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Un anno di Tragedie Greche

December 27th, 2005 | By benty in Senza categoria | 9 Comments »

Questo potrebbe sembrare un post ozioso, autoreferenziale, e dunque inutile. Avete ragione, in effetti. A mia discolpa devo dire che per tutto l’anno non ho scritto post sulle chiavi di ricerca, e solo una volta ho aderito a una catena di santantonio. E quindi qualche cedimento qualitativo ci può stare di quando in quando. Poi se ci rifletto questo post invece ha una funzione precisa: riassumere l’anno che sta per finire potrebbe servire a mettere in guardia quelli che sono lettori relativamente nuovi. Più o meno questo è ciò che vi aspetta se continuate a perdere tempo leggendo questo blog, siete ancora in tempo per fare un passo indietro, perchè poi – come tutte le schifezze della terra (alcol, fumo, nutella, bondage, Michele Cucuzza, eroina, Friends etc..) – crea dipendenza. Chiedete a quegli sciagurati che mi leggono da più di un anno, anzi, guardateli in faccia. Vi accorgerete che portano gli inequivocabili segni di quella che è a tutti gli effetti un’esperienza devastante. A parte le occhiaie, che quelle sono altri vizi con cui il mio blog non c’entra niente.

gennaio : Inizio l’anno bestemmiando (il buongiorno si vede da mattino), vado a vedere gli Arab Strap, inizio a mettere musica al Cuervo, ospito un intervento dei Giardini i Mirò su Salonicco (che avevo ivi perso in concerto versando lacrime amare), lancio una invettiva contro l’Italia, unico post che riscuote un minimo di successo (immeritato). Mica bruscolini.

febbraio: sproloquio di razzsimo, di Pavlos il ceco, e di Richard il greco avventore del Casablanca. Vado a vedere in due locali distinti ma distanti dieci metri (quindi pagando due biglietti da 25euri l’uno) Six by Seven e Radio 4, nella stessa sera, senza esaltarmi affatto. Semino il panico via web su una improbabile reuinion dei cccp, prendo freddo e (metaforiche) legnate nel derby Aris Paok. Sottotraccia le cose che a gennaio andavano di un gran bene finiscono rapidamente a puttane, ma voi lettori ne restate ignari,ameno fino a settembre.

marzo: esordisco con una vibrante session unplugged (solo voce e chitarra) presso la scuola elementare di Sykies, e come se non bastasse debutto anche su Sacripante, insozzando ulteriormente la rete di mie inutilità (per la gioia di Enzop il primo pezzo è sul caffè greco). Per il resto deliri esistenziali che vanno dalle festività greche alla Nuova Zelanda, passando da Madrid.

aprile: la maggior parte dei post è incentrata sulla morte del Polacco e sull’elezione del Nazi, si rievocano gli Squallor e si fa del facile umorismo. Soprattutto vengono a trovarmi i Blonde Redhead a Salonicco, e vado in visibilio. Per Pasqua torno a casa, giusto il tempo per stranirmi. Si allunga la lista di domande da non porre ai greci.

maggio: visito il Doge Enver, realizzo che a Venezia ci sono anche i veneziani. Incoccio per caso nel gruppo che più ho ascoltato ed amato (e fatto amare) nell’anno, gli Offlaga Disco Pax, rivedo volentieri anche gli Yuppie Flu. La Grecia vince Eurovision, vedo Steve Wynn senza troppo entusiasmarmi (ma mi si scatenano in testa delle riflessioni esistenziali, al solito), vi parlo della procace Barbara che non sa baciare.

giugno: celebro i due anni di blog con solito pezzullo a tema, mi schiero col Si al referendum e contro il Palio di Fabriano, vedo i Kings of Convenience, mi vedono i Sonic Youth ( e mi salutano nell’altissima persona di Thurstome Moore), concludo in bellezza scrivendo al tribunale diocesano, istigato da Delio. A tutt’oggi non hanno ancora risposto.

luglio: vedo il Soundville a Macerata (A toys orchestra, Benvegnù e Good Morning Boy) e il Traffic a Torino (808 state, ma soprattutto New Order, Max Collini e Jukka,il bdd, enzop e tutta la lobby della bagnacauda). Vengono i White Stripes a Salonicco, entusiasmando, trasloco e vado a vivere da solo come Jerry Calà, una zoccoletta americana raggiunge il successo via blog usurpandomi il nome "Greek Tragedies".

agosto: si latita. Per la prima volta in due anni sono rimasto per un mese senza blog. Ho dormito bene lo stesso a dire il vero. Non risultano quindi mie testimonianze delle mirabili prestazioni calcistiche nel celebre match splinder-rdp, nè di quelle musicali degli Yo la tengo e dei Blonde Redhead sui palchi urbinati.

settembre: ops, a sorpresa apro una scuola di lingue, passo da dipendente a proprietario, il solito voltagabbana. Vado a vedere i Cure ad Atene e ne torno stremato ma soddisfatto. Cerco un posto di lavoro come dj, avendomi scaricato con nonchalance quelli del Cuervo. La Grecia vince l’europeo di basket. Vengono a Salonicco i Madredeus, e mi prende la solita botta di saudade lisboeta.

ottobre: nulladichè, vi si aggiorna sulla scuola, si ironizza vilmente su Lapo de Lapis, si parla di un concerto noioso di Ian Brown, si scatarra sullo slang dei ggiovanidoggi e sulla chiesa. Soprattutto si inizia a lavorare al Kika come resident dj, tutti i sabati.

novembre: vado a vedere le Electralane e dichiaro il mio amore a Mia, la chitarrista. Vado a vedere i Grovers, gruppo del boss del Kika, e sedo una rissa. Enzop ci lascia orfani di Milaus, nonostante ciò realizzo uno stato di benessere che mi pervade, dopo essermela vista brutta.

dicembre: torno brevemente in patria per sotterrare il piano B, iniziano ad essere più i concerti persi che quelli visti (peraltro in due giorni scarsi di Italì mi vedo i Bluebeaters!), vi illustro la fauna del Flou, baretto del mio corazon, dopodichè è già Natale, rientro in patria e vi parlo del Natale greco, poi faccio il riassunto di un anno di blog. Per ora è tutto.