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The Man Who Couldn’t Cry

September 14th, 2003 | By benty in Senza categoria | 2 Comments »

"C’era una volta un uomo che non riusciva a piangere,
non piangeva da anni e anni.
Nemmeno i bimbi bruciati dal napalm
o i film d’amore
potevano muoverlo a lacrime.

Da piccolo aveva pianto, come tutti i bambini
ma poi i condotti si erano chiusi.
Quando fu grande, gli ando’ tutto in merda,
le cose andarono sempre peggio, eppure non riusciva a piangere.

Il cane gli fini’ sotto una macchina,
sua moglie prese e lo lascio’
dopodiche’ fu licenziato.
Perse un braccio in guerra,
fu preso in giro da una puttana,
ma non singhiozzo’, non tiro’ nemmeno su col naso.

Il suo romanzo fu respinto, il suo film fu bloccato.
Il suo grande spettacolo a Broadway fu un flop.
Fini’ in galera, e… avete indovinato: niente cauzione.
Eppure, zero lacrime, neanche un filo di bava.

In prigione fu picchiato,
maltrattato, inculato
e messo a fabbricare targhe d’automobile.
Pane e acqua,
era tutto cio’ che gli davano
ma il suo viso non si bagno’ mai.

Chiamarono dei dottori, e anche degli scienziati,
persino dei teologi.
Furono tutti d’accordo, piu’ o meno:
non era una mezza sega,
anzi, era una bestia insensibile.

Cosi’ lo tolsero di prigione, e lo misero in un posto
per gli insensibili e i matti.
Si fece molti amici, giocava tanto a scacchi
e piangeva ogni volta che pioveva.

Una volta piovve per quaranta giorni, e piovve per quaranta notti,
e lui piangeva, piangeva, piangeva e piangeva…
Al quarantunesimo giorno passo’ a miglior vita:
era rimasto disidratato, e mori’.

Bene, arrivo’ in paradiso, ritrovo’ il suo cane
ritrovo’ persino il proprio braccio.
Giu’ sulla terra, i critici si rimangiarono tutto,
e il cancro derubo’ la puttana del suo fascino.

L’ex-moglie mori’ di smagliature,
l’ex-datore di lavoro fini’ sul lastrico,
i teologi furono smascherati,
il vecchio carcere ando’ a fuoco, non ne rimase niente,
e la terra fu preda della siccita’."

Johnny Cash, "The Man Who Couldn’t Cry"
(traduzione non autorizzata di Wu Ming 1)

Non amo particolarmente i post "copiaincolla" di testi di canzoni o traduzioni. Ma stavolta ditemi che non ne valeva la pena. R.I.P. Johnny

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Rrrrroberrrrrtoooo !!!

September 14th, 2003 | By benty in Senza categoria | Comments Off on Rrrrroberrrrrtoooo !!!

Via 4 Banalitaten, robertobaggizzatevi anche voi. Nottiiiii maaaaaaagicheeeeeeeeeee, insegueeeeeeeeeendo un gooooooollll

Quando Delio non c’è…

September 14th, 2003 | By benty in Senza categoria | Comments Off on Quando Delio non c’è…

Repubblica sempre sulla notizia : nonne decapitate, uomini mucca e non fare di ogni sbirro un fascio

Bowling for Columbine e lunghi deragliamenti pseudopolitici

September 14th, 2003 | By benty in Senza categoria | Comments Off on Bowling for Columbine e lunghi deragliamenti pseudopolitici

