Cinghie Arabe

17 January 2005 | By benty in Senza categoria

 Aidan Moffat non potrebbe non starmi simpatico. E’ alticcio, brutto, barbuto, pienotto, poco elegante, fa il suo ingresso birretta in mano, con un eskimo e un maglione, come se fosse appena sceso dal taxi che arrivava dall’aereoporto directly from Scotland, con una pancetta da alcolista che la camiciona larga e fuori dai pantaloni non riesce a nascondere. Ci sarebbe secondo me anche una alopecia incipiente, ma non vorrei infierire troppo, che poi sembra che esagero. Questo per quanto riguarda le apparenze. Se uno spulcia nel suo passato ci trova oltre ai conosciuti eccessi di sostanze alcoliche e psicotrope, una carriera premusicale costellata di lavori di merda, corredata da salari di merda, il tutto condito da ordinaria disperazione da provincia che abbrutisce e l’aggravante di un clima che non spinge esattamente verso la gioia di vivere. Metteteci una serie mirabolante di lovestory iniziate male e finite peggio (o sarà sempre la stessa?), una insofferenza mai nascosta verso Falkirk, suo luogo d’origine, e la sua gente e ci avrete un quadretto più o meno plausibile di quelle che sono alcune fonti di ispirazione degli Arab Strap. Insomma ci troviamo davanto ad un working class hero+loser+mezzo tossico lunatico, di indole parecchio malinconica. L’amore dovrebbe scattare immediato.

E invece così non è. L’amore scatta, ma ci mette un po’. Un concerto come quello di ieri, come al solito gli arguti gestori del Mylos hanno scelto la peggiore di tutte le location possibili, cade in un periodo della mia vita fin troppo positivo. Che adesso non sto a dirvi nei dettagli, perchè vi devo parlare degli Arab Strap per contratto. Se avessi assistito ad un concerto del genere un anno e mezzo/ due anni fa ci sarei rimasto sotto come un treno. Un trip scuro, fra sbronze, funerali, pioggia, sesso con tutte sindromi postcoitali immaginabili, flashback, amici che tradiscono, sangue e merda, pessimismo, rassegnazione quotidiana, tristi conflitti di coppia, darsi per vinti, invecchiamento e altri ammenicoli (Mad for Sadness, no?). Insomma ci ho messo un po’ a entrare in sintonia con il cupo mood arabstrapiano. Poi però era inevitabile che ci entrassi, perchè sepppure non ti aspetti che trasudino energia in un live set, quella che invece non manca è l’intensità e arriva molto più diretta rispetto ai lavori su disco. E alla fine ti coinvolge, sia nei pezzi acustici che nei pochi con la drum machine, sia in quelli più aggressivi dove le chitarre rumoreggiano, che in quelli in cui domina una sezione archi che ti sbuccia l’anima o occasionalmente spunta una tromba. La voce di Moffat non sembra sempre farcela, canta a occhi chiusi e li apre solo quando ci parla dell’ulitma volta che è venuto a Salonicco quattro anni fa. Di cui ovviamente non si ricorda una mazza perchè era totalmente ubriaco. Delle restanti cose che dice si capisce poco e nulla, perchè questi parlano comunque scozzese, ovvero una lingua che non appartiene a questo pianeta. Siparietto: a un certo punto Middleton cambia chitarra e Moffat crede che tocchi a lui suonarla, quindi si reca verso Middleton  braccia protese, Middleton lo fissa gelido Moffati si blocca, si gira, fa finta di niente, si tortura un po’ la barba e poi parte il pezzo.

Inoltre, come in un pub fumoso di Flakirk dopo la sesta pinta, alla fine sono rimasti sul palco solo Middleton e Moffat, voce e chitarra acustica, hanno fatto tre pezzi che il pubblico ha richiesto (fra cui Piglet). All’uscita il bassista in persona, mi ha venduto l’ultima maglietta a 15 euri, ed era molto gentile e sprizzava attitudine DIY da tutti i pori, nonostante siano sempre gli Arab Strap, mica noccioline.

Vi posto la scaletta gentilmente regalatami da John il loro tecnico del suono (mancano i tre pezzi acustici finali)

3 Comments on “Cinghie Arabe”

  1. ah, John. Non ti ha detto di quando quest’estate a Padova ha *cincischiato le cartine* di un noto giornalista musicale che vestiva la seconda maglia della Scozia appositamente per loro?

     

  2. ah, aidan. non ti ha detto di quando 7 anni fa a forte dei marmi ha *scroccato una cicca* ad un noto futuro blogger che vestiva un kilt (senza mutande) appositamente per loro?

    [(senza offesa, enrico, direbbe elrocco) enzop]

     

  3. ah, è quello che

    a forte dei marmi

    ha vinto una gara di

    tiro al piattello

    ed una di ballo

    liscio e che oggi

    è venuto con noi

    [cit. cit. cit. EnzoP EnzoP EnzoP]