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Greek politics for dummies

February 25th, 2004 | By benty in Senza categoria | 2 Comments »

Oggi pomeriggio le strade saranno chiuse in centro e si avverte, da qualche giorno, un grande marasma in città. A dieci giorni dalle elezioni politiche nazionali arriva il simpatico candidato Georgos Papandreou a a tenere un comizio in piazza Aristotele. Costui è il figlio di Andreas Papandreou, notevole statista e immarcescibile primo ministro per moltissimi anni, corrotto quasi come Craxi e longevo quasi come Andreotti, fondatore del Pasok. In piena demenza senile si sposò con una hostess bionda e dalle pagine di politica finì sui rotocalchi rosa.


Il Pasok è il partito che governa qui da circa vent’anni: si definiscono socialdemocratici ma sono in realtà parecchio di centro, (chi si ritiene davvero di sinistra non esita e definirli di destra) onnipresenti negli apparati statali, finanziatissimi dai magnati locali, prendono circa il 35% dei voti totali. Mi perdonerete le rime involontarie. Un partito così ampio, e che raccoglie da anni un consenso così vasto, che dentro ci sta di tutto, proprio come nella vecchia DC italiana, ma con in più un forte tocco di PSI, di quello nauseante e yuppie della Milano da bere. A loro sono imputabili tutti i meriti dello sviluppo greco (beh, se confrontate con i paesi confinanti…) e le molte colpe del sottosviluppo greco, dei disservizi che paralizzano pressochè tutti i settori pubblici, della burocratizzazione imperante, del sistema di corruzione, dell’arretratezza, dell’assistenzialismo, del clientelismo, del nepostismo, dell’edificazione selvaggia. Negli onnipresenti manifesti elettorali giganti “a la Forza Italia” si parla incredibilmente di cambiamento: lo slogan è cambieremo i greci e la Grecia, o una cosa simile. Nel nuovo programma politico di “figlio di papà” Papandreou compare addirittura la depenalizzazione dell’uso di droghe leggere (fa ridere solo a leggerla) , e viene delineata una vera e propria rivoluzione del sistema educativo. Continuo a chiedermi perchè non ci abbiano pensato prima che stavano belli comodi a governare. Scommetto che stasera Georgaki (trad. Giorgetto, come lo chiamano) tira fuori anche quella della metro a Salonicco, un po’ come quando da noi parlano del ponte sullo stretto. Per venti anni il Pasok è stato la Grecia stessa, parola d’ordine immobilismo e qualche finta a sinistra. Una nota curiosa : Georgaki nasce in USA da madre americana, studia nelle maggiori università USA e si accingerebbe adesso a diventare il leader del paese più antiamericano d’Europa.


Ma le cose potrebbero cambiare presto, perchè si sa che la gente dopo un po’ si stufa e voterebbe chiunque: persino un piduista, corruttore, col cerone, i debiti, i tacchi, le orecchie gigantesche e il lifting. Anche qui è arrivato un bipolarismo estremizzato. La nuova destra è rappresentata dal partito Nuova Democrazia (ND) capegiato da “faccia di cinghialotto” Kostas Karamanlis, nipote di un altro famoso Kostas Karamanlis, primo ministro del paese moltissimi anni fa. In pratica il diritto di andare al governo sembra passare per via ereditaria ai propri discendenti in Grecia. Se funzionasse così in Italia ci toccherebbero Bobo Craxi e poco dopo anche Dudi e Marina Berlusconi. (Oddio). Il programma di ND è stato pubblicato punto per punto pochi giorni orsono da uno dei maggiori quotidiani nazionali. L’esordio prometteva bene “I Greci sono un popolo superiore…”. Dev’essere per questo che Berlusconi si è affrettato a sostenerne la candidatura quando si è presentato da qeste parti a raccontarci quella dei politici che rubano e quell’altra di Perino che va a fare la spesa. ND ha riciclato fascistoidi e scontenti, di quelli che la colpa e tutta degli albanesi ed è tutto un magna magna, ma in modo più presentabile di quanto abbia fatto la Lega da noi. Quindi, a meno che la gente di sinistra non voti Pasok pur di evitare l’ascesa di questi barbari, potrebbero anche vincere stavolta. E allora si che sarebbero tragedie greche.


Fortunatamente io non ho diritto di voto, ma per me in Grecia votare sarebbe abbastanza difficile: innanzitutto se hai diritto di voto, il tuo diventa anche un dovere e non solo morale. Non è facilmente praticabile l’astensionismo, anche se non hanno saputo ben spiegarmi perchè e percome, c’è una specie di obbligo a votare, aggirabile, ma non troppo facilmente. Inoltre per chi votare? A sinistra, partendo dall’assunto che il Pasok non è di sinistra, c’è praticamente solo il KKE, il partito comunista. Ma non fatevi illusioni a riguardo. Parliamo ancora di gente che aspetta il ritorno del grande padre Joseph Stalin, sono tutt’ora contrari all’Europa unita e molto scettici anche riguardo a tutti i movimenti no global che ci sono in giro, si tratta di persone per cui privatizzare è un po’ morire, sempre e comunque. E non è che l’apparato statale greco brilli per efficienza, al momento. Dei veri veterocomunisti come esistono solo nei sogni più belli del Berluska. Questi arrivano si e no al 5%.


Qualche anno fa è nato un partito più moderno, davvero leale ai valori di sinistra ma pronto ad ammettere che il comunismo in Russia qualche piccola imperfezione ce l’aveva. Questo era il Synaspismos, già dal nome un futuro votato al fallimento. Questi al 4% non ci speravano neanche. Dalle prossime elezioni credo che non esisteranno neanche più, poichè l’ala più di sinistra sarà assorbita dal KKE, quella più moderata e votata all’occupazione delle poltrone, andrà a fare l’ala finto-dura dentro il Pasok. Poi anche qui ci sono i verdi, trascurabilissmi, vabbè.


Il partito che alle prossime elezioni la farà da padrone, soprattutto fra i ragazzi, è quello delle schede bianche e nulle. Potrei giurarci. E’ un voto facile, motivabile in mille maniere, a suo modo di protesta, più rappresentativo di tutto l’arco costituzionale. E’ l’unico che vanta più pubblicità di Pasok e ND messi insieme. A colpi di spray, sui cassonetti di tutta Salonicco nelle ultime settimane è comparsa la scritta KALPI. Significa urna elettorale.


E per concludere, queste sono le quote dei bookmakers e questo il punto di vista di una blogger greca destrorsa

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