Benty’s readers digest (un post nato vecchio)

07 July 2005 | By benty in Senza categoria

Soundville

Venerdì scorso ero fra i quattro gatti presenti al Soundville, festival musicale che si tiene a Macerata. Bel palco, scelta dei gruppi coraggiosa. Non potendo assistere alla seconda serata, che prevedeva Perturbazione, Arte Molto Buffa e (sigh!) Zen Circus, ho presenziato alla serata con A toy orchestra, Goodmorningboy e Benvegnù. I primi sono giovani ma già parecchio convincenti, li posizioniamo sullo scacchiere della Buona Musica dalle parti di Yuppie Flu, e per me anche un po’ Blonde Redhead. Si scambiavano strumenti come l’Inter e il Milan fanno coi giocatori finiti. Poi Goodmorningboy, che fa tutto da solo, o quasi, chitarra acustica in mano e si lascia accompagnare da un batterista solo per un paio di canzoni. Pezzi frizzanti – io avevo ascoltato roba sua iniziale, un po’ più virata allo psichedelico – potremmo ritrovarci dei (un?) Violent Femme fatti a casa. Peccato il suo set sia stato un po’ stritolato dal precedente e dal successivo. Mi sto anche gustando l’album, rivendicherò la loro (sua) scoperta qui in Grecia come mia personale, e venite a contraddirmi. Infine Paolo Benvegnù, con una resa live  molto più robusta rispetto all’album- che a mio avviso è ottimo. Per i primi cinque o sei brani non rivolge parola all’audience, poi si cimenta in una clamorosa imitazione di Benedetto Sedicesimo, con una presentazione della band davvero esilarante. Poi riattaccano, fanno quasi tutto l’album e una bella cover di In a Manner Of Speaking. Fine concerto. Saluto i soliti presenzialisti e torno a casa.

Ha senso bullarsi del fatto che i concerti siano gratis e vicino casa e poi andarsene via dopo aver comprato tre cd e una maglietta? Ha senso organizzare concerti nelle Marche, sbattersi per portare ottimi gruppi, in piazze bellissime, e ritrovarsi in cinquanta persone? Ha senso che nel discobar in fondo al corso di Macerata ci fosse almeno il triplo della gente che al concerto ad ascoltare Dame la Gasolina?

Traffic

Sabato sono salito a Torino. Lo so, la sterile aneddotica da blog è un’usanza riprovevole. Però vorrei urlare al mondo che ho fatto quasi tutto il viaggio in treno in compagnia di quattro modelle, appena silurate da un concorso di bellezza. Entrano nel mio scompartimento e volgo gli occhi al cielo, cominciando subito a credere in Dio. Poi purtroppo hanno deciso di parlare, riconvertendomi ad un ateismo intransigente. Da quel momento avrei preferito essere insieme a quattro ultrà della Lazio. Stupide, infantili, odiose, insopportabilmente vanesie, superficiali, razziste, inutili al genere umano. Almeno degli Irriducibili già si sa, e illusioni non te ne fai. La scusa della mia trasferta sabauda era vedere i New Order. In realtà andavo a vedere Enzop, non me ne vogliano Bernard, Pete e Stephen. Alla stazione incontro per la prima volta la donna che ha la colpa di avermi proiettato verso l’imperitura fama radiofonica, Violetta. Costei ci porta dalle parti di Label, ma poi per me e fratello Enzo il richiamo dell’aperitivo si fa irresistibile, quindi fuggiamo. Tre mojitos, ottanta chili di roba da mangiare e un innamoramento fugace, dopo che avevamo appena finito di parlare della scena folktronica finlandese (oh ma se sono fissati questi che ci posso fare io?) arriva Maxcar,avvolto nello splendore di una maglietta recitante "I am analog" con tanto di cassettina. Ci dirigiamo verso il parco della Pellerina, a cui ancora associo meravigliosi ricordi stoogesiani dell’anno scorso. Lì incontriamo Max, il padrone del cane broccolone, (molto California Style) e più tardi anche Dario. Da qui in poi il racconto si fa appannato, perchè il Sansimone, rigorosamente caldo, inizia a dare i suoi effetti psichedelici. Trascuro gli 808 state, che pure rafforzati strumentalmente non ne escono male, solo un po’ noiosi. Nel frattempo mi faccio due chiacchiere con Max e Jukka – che mi ha convinto sul fatto non solo che Benicassim abbia un cast coi controcazzi,  ma che perfino gli Oasis presentino validi motivi per essere visti. Poi Tony -deusexmachina – Wilson ci presenta un gruppo di suoi amici. I New Order. Perdiamo Maxcar, e se volete un bel racconto del concerto eccolo qua. Io me ne sono stato bello comodo qualche fila indietro, birre fresche in mano, a esaltarmi in compagnia dei miei fratelli. Anche di quelli che hanno urlato "Bolsi!" appena usciti i mancuniani. Non mi aspettavo una tale forza d’urto live. Il più in forma è Peter Hook, che fa il vero bassista roccherolle, con le pose e tutto. Per dire, Krafty, che a sentirla al volume ridicolo a cui mi costringono a suonare al Cuervo, sembra una mezza cagatina da frocetti, dal vivo m’ha letteralmente sventrato. Con True Faith ci è sgorgata la "deejaytelevision generation" che avevamo dentro, con Love Will Tear Us Apart si è urlato parecchio avvicinandosi all’orgasmo, con Blue Monday introdotta pure da un campionamento di Kylie si è addirittura ridacchiato, oltre che zompettato. Con She’s lost control, penultima nell’encore, è infine arrivata l’eiaculazione. Si è vero, la voce di Ian Curtis non è che me la sostituisci così come nulla fosse. Quella disperazione cupa era ben lontana dai festosi cinquantenni che rockeggiavano elettronici sul palco. Qualcuno mi ha detto che avrebbero dovuto limitarsi a fare pezzi dei New Order, lasciando in pace i Joy Division. Io non lo so bene, ascoltare quei pezzi, anche se mi ha trasmesso un umore ben diverso da quello che provo con i brani originali, mi ha fatto piacere – da fan dei Joy Division. Alla fine, la storia umana del gruppo, per tre quarti, era quella, erano quei tre sul palco. E così ci si mette in pace l’anima sul fatto che New Order e Joy Division siano musicalmente band diverse, e non una la continuazione dell’altra. Ma questo nessuno lo mette in dubbio, nemmeno i tre superstiti, che hanno semre rivendicato, strumenti alla mano, una svolta decisa. O quasi. No?

