To shoot or not to shoot the dj, that is the question

03 January 2008 | By benty in Senza categoria

A mente fredda, oggidì tre gennaio, possiamo tornare con  la memoria sul solito dramma capodannesco. Si ritorna nei lidi di gioventù, ci si accoda a decisioni pressochè prese da altri, cenone esoso ma anche delizioso, e da lì il baratro. Il dopo. Chè lo sai benissimo, l’alternativa è una sola. Non hai nè l’età, nè la possibilità, nè la voglia, nè il tasso alcolico abbastanza alto da formulare soluzioni alternative/avventurose che ti portino lontano, a finire l’anno degnamente, almeno divertendoti. No.

L’unica soluzione è la "discoteca" del borgo natìo, che visitare una volta l’anno è ormai divenuta tradizione che odora di revival, e quindi, affrontata col giusto grado alcolico potrebbe essere pure , in certa qual misura, divertente. Almeno speri. E per questo ti dai un tono semi-vivace mentre chi ti circonda è già in preda al pessimismo cosmico nella sua peggiore versione capodannesca.

Poi invece arrivi. Li vedi. Richiami alla mente tutti i perchè. Sono tantissimi, accalcati, accaldati, ingellati, dolcegabbanati, rissosi, ubriachi, socievolissimi, sconosciuti eppure familiarissimi, orrendi nel loro dilagante entusiasmo. Nè più giovani nè più vecchi di te. Solo orrendi.

Non sai se fargliene una colpa, o meno. Sai solo che quando, come tutti gli stracazzo di capodanni, parte il discosamba, loro fanno il trenino, che si snoda felice attorno a tutto il locale. A te, che vieni dopotutto da lì, vengono i brividi. Ero come loro? SONO come loro?

Sai che dopo i Ricchi e poveri il dj, peraltro tuo amico, metterà Raffaella Carrà, e dopo ancora Lorella Cuccarini. Lo sai tu, e lo sanno quelli attorno a te, partiti da tempo e per le feste tornati al borgo natìo, che smadonnano amareggiatissimi. Tu invece hai deciso che per quella sera canticchi. Sarebbe un ripetersi inutile smoccolare (di nuovo) per qualcosa che non è destinato a cambiare, smoccolare come fai tutti gli anni. Abbiamo resistito un’ora scarsa là dentro, il tempo di un paio di consumazioni veloci.

La stessa domanda si pone ogni anno. Perchè in quel posto, e per esteso in quella cittadina, continua ad esserci, da sempre, la stessa invariabile musica di merda? E’ colpa del dj che non si azzarda a proporre niente di nuovo da 10 anni ( e lui è un dj relativamente giovane) o è colpa della gente che a ben vedere tutti gli anni reagisce entusiasta alla stessa immutabile scaletta? Ha ragione De Luca che dice che il dj che fa ballare il dancefloor ( e avreste dovuto vedere con quale trasporto) ha sempre e comunque ragione, che il dj è pure psicologo e forse anche un po’ sociologo, sa e deve interpretare e soddisfare le esigenze di chi gli si pone davanti? O ha ragione Kape ("Il dj è insostenibile, ha veramente rotto i coglioni, non è colpa della gente") e anche Enver (io come dj metto il cazzo che voglio, se non vi va bene andatevene in culo)? O è possibile una sintesi fra le due posizioni ovvero il dj dovrebbe andare un po’ incontro alla folla danzante (non avrebbe senso mettere i Fugazi a capodanno, immagino) ma pure mantenere un suo stile, una sua "personalità" sempre ammesso che ne abbia una?

Ce ne siamo andati mentre tutta la discoteca cantava, con le braccia in alto, un tamarrissimo remix di 7 Nation Army. Tutto molto amaro.

