All Posts from December 11th, 2005

Flou

December 11th, 2005 | By benty in Senza categoria | 7 Comments »

Se vi capiterà mai di passare da Salonicco, sappiate che il mercoledì sera mi troverete invariabilmente al Flou. Il Flou è un bar che si trova in un vicoletto che ha per sfondo la Torre Bianca, monumento simbolo della città, in centrissimo. Il Flou è come il Cheers, "where everybody knows your name". Non devo dare appuntamenti per andarci, qualcuno di conosciuto il mercoledì lo trovo. Male che vada mi faccio due chiacchiere con Kostas, il resident dj. 

La fauna umana del Flou è piuttosto variegata, e soggetta a rotazione impressionante. Oltre a me e qualche altro personaggio rilevante della mia cricca, si trovano dei caratteri fissi, quali Kostas, l’alcolizzato. Kostas l’alcolizzato, lo chiamiamo così per non confonderlo con Kostas il dj, fa parte dell’arredamento del locale. Mi sembrerebbe strano entrare e non trovarlo seduto al bar col suo whisky in mano. Ho iniziato a sospettare che ci viva là dentro, perchè non l’ho mai visto arrivare dopo di me, e raramente uscire prima. E’ un quarantacinquenne baffuto malvestito e spesso ubriaco, se siete delle ragazze verrà a molestarvi di sicuro, ma lo farà con un certo tatto.

C’è Iannis, il barman, chioma folta e riccioluta, segaligno, sorridente, lesto e occhialuto. Fa un po’ lo spaccone e l’altra volta ha rotto un paio di bottiglie mentre tentava di far volteggiare goffamente una boccia.

C’è Mikalis, l’altro proprietario, personaggio invero inquietante, ultracinquantenne, si aggira con fare pensoso e taciturno fra gli avventori, pipa in bocca. Sembra uno del controllo delle tasse, o un matto, o uno che si è sbagliato posto. Invece mi si dice sia raffinato intenditore di jazz.

C’è Lia, spilungona innamorata dell’Inghilterra e dei Franz Ferdinand; è lei l’artefice materiale del rumor che vuole il Flou come uno fra i rari locali della città in cui spesso la gente balla. E’ lei che balla. I Franz Ferdinand, appunto. Se la mettete in un altro posto con la stessa musica non sortirete lo stesso effetto. Suo fratello è pelato, si chiama come me, e piuttosto che ai FF si interessa alla figa. Dategli torto.

C’è Mary, amica, compagna di ascolti, e mia fan in qualità di dj. Mascolina ma minuta, beve come un uomo grosso.

Fra i recenti acquisti c’è Maria, la avvenente segretaria biondoplatinoappenatinto, destrorsa, teoricamente osservante religiosa (sotto gli effetti del whisky m’ha spiegato che la religione è solo amore, le ho proposto un’ora di religione seduta stante, ma non se n’è più fatto nulla). In realtà è innamorata del dj, si sorbisce musica che non ascolta e si rovina il fegato di superalcolici, struggendosi al bancone. Io le do le dritte sulle richieste musicali da fare, così finge di capire qualcosa di roccherolle per intrigarlo. Adesso Kostas, il dj, crede che lei sia una fan di Nick Cave, invece è solo una fan sua, ma credo che ormai ci sia arrivato anche lui.

Kostas il dj è un figuro belloccio, brizzolato: di giorno agente immoboliare, di notte mischiadischi. Sfoggia delle t-shirt clamorose, in maggioranza vertenti sul tema porno star, che non ho ben capito che c’entrano. Musicalmente è ecletticissimo, ma qualunque cosa metta non pecca mai in qualità; a me personalmente ha aperto interi scenari musicali. Io sono un po’ la sua ossessione, in genere dieci minuti dopo che sono entrato mi mette qualcosa dei Pixies, così si toglie il pensiero. Tanto lo sa che alla fine deve mettermi anche Paolo Conte, se no non me ne vado. Due appunti possiamo farglieli a Kostas. Un po’ ripetitivo nel senso che se gli gira mette anche 4-5 pezzi dello stesso gruppo (gli sta passando la fissa coi Kaiser Chiefs, glieli feci conoscere io la scorsa primavera, mi pare – fra un paio d’anni toccherà anche ai Clap Your Hands say Yeah). Ecco questo sarebbe il secondo appunto, non mi si aggiorna tantissimo, anche se si aggiorna non si apre tanto alla roba nuova. Io intanto ogni tanto qualche cd glielo faccio, magari qualcosa tipo Arcade Fire gli si appiccica addosso. Questa forse è una questione di scelte, e d’altra parte in qualità di vecchiazza (tm weekendance) se ci si mette, con la meglio musica targata anni 80 ti stordisce, che mi tocca prendere appunti come uno scolaretto. Sette anni che ci lavora al Flou, più resident di così si muore. Adesso dice che si è stufato e che se ne vuole andare, lasciando un vuoto incolmabile in noi, habituè sgomenti. Anche perchè coi suoi due pacchetti da 25 di Winston a fine serata era spesso la salvezza dei fumatori.

Lambros, uno dei due proprietari dice non ci crede che Kostas se ne andrà. Lui è un tipo giovialissimo, di Cefalonia. Si intende di musica, di cinema eovviamente è tifoso dell’Aris. Mi ha raccontato storie strazianti sulla sorte degli italiani nella sua isola durante la seconda guerra mondiale,  di suoi familiari salvati da soldati italiani, che pagarono il loro eroismo con la vita. Lui è la rovina del mio fegato, perchè appena faccio per andarmene da posto mi riempie il bicchiere o peggio prepara un giro di sfinnaki (shottini). Mi fa pagare sempre troppo poco. Poi certo che faccio tardi.

Quello di cui vi ho parlato è il Flou di mercoledì. Se ci andate un altro giorno i personaggi di cui sopra scompaiono come per magia e vi sentirete persi, in un incubo. Vi toverete in un luogo di cui conoscete anche i posaceneri, ma le facce non vi dicono nulla. Mi è successo venerdì; musica di merda, gente giovane, vestita elegante. Volevo piangere. Poi ho volto lo sguardo al bar, e ovviamente ho scorto Kostas l’alcolista che ci provava con una ragazzina, già sfatto. Ho tirato un sospiro di sollievo.