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Ottanta : voglia di vomitare

November 7th, 2003 | By benty in Senza categoria | 16 Comments »

Per strane coincidenze della vita, proprio nel giorno in cui avrei voluto scrivere qualcosa sugli anni 80, leggo che il tema è già stato affrontato da Aiki e Giulia. Fa niente. Mercoledì sera ce ne siamo andati al Berlin, uno dei bar storici della gioventù roccherolle si Salonicco, in cui non si tornava da tempo immemore. Si trova in un quartiere del centro in cui la densità dei bar concentrati per metro quadro è elevatissima, quasi uno ad ogni porta. Al Berlin , promettevano subdoli i manifesti affissi in giro, la serata sarebbe stata a tema : hits of 80’s vs hits of 90’s. Mi ero preparato ad una bella scorpacciata di Clash-Cure-Smiths-Ramones-Sonic Youth da una parte vs Nirvana-Pearl jam-su su fino ai Chemical Brothers e a Fatboyslim dall’altra. Ero euforico e bell’e pronto alle danze, come avviene circa una volta l’anno. La serata comincia neanche troppo male, con dei Depeche d’annata, Tainted Love dei Soft Cell e giusto un po’ di Eurythmics. E la birra a soli due euri. Poi però le cose volgono al peggio. Finisce l’happy hour. Il locale ,piccolissimo, si gonfia inverosimilmente di gente. Ancora peggio : il Berlin non è più un locale roccherolle. Realizzo di colpo che il fottuto dj dev’essersi dimenticato il portacd con le hits of 90’s a casa. E dire che io ero lì soprattutto per ascoltare quelle. In compenso le hits of eighties diventano davvero le hits of eighties, senza nessuna parentela , manco lontana, col roccherolle. Pareva di ascoltare le compilations di Bimbomix. Probabilmente La Branca avrebbe goduto da matti a vedere tutta quella gente che si dimenava urlando all’unisono “Wild Boys” dei Duran Duran. A me invece sono caduti i coglioni, per usare una metafora. Si sono materializzati i fantasmi che Giulia e Aiki hanno descritto così bene. Gli ottanta sono stati anni bui e vuoti, ridicoli sotto molti punti di vista. Insopportabile il fatto di esserci stati dentro. Insostenibile il pensiero che circolino fotografie dove il sottoscritto indossa vestiti d’epoca. Brividi e nausea al solo menzionare la parola “paninaro” o all’ascolto dei Pet Shop Boys. Come Delio rivendico la mia totale appartenenza spirituale agli anni novanta, e non ho mai capito il gusto perverso del revisionismo sugli 80. Gli anni ottanta sono l’orrenda zazzera mechata di Simon Le Bon+Cocktail di Tom Cruise+Drive-in (che delle tre era senz’altro la cosa meno peggio). Gli anni 80 vanno rimossi, parola d’ordine RINNEGARE. Il mio cuore , in fondo in fondo, è ancora foderato di flanella a quadretti un po’sdrucita e molto grunge. Ho capito, fra la nona e l’ottava birra, che dal Berlin non sarei uscito vivo quando è partita a tradimento “ Maria Magdalena” di Sandra (e Michel Cretu per chi non se ne ricordasse) . Questo pezzo veniva accolto da un entusiasmo che sarebbe stato accettabile solo per un gol dell’Aris contro l’Olympiakos. Il vero dramma è forse stato individuare che le più alte grida di gioia venivano dalla gente con cui avevo saggiamente deciso di accompagnarmi. Tutti alticci colti in flagrante ed inequivocabile stile di ballo 80’s. Gente che nel 1980 aveva 4 anni. Non mi è rimasto che fischiettare il brano seguente, “Take on me” degli A-ha. Titi tititti ti-ti, tititititi titi tititti ti-ti. E a chi ha qualcosa da ridere, che possa passare il resto della propria vita ascoltando “Geil” di Bruce & Bongo.

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