16 Comments on “To shoot or not to shoot the dj, that is the question”

  1. bella questione, me la pongo pure io ogniqualvolta finisco – mio malgrado – in un locale con musica di merda, almeno per i miei gusti.

    il fatto è che ai polli d’allevamento si serve il becchime, è inutile sprecare pietanze prelibate, non saprebbero apprezzarle o addirittura digerirle.

    anzi, è pure peggio: a capodanno l’avventore tipo di un simile locale in realtà non vuole musica, ma solo essere rassicurato con qualcosa che già conosce, che gli permetta pure di “ballare” con passi semplici, nella pia illusione che la sciampista vestita da pornostar a tre passi da lui lo noti e decida quindi di traghettarlo felicemente nel nuovo anno.

     

  2. in realtà sono anch’io piuttosto propenso a pensarla così. poi però penso, ma se invece di raffaella carrà il dj avesse messo – per dire – i raveonettes?

     

  3. mefrega’ncazzo che possano volere gli avventori del mio locale, la musica la decido io.ebbasta.so’ sempre stata una maestrina e mica mi posso smentire.

    poi questo capodanno, prima di capitolare tra il letto e il letto, con il 39 che ggiàssai, ho ascoltato i Therapy? e gli Helmet, rigorosamente in vinile.mi è andata meglio? mah.

     

  4. Io sarei per la Carrà in un remix dei Soulwax – se esiste.

    Normalmente sono a favore del dj “maieuta”, che incuriosisce un pubblico ben disposto verso la novità con un mix di nuove proposte, chicche più o meno oscure e pezzi più rassicuranti ma non scontatissimi.

    Ma il pubblico di certi posti (della maggior parte dei posti) se la merita, la “cassettina”. E non vuole altro.

     

  5. vuoi dire che il discosamba te lo becchi solo da DIECI capodanni? beatattè

    (però dai, è davvero illusorio cercare musica decente in una discoteca di borgo a capodanno. non so nemmeno se sarebbe giusto).

     

  6. ad onor del vero va detto che la musica di merda è una costante che non riguarda solo il capodanno in quei luoghi. e nemmeno il discosamba, duole ammettere. cioè ho messo i dischi miei una settimana fa in un circoletto arci, ed alla fine è venuta parecchia gente a ringraziare, chiedere etc.. ed io notoriamente fornisco tutt’altro che una proposta ‘originale’. per dire : si esaltavano perchè ascoltavano gli interpol.

    miic: in realtà dieci anni fa me ne andavo in luoghi discosambaesenti, ma desso pure lì c’era dj fernanda lessa, dunque …

     

  7. la vedo come l’ultima frase di cru7do. e non è diverso con i djset pseudo-indie in pilota automatico (blur-beck-clash-joidiviscion-bornslippy-pleasepleasepleaseletmegetwhatiwant-appolipatevi), con la differenza che quelli non basta evitarli a capodanno*, te li ritrovi ogni fine-settimana e in ogni dopo-concerto, senza nessun nesso con ciò che li precede

    poi ci si chiede perché uno si rifugia nella techno

     

  8. tu pensa Max, che ancora quel posto deve arrivare a maturare l’idea di divertircisi per qualche anno con quello che tu chiami pseudo indie. dopodichè avrà forse l’occasione di annoiarsene, come tu e parecchi indiesnob fate da tempo, ormai, e forse chissà un giorno ci arriverò anch’io. nel frattempo la techno (tamarrissima techno e deep house e quant’altro) la ballano già da quando tu ascoltavi ancora i belle and sebastian, è quello il loro brodo di coltura fine-settimanale, e a capodanno discosamba. alè

     

  9. bravo bro, ci mancava un porcodio ed era la mia frase esatta (di sempre, peraltro). che poi non è che uno non si sforzi di mettere roba veramente irrefrenabile e impossibile da snobbare, ragionando col movimento dei piedi e col tasso alcoolico che ci contraddistingue: è che se non è griffata, se non passa a Deejay o se non ha 5 anni, allora non vale un cazzo. porcodio, come sopra.

    mi sa che ti tumblero. “ero come loro? SONO come loro?”. porcodio, che ci sta sempre.

     

  10. e comunque diomaiale a capodanno ha avuto ragione colas, pur senza essere andato a roma: ice mc e via andare. diocane.

