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Associazione Bloggers Anonimi

June 3rd, 2004 | By benty in Senza categoria | 22 Comments »

Benty entra nella stanza, e si dirige verso la sedia. Gli altri sono già seduti in circolo, sorridenti e un po’ tesi, lo aspettano. Anche Benty sembra agitato, soprattutto lo innervosisce la presenza del Guru che emana pace e disintossicazione. E’ la sua prima volta, cercate di capirlo.


Esordisce con un classico “Ciao mi chiamo Benty, e sono un blogger”, parla quasi sottovoce. Gli altri gli rispondono in coro, come se seguissero un riflesso pavloviano, sorridendo all’unisono e con una leggera cantilena “Ciaaao Beeeenty!”. Il guru scuote la testa, ma nulla può alterare il suo sorriso che ha un qualcosa di sovrannaturale “No no, non ci siamo. Qui niente nickname o pseudonimi, qui siamo persone, non soprannomi. Puntiamo molto sul recupero dell’identità originaria, qui. Riprova, coraggio, dicci di nuovo come ti chiami, davvero intendo”. Benty umiliato, tremante per i nervi, con la voce che sembra pronta a rompersi in un pianto ” Si ok s-scusatemi tutti. Ciao, s-sono Andrea, e s-sono un b-blogger”. Gli altri di nuovo in coro e meccanicamente “Ciaaao Andreeeeaaa!”.


Il Guru lo solleva dall’imbarazzo e gli chiede “Allora Andrea, perchè sei qui? Come possiamo aiutarti?”.


Benty, anzi Andrea, risponde con voce flebile ” Ma… non so, sono…confuso. Ecco, ho aperto un blog e…”.


Il Guru incalza, gentile ma fermo. “Quando hai cominciato Andrea. Come? Con chi? Con cosa ti facevi? E perchè? Devi raccontarci tutta la tua storia se vuoi che ti aiutiamo davvero”.


Sapeva che il loro metodo era questo. E sapeva anche benissimo che le sedute di disintossicazione dei bloggers anonimi venivano riprese, analizzate accuratamente e le informazioni ricavate venivano poi vendute da poliziotti senza scrupoli alle lobby degli scrittori e dei giornalisti, con le quali i bloggers erano in guerra da anni. Volevano distruggerli, ne erano consapevoli.


Adesso deve iniziare; lo fa torcendosi alternativamente le mani e i capelli “Ormai è un anno che ho cominciato. Me lo ricordo bene questo, era il 3 giugno del 2003. Ho iniziato come tutti, un po’ per curiosità, un po’ per sentirmi una parte del gruppo, per sentirmi “cool”. Tanta gente che conoscevo lo faceva già da un po’. Poi sapete com’è. Si comincia da piccoli con una email, una boccata di newsletter, magari un tiro di newsgroup, poi addirittura un buco di mailing list, così solo per provare e si finisce dritti ad imparare a farsi dei siti. Neanche te ne accorgi e ti ritrovi con notepad aperto, che stai rollando tabacco e tags. Ma non ho mai davvero imparato a farmi di html, non ho la mano ferma, mi fa impressione”.


La gente in sala scuote la testa, qualcuno sibila delle bestemmie, una ragazza addirittura si mette a piangere. E’ dura rivivere i propri errori, quando l’esperienza che vi ha devastato la vita sembra ancora così vicina.


Benty, anzi, Andrea continua, fissando il vuoto con occhi spiritati “Per un po’ avevo anche deciso di smettere. Giusto qualche tiro di Gnueconomy, ogni tanto la sera prima di andare a dormire. Poi un giorno mi hanno chiesto se avessi mai provato la Splinder. Mi avevano avvertito che a volte era tagliata male, ed in quel caso si rischiavano grosse crisi. Ma era il blog che andava di moda alle feste, non richiedeva alcuna abilità particolare, non costava praticamente nulla, ti preparavi le tue righe, e poi bum, eri fuori, in rete in un attimo”


Gli altri in cerchio sembrano sempre più turbati, un vicino di Benty arriva addirittura a mettergli una mano sulla spalla per incoraggiarlo. Se Benty avesse potuto connettersi solo un attimo lo avrebbe aggiunto subito alla sua lista nera.


Adesso non esita più, sembra un fiume in piena , sorride quasi, sembra rapito “Cominci a scrivere tre post al giorno, ti senti pieno di idee e di energia, ti pare di vedere tutto più chiaro, di saperlo raccontare, di essere divertente. Cammini per strada e pensi come potresti buttare giù un post veloce sul traffico, chessò io. Capite? Sul traffico, Cristo santo !”.


Un mormorio sommesso di disapprovazione commenta quest’ultima frase. Devono avere capito che il suo caso è grave. Sanno che non ha molte speranze di farcela. Andrea intanto si è alzato in piedi senza accorgersene, ed ha ancora i pugni chiusi dalla rabbia. Il Guru si avvicina e lo rimette a sedere “Calmati Andrea” gli dice con fare gentile. “Siediti e continua a raccontarci tutto. Sappiamo che è dura, ma questo è l’unico modo di uscirne, forza!”


Una volta seduto inizia a parlare di nuovo, si accende una sigaretta “Ma fino a lì puoi ancora farcela ad uscirne. Il problema viene dopo, quando iniziano a commentarti. Allora lì lo sballo è totale, ed ogni speranza di controllare la situazione è già andata a farsi fottere. Altro che acidi. Lo fai perchè ti piace, questo continui a ripeterti. E puoi smettere quando vuoi, certo. Se ce l’hanno fatta anche Coniglio Cattivo e Massaia” , dice indicando due di quelli seduti in cerchio.


