Garrisce al vento il labaro ellenico

25 March 2004 | By benty in Senza categoria

Il businness dell’anno in Grecia è stato indubbiamente quello delle bandiere. I lungimiranti affaristi che hanno investito in bandiere nazionali qualche tempo fa, hanno guadagnato cifre spropositate, effettuando delle paurose speculazioni, dovute all’altissima domanda e alla estrema affidabilità economica del bene “bandiera greca”. Molti hanno addirittura fondato delle aziende. Altro che bond Parmalat. Altro che new economy. Il risparmiatore greco, rinuncia volentieri al sempreverde mattone, e si sente in tasca un valore più pesante e riutilizzabile con la bandiera del proprio paese. Anche oggi, 25 marzo, festa della liberazione dai turchi , iniziata nel 1821 e finita quasi un secolo dopo, la città è costellata da bandiere bianche e blu che fanno bella mostra di sè dai terrazzi di tutti i quartieri, dalle scuole, dagli ospedali, dai negozi del centro, dalle chiese della più sperduta perfireria.


Quest’anno, per esprimere il proprio orgoglio nazionale, la Grecia, il paese più nazionalista d’Europa, ha deciso però di rinnovare e diversificare l’amato oggetto di culto. Credo che gli slogan elettorali del nuovo partito di governo abbiano influenzato non poco il nuovo trend in questo senso. Infatti i destroidi di Nea Demokratia sono stati sospinti al potere dal popolo al grido di “Viva la Grecia, viva la religione, viva la famiglia” (non è uno scherzo ndB . Ieri il più alto esponente della gerarchia ecclesiastica greca Christodoullos, a colloquio col neo primo ministro Karamanlis ha espresso un parere equidistante sulla situazione politica del paese davanti alle telecamere “Grazie a Dio le cose sono cambiate” facendosi nel frattempo un eloquente segno della croce). Dalle aste dei nuovi modelli di bandiera infatti, campeggia festosa una croce ortodossa. Nei modelli più arditi la croce è in finto oro, ma in quei casi il prezzo va un po’ su, che l’eleganza, come è giusto, si paga.


Intanto impazzano le bandierine per bambini, da brandire gioiosi davanti alle solite parate militari. I balconi delle nuove abitazioni che vengono costruite hanno tutti un supporto portabandiera in ferro. Ogni casa in Grecia ha la sua bella bandierina, timidamente nascosta in qualche cassetto o gagliardamente ostentata in balcone. E notate l’occhio lungo dei greci. Sono le stesse bandiere che sventolarono il 28 ottobre, prese a metà del prezzo attuale. Sono le stesse che già sventolarono per la vittoria della destra in piazza qualche settimamana fa. Sono alcune di quelle che salutarono sotto la torre bianca l’Aris vincitore in coppa nel basket. Le stesse che di nuovo sventoleranno garrule ad ogni pareggio che la Grecia riuscirà a strappare ai campionati europei di maggio, in Portogallo. Poi ci stanno pure le Olimpiadi, proprio qui, in Grecia, ad agosto. E che te lo dico a fà… Io ne ho già ordinate uno stock in tela ultraresistente dotate di asta allungabile e superflessibile, in cima alla quale svetta adirittura un piccolo crocifisso in avorio con il Cristo azzurro dipinto a mano. Si accettano prenotazioni, ma fate in fretta. Date retta a me, andranno a ruba

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One Comment on “Garrisce al vento il labaro ellenico”

  1. lo supponevo io che tra opus dei/paccotaglia clericale varia e ortodossi c’è affinità.Comunque te sei emigrato , ma anche in italia si è cercato di pompare sul biz bandiera. Ne hanno modificato i colori solo che i cojoni hanno scelto il momento meno propizio: equidistanza massima tra il mondiale e l’europeo. A marketing la Grecia è messa meglio.Anche se visto il numero di Karagouins ieri coll’inter prevedo un trend positivo anche in lombardia. nel caso mi offro come promoter area cinisello-balsamo-gallarate. 50 e 50. elrocco