     

  11. Nel mezzo.

     

  12. ma infatti io ormai sono per le feste casalinghe.

    quest’ultimo capodanno l’ho passato a magna&bevi&balla in un appartamento. eravamo 30, forse 40. le mani sulla musica erano più di due e ogni tanto litigavano. pero capisci che se arriva la richiesta (subito esaudita) di un brano di beyoncè, o la dj impazzita mette su tiziano ferro in mezzo a tutt’altra musica (quella che ci piace annoi in senso molto lato) la cosa fa solo sorridere. e beyonsè l’ho pure ballata.

    d’accordo con max: provate a rimanere dopo un concerto all’estragon. sempre. le. stesse. cose. è quello che vogliono i quasi minorenni che vanno a ballare lì? non ne sono sicura..

     

  13. Guarda Benty che a te tutto sommato è andata a culo, perché quando sono arrivato io – trascinato dalla passività e da un qual certo menefreghismo capodannesco – in quel postaccio, dopo anni che non ci mettevo piede, è finito il turno del dj che entrambi conosciamo ed è iniziata la trafila housetechnononsochealtro che proprio non si reggeva (ad un certo punto è sbucato fuori pure un pezzo di Bob Marley – mi sono goduto quel minuto e mezzo, due – , ma non chiedetemi come ci sia finito… forse una strana dissolvenza… ).

    Comunque qui nella profonda provincia non è che ci sia molto scampo, anche se a essere attenti qualcosa si trova, qualche indiggèi c’è, magari anche snob (che è meglio!).

    Altrimenti si monta in macchina e si fanno quei 120Km andata e ritorno per andare verso il capoluogo e zone limitrofe, dove i dj sappiamo chi sono e cosa fanno.

    Grazie per la serata al circoletto (ma non ero in forma, sia chiaro!).

    Bramo una joint venture Benty DJ & nu Bellizario. Il mondo è quasi pronto.

    MX

     

  14. @nim-com-pop: sono un convinto assertore del mischietto di stili “alto e basso”, dosato con intelligenza e ballato da pubblico moderatamente nostalgico e con complice partecipazione. se fossi cresciuto a bologna capirei che ci si annoia comunque a ballare la musica che ci piace/ci piaceva, se si ascolta sempre e solo quella. e’ un’emozione che in Italia non ho provato spesso, ma do la colpa ai miei luoghi ed al mio essere piuttosto stanziale. in quelle lande solo techno e commerciale per crescere, niente mischietto (almeno sino alla fine degli anni novanta, poi venne il mamamia). e’ normale che ancora bastano i Nirvana per scaldarsi. non ho ancora fatto in tempo ad annoiarmi dell’indie piu’ scontato (OT il tuo primo commento in 5 anni che ti leggo mi ha sinceramente commosso, devo vegognosamente ammettere)

    @MX : sara’ mio onore venire in tour con voi, farem(m)o scintille. anche se a Pasqua potrei avere cose un filino piu’ impegnative da svolgere (tipo forse pure convolare a giuste nozze, ho detto forse). ma prima o poi si fara’, oh se si fara’ !!!

     

  15. ciao benty, te si andato via troppo presto. se te fermavi fino alle 7 del mattino me davi ‘na mano a sedare una rissa tra 20enni. per fortuna è arrivato sigaro che ha così concluso:

    -mena: angelelli

    -abbusca: ….(non ricordo il nome)

    -testimoni: famiglia romei

    mi aggiungo ai complimenty per la serata al circoletto …..e io ero in forma (chiedi a tuo fratello).

    ciao

     

  16. (sarà forse un problema di vista dovuto al trascorrere infigardo del tempo, ma mi sembra di ricordare che da sembre il corpo dei suoi post sia piccino, che a leggerli costì si fa fatica.

    Speravo che almeno nel 2008 sarebbe crescuto, ma invece.

    Aiuti noi vecchi, passi almeno all’ x-small, che l’xx small l’è invisibile)