Uno dei due è parecchio barbuto e indossa un sinalino rosa che è un amore e l’altro rosicchia malignamente una carota e scarabocchia un blocchetto. Quella era gente che viaggiava sui 70 commenti di media a post, centinaia di ingressi al giorno, roba da rischiare l’overdose, linkati ovunque, osannati, adorati, adulati. Loro ne erano venuti fuori in qualche modo, erano l’esempio per tutti che uscire dal tunnel del blog è possibile.


Aspirando dalla sua Marlboro light distogllie lo sguardo dai due ex bloggers e sospira “Poi è inutile girarci attorno, ti crei il tuo paradiso artificiale. Hai un nick nuovo di zecca, puoi inventarti una identità, una nuova verginità. Ti da l’illusione che agli altri interessi quello che scrivi, è un effetto pazzesco, meglio di 1000 orgasmi multipli…..in certi momenti ti senti quasi famoso, ci sono persone che continuano a linkarti e tu non capisci neanche il perchè, è davvero incredibile. Vai a feste e concerti e la gente ti riconosce, ci si scambia link, si fanno blog di gruppo nei privè, certi si avvicinano e ti fanno “Ah tu sei quello che ha scritto quel post su Tinto Brass…sublime”. Le ragazze sorridono e te la danno subito. L’URL intendevo. Perchè poi ad un certo punto ti convinci che la realtà sia davvero quella, che tu possa interagire solo con i tuoi simili, con gli altri che si fanno di Splinder, Tiscali e di Blogspot. L’effetto più devastante di questo cazzo di blog è che ci si convince l’un l’altro di essere davvero una specie di comunità di eletti, una specie di avanguardia”.


Il Guru lo incoraggia “Vai avanti”


Benty con la voce spezzata , muovendo freneticamente le mani “E’ lì che cominciano le paranoie. Capisci che ci sei dentro quando ti prende la collera se gli altri non colgono le tue citazioni dall’ultimo post di Leonardo o da Euston Station. Ti guardi attorno circospetto, temi che da ogni dove Urbani possa fare una legge che ti costringa a tenere l’archivio di tutto quello che scrivi, inizi ad avere paura che la gente possa copiare i tuoi post. A qualcuno è successo davvero”


Allora il Guru lo interrompe “Tutte storie Andrea, non devi crederci, non devi caderci. Sai benissimo che non è così !”.


Ma Benty insiste, ormai quasi urlando e senza accorgersi di aver iniziato a piangere “Ma è così invece! Mi hanno detto che alcuni blogger pubblicano libri, vanno a conferenze e congressi, del tutto spesati, che vivono parlando di blog, che vanno da Costanzo, fanno programmi in radio e in tv, scrivono sui giornali, diventano dj e rockstar. Che li pagano un tanto al post ! E’ la verità !”.


Il Guru non riesce più a controllarsi “Cazzo Andrea , solo un anno di blog e sei già affetto dalla sindrome della Lucarelli ! Lo capisci cosa significa vero? Occorre una terapia d’urto immediata”.


Ma Benty non ha ancora finito: “Il resto lo sapete. Poi vai completamente fuori di testa. Inizi a scrivere di qualunque cosa, sproloqui di politica, di concerti, di film, di altri blog. Non ti basta mai, non riesci a pensare ad altro che a scrivere post, credi di poter dire la tua su qualunque cosa, anche su argomenti di cui non hai la minima idea. Ne vuoi sempre di più e l’effetto è sempre minore. Ogni giorno guardi le tue statistiche Shinystat per vedere gli accessi, se qualche blogstar ti ha linkato, e se non è così vai in depressione, apri il blog dieci volte al giorno per controllare nuovi commenti, cambi di continuo il template, aggiungi bottoni inutili, non fai altro che lasciare commenti su altri blog…è assurdo… io voglio uscirne..io devo uscirne…non ce la faccio più…voi dovete aiutarmi Cristo…”. Adesso ha la testa bassa e tiene le mani sui capelli.


Poi una luce strana attraversa i suoi occhi, si alza e si scusa, ma ha bisogno di andare in bagno, dice. Esce velocemente dalla sala ed inciampa. In sala la gente commenta a voce bassa, scuote la testa, ci sono molti occhi lucidi. Dopo cinque minuti non è ancora rientrato. Il Guru chiama due infermieri e sussurra loro qualcosa all’orecchio. I due energumeni escono. Dietro i vetri smerigliati della sala si vedono delle ombre che si muovono in modo concitato e gli inequivocabili rumori di una colluttazione. Si sente la voce di Andrea, anzi di Benty che urla “NO, LASCIATEMI, ERA SOLO L’ULTIMO POST, VOLEVO SCRIVERE L’ULTIMO PRIMA DI SMETTERE VOLEVO SALUTARE I MIEI LETTORI, GLIELO DEVO, LORO MI CAPISCONO, LORO SONO MIEI AMIC…”. Lo abbattono con una iniezione di sedativi e lo trascinano via dalla scrivania della segretaria mentre ancora pronuncia frasi sconnesse. Si era già collegato a Splinder, sullo schermo compariva un cubo con il classico messaggio di errore. Stavano di nuovo lavorando per noi.