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Sono un abitudinario, non mi giudicate, siete come me

January 8th, 2006 | By benty in Senza categoria | 9 Comments »

Ci sono dei rituali da rispettare, e mi accorgo all’improvviso di essere finito dentro una piacevole routine nel weekend, da un po’ di mesi a questa parte. E’ dunque tempo che sappiate. La domenica comincia con delle birre, stappate puntualmente allo scoccare della mezzanotte. Fino ad allora al Kika, dove metto dischi il sabato sera, non tocco alcool: comincio a bere con l’arrivo ufficiale della domenica, una piccola fissazione. Si finisce tardi, alle sei della mattina circa. Poi si passa da "Iannis" a mangiare sfogliatine, pizzette e quant’altro, per arginare il flusso alcolico, che dalla mezzanotte non si è praticamente più fermato. Credo che Iannis sia l’unico bougatsazidiko (una specie di forno, ma senza pane) che apre alle tre di notte, fino alle 10 del mattino, al servizio dei molti nottambuli di Salonicco. In genere verso le sei c’è la fila, e si fatica a trovare un posto a sedere. Io ci vado spesso in compagnia di qualche cameriere del Kika o di qualche cliente fisso tiratardi. Iannis ormai quando non mi vede la domenica mattina si preoccupa. Poi si prende l’autobus per tornare a casa, e si dorme fino a molto tardi, tipo che non ti accorgi nemmeno se ci sono i terremoti, come oggi. Poi si finge di fare lavoretti, di correggere compiti. Si mente a sè stessi in realtà, e ci si trascina esausti fra pc e tv, in ciabatte. Alle 14.30 c’è Friends, che è l’unica occasione della settimana in cui si accende la televisione per guardare la tv e non un dvd. Si, li ho già visti tutti gli episodi, anche più di una volta, ma è una specie di tradizione: senza Friends non sembra domenica, voi ci avete Domenica In e la Ventura, quindi non è che state messi tanto meglio. Ovviamente Friends in Italia non l’ho mai visto e non mi ha mai fatto ridere, però in lingua originale è abbastanza diverso. Poi si fa la canonica telefonata settimanale a casa, per informarli che anche stavolta sono sopravvissuto in qualche modo e per sapere da loro come se la cavano sotto una "teocrazia berlusconiana" (cfr Delio). Molto tardi, previo giro di telefonate, si va a mangiare ad un ristorante cretese in centro: buono, economico e con cibo un po’ particolare, differente da quello che si mangia mediamente in una taverna. Poi, di sera, si va da Lefteris e Anna. Lefteris lavora all’università, ed ha accesso incondizionato ad un proiettore costosissimo della facoltà. La domenica ne diventa arbitrariamente e furtivo proprietario e organizziamo in pratica un cinema a casa sua, con proiezione sulla parete. Ci si svacca su una serie di cuscini e divani, se se ne ha ancora la forza si bevono ulteriori birre. In genere si prendono due dvd, al secondo film non rimane sveglio nessuno. Ci si tira su assonnati, ci si congeda e si fa un mesto ritorno a casa, che poi domani, anzi già oggi, è lunedì e si lavora. Una volta ero fra quelli a cui la domenica non piaceva molto, ma adesso invece si.

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