dipingono le uova di rosso, perchè per gli ortodossi è il giorno della crocefissione e il rosso simboleggia il sangue di Cristo. E’ una vita che ero convinto che Gesù morisse venerdì. Ma è anche vero che invece che andare a catechismo in genere marinavo per andare a giocare a calcio con gli amichetti.
  4. Il venerdi santo è il giorno della morte e deposizione del Cristo, si lavora mezza giornata. L’espressione "Hai una faccia da venerdì santo" equivale al nostro "una faccia da funerale".
  5. Sabato notte a mezzanotte i Greci aspettano in chiesa l’arrivo della fiamma (non olimpica) che rappresenta lo spirito santo. In teoria dovrebbe arrivare a mezzanotte in tutte le chiese ortodosse. Ogni greco avrà una candela (lampàda) e dalla fiamma che arriva in chiesa da Gerusalemme, si appiccia la lampàda e si propaga la fiamma passandola ai vicini. Quindi poco dopo mezanotte le chiese greche ortodosse sembrano una pubblicità di Natale della Cocacola, con un sacco di gente con la candela accesa in mano. Suggestivo.
  6. Poi i preti salmodiano dagli altoparlanti cose incomprensibili in genere pure per i greci. Dopodichè ci sono i fuochi d’artificio; a Creta sparano in aria come a Napoli a Capodanno.
  7. L’augurio greco per la Pasqua è "Buona resurrezione", che in me suscita sempre un effetto abbastanza comico.
  8. In particolare le Lampàde dei bambini vengono tradizionalmente acquistate dai padrini, costano un botto e ne esistono le versioni più disparate ispirate agli idoli degli infanti e corredate di pupazzeti e immagini di ogni sorta, dai Power Rangers all’Uomo ragno, a quelle delle singole squadre di calcio. Si avverte come una leggera commercializzazione della tradizione.
  9. Poi, per tenersi leggeri in vista dell’abboffata del giorno seguente, si torna a casa a mangiare la Mageiritsa, una zuppa di interiora e verdure e ci si diverte a rompere le uova dipinte di rosso. E’ una specie di competizione, ognuno ha il suo uovo e lo sbatte con quello dell’altro. Chi vince (quello che ha l’uovo che non si rompe) è contento e si prende anche l’uovo dell’altro. Misteri delle tradizioni greche.
  10. Il dolce tipico della Pasqua è il Tsoureki, ma la Colomba nostra gli dà due giri.
  11. La domenica di Pasqua si passa di solito all’aperto,nei villaggi e nelle case di campagna, con le famiglie quanto più allargate possibile. Noi abbiamo "Natale con i tuoi Pasqua con chi vuoi", loro hanno "Natale in città e Pasqua in campagna".
  12. Si cucina il capretto allo spiedo, che richiede una preparazione abbastanza lunga e laboriosa, in genere si comincia di mattina, corroborandosi con bicchierini di ouzo e tsipouro (una specie di grappe all’anice). Arrostire è uno dei pochi lavori casalinghi a cui deputati sono gli uomini. Altro cibo tipico pasquale è il kokoretsi, altra pietanza allo spiedo a base di interiora. Spesso si balla, e visto che di solito cominciano a bere grappe dalla mattina a stomaco vuoto ciò non dovrebbe sorprendere.
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