All Posts from May 31st, 2004

Dieci cose da non chiedere ad un greco

May 31st, 2004 | By benty in Senza categoria | 33 Comments »

1) Non chiedere perchè nella pressochè totalità dei bagni pubblici e privati non si può buttare carta dentro al cesso. La risposta sarà "Perchè si intasano". Si ma perchè?

2) Non chiedere perchè il cliente di qualunque bar non ha il diritto di rovinarsi da solo il caffè con un quantitativo di zucchero che può definire soggettivamente il significato da dare alle parole "poco, medio e dolce" (ligo-metrio-glikò) ovvero le tre unità di misura di zuccherazione in Grecia, da comunicare obbligatoriamente al cameriere che provvederà alla bisogna. La parola "zuccheriera" è prevista solo in ambito domestico, non vi porteranno cucchiaini, ma sempre un bicchiere d’acqua di rubinetto. Nei bar più fichi al massimo un biscotto ed un cioccolatino.

3) Non chiedere perchè si portano dietro ancora quell’alfabeto assurdo, dove la P è la erre, la H è una delle loro 5 i ( e ci sono anche due tipi indistinguibili di O ma non c’è una vocale nell’alfabeto per la U che si ottiene da OY), la B è la vu e ma la Delta non corrisponde alla nostra D, per descrivere la quale in greeklish si usano NT così come per la nostra B occorre il binomio MP, dove la Y può essere pronunciata V, F, U, I, a seconda del giorno e del mese. Ricominceranno con la storia che quando i nostri avi erano sugli alberi i loro creavano la filosofia, il teatro e metà dei vocabolari occidentali etc…

4) Non chiedere perchè i cani randagi di città si aggirano spesso in branchi numerosi ed abbaiano lanciandosi contro le auto ma non attaccano i normali pedoni. Avete però appena ottenuto la risposta alla domanda "Perchè tanti cani giacciono spalmati ai bordi delle strade greche?"

5) Non chiedere perchè da bere (caffè inclusi) costa così tanto e come mai i bar sono SEMPRE pieni anche se i salari sono così bassi. E’ il cosiddetto "grande mistero dell’economia greca", sembra che dietro ci sia Tremonti.

6) Non chiedere perchè è assolutamente necessario fumare almeno 4 sigarette con un caffè per un totale di minimo un’ora, e parliamo di un caffè veloce.

7) Non chiedere perchè in "taverna" è socialmente ammesso mangiare direttamente dai vassoi o dalle insalatiere nonchè è consigliabile la scarpetta finale, mentre al "ristorante" non si fa, che è da cafoni. Non chiedere neanche la differenza tra taverna e ristorante che è meglio.

8) Non chiedere MAI "Ma la Macedonia non è lo stato a nord della Grecia la cui capitale è Skopje?". Molti non l’hanno ancora mandata giù la storia del nome, specialmente dalle parti della Grecia del nord (fra cui figura la Macedonia nel senso di regione greca) e si incazzano come tori. Molti non hanno ancora mandato giù il fatto che Costantinupoli (Istambul) sia turca.

9) Non chiedere perchè i tassisti caricano tranquillamente altri passeggeri che si trovano sulla strada dopo che siete saliti. Basta che i nuovi clienti vadano verso una destinazione conveniente al tassinaro (trad taxizis o spregiativamente tarifa) che lui li fa salire. Non importa se state per perdere l’aereo o vostra moglie sta per partorirvi il primogenito in macchina, loro se la prenderanno col traffico. Non chiedere neanche il motivo dell’euro aggiuntivo di mancia sotto le feste.

10) Non chiedere perchè si può fumare ovunque. E’ qui che stata creata la democrazia, no?

(…could be continued…)

Tags:

No dark sarcasm in the classroom

May 31st, 2004 | By benty in Senza categoria | 7 Comments »

I corsi della scuola privata dove insegno sono finiti la settimana scorsa, alcuni dei miei studenti hanno cominciato a dare gli esami con esiti, sembra, già deprimenti. Di conseguenza è iniziata una catena di eventi mondani di fine anno scolastico. Una sera c’è stata la cena insieme a tutti gli altri professori, con gli schieramenti ben contrapposti: insegnanti di italiano tutti mogi e compunti da una parte e quelli spagnoli sbracatissimi dall’altra e bere e fare festa. Mi sono venduto al nemico in meno di un secondo, claramente.


In un altro caso mi è stata offerta una cena da sette studentesse (avete letto bene, io e 7 ragazze, asciugatevi la bavetta che vi cola all’angolo della bocca maschietti). Alla fine del desinare, nonostante le due sole bottiglie di vino bevute, le giovani elleniche stavano fuori come le zucche (bei tempi quelli dell’alcolismo giovanile, quando con due soldi raggiungevi in un minuto l’estasi etilica e il sentimento di fratellanza cosmica era così a portata di mano). Le ubriacone facevano cori e foto, ballavano e ridevano, barcollavano e insultavano i passanti, urlando parolacce in italiano del tipo ” Io fare belo bochino” (e giù risate).


Vale a dire otto mesi di duro lavoro sulla pronuncia delle consonanti doppie, l’uso degli articoli, la formazione dei plurali e quelle sciagurate non mi sanno couniugare neanche un presente indicativo. Mi sa che non mi riassumono.