Tolis e la rivelazione dei blog

03 February 2007 | By benty in Senza categoria

Ieri sera al Kika, mentre io al mio solito dispensavo gioiose musiche dei nostri giorni, corroborandomi di insipide birre olandesi, il mio amico Tolis teneva banco. Come sempre ci riusciva grazie alla sua voce stentorea, alla mimica iperbolica, e alla risata che  – più che contagiosa – risulta a tratti abbastanza intimidatoria, esibendosi nel suo cavallo di battaglia. Ovvero una delle sue insostenibili tirate para-socio-politiche che prendono solo spunto dal malgoverno greco, sfiorano l’annoso tema della disperante mancanza di concerti, abbracciano l’agghiacciante stagione cinematografica, virano contro l’ineluttabile livellamento verso il basso della economia ellenica, toccano di striscio l’aumento del costo della vita e in particolare delle birre, piroettano leggiadri sopra l’incubo della burocrazia locale, investono con foga l’imbolsimento di certi dj cittadini (fatto salvo il sottoscritto, sempre in splendida forma ndB) , sostano riflessivi sull’irreversibile decadenza socioculturale di Salonicco, poi saltabeccano di punto in bianco sull’amaro tramonto di certi locali, un tempo a noi cari. Niente di nuovo, nè di speciale: Tolis è così: un ragazzo di preclara intelligenza e cultura ben sopra la media, finissimo ascoltatore musicale e lettore, nonchè discreto cinefilo (mi si dice). Trentenne armato di caustico humor, violento e amaro, che ha, nella vita, una missione. Si è votato all’imperitura arte del lamento pubblico, del fustigatore di costumi, del Savonaropoulos, supportato dal disinvolto utilizzo di un’ars retorica che oscilla dal "sistavameglioquandosistavapeggio", fino al "a drila tutta si è stati sempre peggio", e quindi in definitiva al "non cambia mai una mazza". Stasera si era appena arenato sull’esigenza di dare voce al sentimento inane di protesta che lo impregna da una vita (o almeno da quando lo conosco). Quando, a un tratto, l’illuminazione scende con tutta probabilità dall’alto, lo circonfonde di luce e ne rapisce lo sguardo, strappandolo inaspettatamente al terzo ginlemon. Riconosco gli occhi persi in un futuro a lui ormai chiarissimo, lo capisco colto dal fervore misitico della rivelazione, pur essendo certo di non poter essere compreso fino in fondo dai suoi contemporanei, come tutti i veri profeti. La mattina del 3 febbraio 2007, alle ore due circa, lo sento scandire distintamente e con tono che non può accettare repliche, quanto segue "Credo che dovremmo aprire un blog".

Quindi ho dovuto pubblicamente confessare di averne uno da tre anni e mezzo.

2 Comments on “Tolis e la rivelazione dei blog”

  1. Ma povero, ci deve esser rimasto malissimo!

    Perchè non gli consigli di aprirne uno dal titolo “Savonaropoulos”? secondo me avrebbe il suo perchè 🙂

     

  2. mioddio, tu sei un genio e si sapeva, ma la tua vita è scritta da uno bravo, è indiscutibile.

    [un complimento una tantum, che se ogni volta devo dire che ho riso come un cretino poi voglio un adeguato compenso]