We’re all from Barcelona, step four: giorno 2.1 – Montjuic, stadio dell’Espanyol

19 May 2007 | By benty in Senza categoria

Il programma della giornata prevede un giro alla collina del Montjuic, la visita della fondazione Mirò, un giro al Peublo Espanol, e la sera è prevista la temibilissima serata flamenco, a soli 35 euros a cabeza. Sin dal mattino si insinua nella mia testa di conducador il seguente dilemma “Dare 35 euro per una manifestazione da vecchie turiste babbione o provare a capire dove si trova la sala Apolon, per vedere il concerto delle Coco Rosie a dodici euro ?".

Intanto piove, e la fantozziana nuvoletta non ci abbandonerà praticamente mai per tutto il viaggio, mentre ci arrivano notizie che pure in Islanda si fanno il bagno al mare e nel resto dell’Europa il sole spacca le pietre. Soprattuto in Grecia, ovviamente, il che non può non alimentare ulteriori lamentele e nostalgie dei simpatici gitanti discendenti di Omero. Al Montjuic tira pioggia a vento freddo, e c’è una commovente ostinazione in quei sorrisi tirati degli studenti, che si sforzano per mettersi in posa felici con lo sfondo di una Barcellona angustiata dalla foschia, nonostante il maltempo li fustighi impietoso. L’imprinting è chiaro: noi c’eravamo e dobbiamo testimoniarlo, costi quel che costi, anche se il fato c’è avverso e padre Zeus ci dà contro, noi, eroica stirpe di Leonida e dei trecento spartani, sopravvivremo. Ad aggiungere tristezza al tutto succede che non ci accettano come gruppo, alla fondazione Mirò. Un atto di vile ostracismo antiellenico, motivato pretestuosamente da futili discorsi di prenotazioni da effettuare mesi prima. Peraltro pretesa irrealizzabile in Grecia, avendo noialtri ricevuto adesioni fino al giorno prima di partire, e non prima degli ultimi 10 giorni della data fissata per la partenza. Quindi si opta per un giro all’insignificante stadio dell’Espanyol, dove i gitanti, genie eletta di Socrate il maieuta, hanno una prima possibilità di sfogare i loro istinti da heavy shoppers. C’è un modestissimo chioschetto di squallide cartoline, che in uno scenario surreale viene istericamente saccheggiato, roba che si fatica a farli risalire sull’autobus, gli ossessi, e si tenta invano di convincerli che Barcellona avrebbe, volendo, anche altro da offrire. Poi a coronare la giornata c’è il giro all’aquarium, con istantaneo cambio di programma e che vedrà presto la rivolta popolare contro tutto il direttorio e il violento giro di vite del conducador, in evidente difficoltà.

Ma, prima di continuare nella disamina di questa amena gita catalana, concediamoci una digressione antropologica di un certo livello. Andiamo ad analizzarne qualcuno di questi greci in gita, uomini oberati dal fardello dell’eredità culturale di una Grecia classica al suo apice, lontani nipoti di chi, a suo tempo, donò al mondo occidentale il teatro, la retorica, la filosofia, lo sport con corollario di spirito olimpico, mezzo vocabolario, nonché il centravanti Anastopoulos all’Avellino degli anni 80. Le categorie umane presenti sono varie, le dinamiche che li muovono risultano morbosamente interessanti, i loro profili agghiaccianti, provocano al sottoscritto profondi turbamenti, anche a distanza di settimane.

Uno degli inestimabili lasciti della cultura classica greca a quella italiana, Nikos Anastopoulos

7 Comments on “We’re all from Barcelona, step four: giorno 2.1 – Montjuic, stadio dell’Espanyol”

  1. Per fortuna che siamo italiani.

     

  2. Ahah ora pure le digressioni! Sta cosa sta diventando un romanzo (o una tragedia, vabbè battutona…).

    Due cose: il maieuta non era (coff coff) Socrate?

    E soprattutto: tra le glorie greche in Italia, oltre ai portieroni che arrivano ultimamente, non dimentichiamoci del campione d’Europa Zisis Vryzas, prima per anni al Perugia poi colpaccio di mercato della Fiorentina in prrocinto di risalire in A (e qualche gol decisivo lo fece pure lui…..poi vabbè abbiamo dovuto pagare qualche squadra straniera perchè ce lo levasse di torno…)

     

  3. socrate, volevo dire socrate. certo. oltre a Vryzas Zagorakis e credo il terzo portiere del Milan, Eleftheropoulos. Ma Anastopoulos rimane inarrivabile, secondo me

     

  4. c’era anche traianos dellas

     

  5. tutte merdacce

    f.to e.barbosa de freitas

     

  6. Eleftheropoulos è il secondo dell’Ascoli, il terzo del Milan è ancora saponetta Fiori.

    Tuo fratello o’ Pallonaro

     

  7. per noi baby tifosi dell’avellino, era il nostro idolo, anastopoulos. dopo tutto giocando a calcetto sotto casa, potevi sbagliare un gol a porta vuota e invocando la sua grandezza, zittivi subito i compagni di squadra imprecanti: “HO FATTO ANASTOPOULOS!”