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Bright eyes mi fa una pippa

March 8th, 2005 | By benty in Senza categoria | 12 Comments »

Salonicco

Un’atmosfera vibrante di entusiasmo ha accolto presso i locali della scuola pubblica elementare di Sykes l’arrivo del menestrello di Fabriano, per il suo atteso showcase che avrebbe seguito una conferenza stampa sul suo paese di origine, l’Italia. Le giovani fan erano già da giorni in attesa ai cancelli dell’istituto (dentro, non fuori) e al solo apparire del noto insegnante-dj-folksinger si sono scatenate scene di isteria collettiva, sfociate in un paio di occasioni anche in diverbi accesi. Intervistata dalle reti televisive nazionali la giovane Peggy ha dichiarato "Mi siedo io vicino a lui", ad essa ha ribattuto Evanghelia "No, io". A questa contesa sono seguiti momenti di notevole tensione, qualche spinta e addirittura le lacrime. Polemiche da parte degli alunni delle medie, che si sono sentiti ingiustamente trascurati ed hanno provato a forzare le porte della sala dei computer dove si teneva l’incontro; le intemperanze degli irriducibili fan sono state presto sedate dalle nerborute bidelle.

In conferenza stampa, l’esule fabrianese non ha mancato di sottolineare le sue divergenze politiche dalla condotta dell’attuale governo italiano, con sferzanti accuse che hanno provocato l’imbarazzo dei rappresentanti italiani in Grecia. Fra le frasi più dure "L’Italia ha la forma di uno stivale" e la pesantissima condanna "A Venezia c’è molta acqua e ci sono barche che si chiamano gondole, a Roma invece c’è il Colosseo".

L’enorme curiosità sul suo caso si è potuta finalmente soddisfare, grazie alle domande che i pochi fortunati aventi diritto di parola hanno potuto personalmente rivolgergli. Fra le più acute quella di Pavlos che ha chiesto "Ma tu parli il greco?" pregna di insinuazioni, quella di Dimitra "Hai portato anche la chitarra?" e soprattutto il sibillino j’accuse di Thanassis "Maestra, posso andare al bagno?".

Infine l’atteso set acustico, ridotto drasticamente nella durata per motivi di tempo. Una performance decisamente ispirata, scarna e rarefatta, canzoni ridotte all’osso ma che proprio per questo hanno scosso l’anima dei presenti. In particolare occorre menzionare una "Giro giro tondo" da brividi, che ha fatto rivivere le intense atmosfere unplugged dei Nirvana. Un’audience giovane (prima e seconda elementare) ma già matura e attenta, con i fan più entusiasti che dal secondo ritornello in poi non hanno mai smesso di cantare, anche senza aver mai ascoltato i pezzi inediti e pur con le evidenti difficoltà dovute alle barriere linguistiche. Ma quello di Benty è stato uno show case capace di parlare il linguaggio universale della musica. E’ l’eredità difficile lasciata da giganti quali Elliott Smith e Jeff Buckley, quella che Benty vuole e deve raccogliere. Il cantastorie oriundo è sembrato molto toccato dagli attestati di stima e affetto giunti da parte della platea, che a fine concerto gli ha tributato un interminabile applauso.

L’entusiasmo generale e le proteste vivissime degli esclusi hanno convinto il management di Benty a concedere un’altra data, di cui è attesa la conferma per la settimana prossima, previa risoluzione dei problemi di ordine pubblico. Da vedere è solo se gli organizzatori riusciranno e mettersi d’accordo con l’artista sul compenso. Il pagamento della prima apparizione è stato effettuato sottoforma di un plico di disegni sull’Italia eseguiti dagli studenti con colori a spirito. E sembra anche che la nuova stella dell’indie-folk abbia avuto da ridire per la mancanza di grupies in camerino (ma i soliti paparazzi hanno sorpreso la piccola Peggy a stringergli teneramente la mano per gli androni della scuola). Seguiranno probabilmente fotografie inedite.