Lo scoppiettante finale della serata prevede la conoscenza di innumerevoli bloggerz della lobby della bagnacauda (alla vostra sinistra, di recente apertura) fra cui Catpower, Kiara (che mi viene introdotta come la blogger più baccagliata d’Italia), Rumoriesperanze, il Boss (con i capelli) e dulcis in fundo Enrico, signora e cognata. Una famiglia devastata dalla piaga blog, il governo dovrebbe intervenire. Ritroviamo Violetta e infine partiamo verso il Giancarlo. Lì, in condizioni che non definirei esattamente di freschezza e lucidità, ricominciamo ad avvertire il morso della sete e balliamo le canzoni messe da Wilson e Shaun Ryder. Alle quattro e mezza Enzop si ricorda che io ho un treno e mi riconduce mio malgrado alla stazione. Sennò mi sarei fermato a vivere a Torino, immagino.

Poi come tutti i bravi emigranti, mi sono preso o ferribbotto, ho salutato mammà, ho versato lacreme napulitane, ho fatto scorta di pummarola e me ne sono tornato a Salonicco, che da fare ce n’è parecchio.

Off topic: Bush ha vinto di nuovo: combattere la guerra contro il terrorismo fuori dall’America, diceva. In Europa per esempio (copyright Leonardo)

Update sull’attacco terroristico da Simona, che si trova in zona e ci aggiorna con notizie di prima mano.

16 Comments on “Benty’s readers digest (un post nato vecchio)”

  1. Ha senso organizzare concerti nelle Marche, sbattersi per portare ottimi gruppi, in piazze bellissime, e ritrovarsi in cinquanta persone?

    …io sono di porto potenza e non sapevo niente..

    ha senso non pubblicizzare?

    cribbio benvegnù e i perturbazione…

    avrei presenziato.

     

  2. Ricordati che ormai sei stato proclamato cittadino torinese onorario.

    Per l’accento piemontese ti faccio io delle ripetizioni. 🙂

     

  3. grazie per il ‘bel’. la cassettina è piccola e non tutti la notano. alla prossima, ovunque sia, brotha (ma in italia ci sono caffetterie greche?)

     

  4. Ho letto un paio di nomi, ora mi abbono al blog.

     

  5. ma ancora qualcuno si ricorda di quel coglione di crostino? roba da matti… bdd

     

  6. cazzo un post di namedropping e neanche una citazione per me. ho perso 2000 punti scena dopo st’affronto. PL2

     

  7. sei semprein cima ai miei linx, lo sai. e poi si, ormai sei mainstream

     

  8. complimenti per la serata. ti invidio un pò per il tempo che riesci a trovare… hai anche tu il dono dell’ubiquità…??? io che lavoro tutta l’estate mi sto sbattendo per lasciarmi due giorni liberi per la blues explosion… che vedo in tra tutti gli alternative-hype-bloggers è snobbato!!! grossa lacuna ragazzi. lasciatevelo dire…

    saluti

    simone bolognesi

     

  9. nooo…il mio mito blogger vivente è stato a torino ed io ero su una spiaggia sarda a godermi le ferie…uffa,mi spiace assai!alla prossima! a.

     

  10. alcolismi, orgasmi e presenzialismi. mi sembra veramente la sintesi perfetta 🙂

     

  11. per fare “love will tear us apart” con la giusta atmosfera, hanno rievocato la loro ultima visita di controllo per la prostata…

    durante il momento lucido da giancarlo, hai promesso di sconfiggere i sordidi promoter greci assetati di denaro

    ;]

     

  12. shame on me. leggo solo ora e solo ora mi commuovo. firmato l’oggetto del tuo tour.

     

  13. C’è sempre un po’ di bagna cauda per te, anche fredda da frigo!

     

  14. mi fai espiare la colpa di averti chiamato ‘eventy’ mettendomi nella lobby della bagnacauda?

     

  15. Angi: certo, immagino che la prossima volta che passerò da torino annullerai le ferie, ahahah 😉

    monotono: non sei di torino debbo supporre ma, non ricordandomi di averti conosciuto, magari me l’avevi pure detto. dimmi quale categoria di rappresenta meglio e ti sposto, al limite. ma non è richiesta strettamente la cittadinanza per far parte della lobby della (squisita) bagnacauda

    shirker: momenti lucidi da giancarlo? non per il sottoscritto. anche tu fai parte di quelle persone che non ricordo, chiedo scusa a te e anche a monotono. come mi faccio perdonare? aspettate che mi trovo una casa gigantesca da ‘ste parti e poi partono gli inviti collettivi

     

  16. benvegnù dal vivo è ottimo, veramente da vedere e rivedere. vedere e rivedere, vedere e rivedere…