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Impara un sacco di arti e t’arrivano gli infarti

October 16th, 2005 | By benty in Senza categoria | 4 Comments »

La prima settimana dell’anno scolastico è passata, lasciando segni pesanti. Ma come sapete ora non sono più un semplice insegnante-dj-emigrato-per-amore-ma-a-tutt’oggi single. No. La figura di piccolo imprenditore si sta rapidamente impossessando di me e mi ha portato nelle ultime settimane a ricoprire vari ruoli, perlopiù inattesi. Tra cui quelli di

babysitter: l’elettricista si è portato i figli dietro quando è venuto a montare le illuminazioni dell’insegna e non mi ha fatto manco lo sconto.

facchino, trasportatore e montatore di mobili e tendaggi. Se le cose si mettono male mando il curriculum all’Ikea.

tassista la padrona dello studio che affittiamo è stata improvvisamente colta da fobia del taxi, e degli autobus e figli non c’erano a scarrozzarla,quindi  sono dovuto andare a prenderla, portarla a scuola per firmare il contratto e si è pure presa tre affitti di anticipo, la troia. Le insegnanti degli altri corsi abitano in centro, indovinate che le porta a casa a fine lezione?

operaio semplice e aiuto elettricista. Parliamo di me, un uomo incapace di impugnare un cacciavite fino a pochi anni fa senza procurarsi danni permanenti.

segretaria, contabile e addetto al marketing. La cosa che mi riesce peggio, nonostante la brillante laurea conseguita a stento. Non laurea come segretaria, spiritosoni.

organizzatore di happening e pr. Lo stress maggiore si è concentrato nel giorno dell’inaugurazione, nella mattina del quale non avevamo ancora nemmeno tutte le aule pronte. Poi alla fine tutto è andato bene, stranamente. Le scene disperate di fame, con i vecchietti in fila che sgomitano al buffet allestito in strada e se ne vanno con delle sporte piene di cibo resteranno indelebilmente impresse nella mia memoria. Per fortuna che Kalamarià, era una zona benestante.

donna delle pulizie. Ma sto cercando di smettere.

arredatore e architetto. Gli effetti esilaranti di questa ulteriore attività sono sotto gli occhi di tutti gli iscritti, che non sono ancora scappati, comunque.

ed infine si, anche insegnante.

Nel frattempo, in attesa dell’auspicabile pagamento della prima rata da parte degli iscritti, il lavoro che adesso mi consente di sopravvivere è quello di dj. Lo so, fa piuttosto ridere; a me di meno che non è che mi consente di scialare proprio, ultimamente. Il Kika ha svoltato decisamente, il locale (microscopico, va detto per onestà) è sempre pieno, e come si sa, un bar pieno richiama altra gente. Sembra essersi innescato un circolo virtuoso. Il proprietario, Panagiotis, sembra soddisfatto, i camerieri mi adorano e mi coccolano, io mi diverto e bevo come uno scemo, i clienti fanno lo stesso, mi fanno un sacco di inutili complimenti. Contrariamente al post di qualche settimana fa li vedo addirittura ballicchiare, i giovani bastardi. Son soddisfazioni. Ci ho anche gli avventori fissi, Andrea e Nausica, due giovani erasmus alle prese con Salonicco che costringo a venire tutti i sabati, loro malgrado. Venerdì me ne vado a vedere Ian Brown, vediamo dei due chi sta messo peggio.

ps questo post è stato punteggiato in stato di evidente torpore postprandiale