Ho appena terminato di vedere Bowling for Columbine , di Michael Moore. Mi ricordo all’indomani dell’ 11 settembre 2001, l’unico commento davvero critico verso l’operato degli USA nella politica estera che fossi riuscito a leggere da parte di un americano era stato il suo. Mi ricordo che persino Woody Allen era riuscito a schierarsi con Bush, e ci rimasi parecchio male. Non vi starò a fare la recensione del documentario di Moore (ne troverete a miliardi in rete, anche qui), mi limito a dire che l’ho trovato eccezionale. Ancora più eccezionale mi è sembrato il fatto stesso che Moore sia riuscito a farlo proiettare nelle sale cinematografiche americane. Mi viene il dubbio che forse allora lì siano davvero liberi, anche di dissentire, anche a livelli notevoli. Eppure negli Extra del DVD, in una conferenza stampa, il buon Moore si lamentava che gli americani buoni (quelli che sono contro le armi, la guerra,contro Bush) pur essendo la maggioranza, non hanno voce, non possiedono media di massa se non l’utilizzo di internet, non possono che votare per i Democrats che non sono affatto meglio dei Republicans. Mi ricorda un po’ la situazione italiana. Ancora più eccezionale mi è parso il fatto che Moore sia riuscito addirittura a vincere un Oscar con Bowling for Columbine, buttandola pure in cagnara fra gli applausi ( e i fischi). Il documentario, pur trattando di stragi e della innata sete di violenza degli americani, della loro stupidità nel farsi condizionare dai media che li precipitano quotidianamente nel terrore, talvolta raggiunge vette d’ilarità e fa piccole-grandi rivelazioni. Dopo la strage di Columbine, avvenuta ad opera di due studenti filonazisti e per di più ascoltatori di Marilyn Manson, con un montaggio serrato, Moore ci mostra le risposte dei politici e degli esperti alla semplice domanda : perchè ? Fra le varie risposte cito a memoria : South Park, I film violenti, i videogames giapponesi, e soprattutto Marilyn Manson. Eppure, dice Moore, l’ultima cosa che hanno fatto gli assassini prima di cominciare a sparare era giocare a bowling. La parte meno nuova , per me, ma sempre impressionante, è stata quella che sciorinava i numeri dei morti causati dagli americani nell’ultimo secolo nel mondo, associata sempre all’instaurazione di nuove dittature. Le scene di morti ammazzati sul video avevano per sublime sottofondo musicale "What a wonderful world", di L. Armstrong. Questo stacchetto partiva dopo che il dirigente di una fabbrica americana di armi di distruzione di massa, dichiarava di non cogliere proprio il nesso fra la strage di Columbine e i probabili morti causati da quei razzi. "Ma questi sono fabbricati solo per difenderci, non è che ci alziamo e attacchiamo uno stato solo perchè ci ha infastidito". E poi via alle immagini cruente. Una critica davvero feroce dell’America ed efficace proprio perchè è lo sguardo di un americano, simpatico, grassoccio, vero loser, barba lunga , faccia da nerd. Qui in Grecia il sentimento antiamericano è diffusissimo, a tutti i livelli sociali, molto più che da noi. Dopo l’11 settembre, oltre a parecchi idioti che brindavano, il sentimento più riscontrabile fra la gente era "Beh, che si aspettavano gli USA ? Di non pagare mai per tutta la gente che da sempre ammazzano?". In qualunque corteo greco di sinistra, per qualunque causa sia indetto, i manifestanti urlano sempre AMERIKANI FONIADES TON LAON ( americani assassini dei popoli) e se dei disordini ci devono essere avverranno sempre davanti alle ambasciate USA. E’ successo anche ai cortei per la pace del febbraio scorso, con macchine bruciate e gente davvero poco pacifica. Il perchè è presto detto. La CIA finanziò l’ascesa dei colonnelli, nel 67 e gli USA furono fra i pochi paesi pronti a riconoscere la legittimità di quella dittatura affermatasi con un colpo di stato, che avrebbe portato morti, torture, persecuzioni e l’abolizione di diverse libertà, fra cui quella di stampa. Lo so abbastanza bene , perchè il mio (futuro) suocero è stato mandato in esilio per parecchi mesi in un’isoletta per il fatto di pensarla diversamente. C’è anche a chi è andata peggio, se vi interessa fatevi una cultura . Qualche anno fa i caccia bombardieri italiani partivano per colpire Belgrado. L’Italia, governata allora da un post-comunista (D’Alema, quello delle scarpe da milioni e delle barche a vela) accoglieva Hillary e Clinton a braccia aperte e richieste di foto e di autografi per le vie del centro di Roma. Ad Atene Clinton e la moglie avevano dovuto sloggiare in fretta e furia, l’ira della gente li convinse ad abbreviare drasticamente il loro soggiorno, se ne andarono fra lanci di pomodori e uova marce. Come meritavano. Eppure io non riuscirei a definirmi antiamericano. E ai cortei non grido gli slogan, anche se non condivido nulla che sia stato fatto da un singolo governo a stellestricie. Perchè , credo, sarebbe disonesto farlo quando gran parte della mia educazione post-scolare (musica, libri,film) viene da lì. Quando dico così i greci in genere mi tacciano di filoamericanismo d’accatto, di buonismo (!!!) di facile impressionabilità davanti a eventi iperspettacolarizzati dai media (tipo le twin towers). Tacciano me, uomo per quanto parecchio confuso,ancora banalmente di sinistra, vale la pena ricordarlo, e con me l’Italia intera, di essere sempre dalla parte del più forte. Nella seconda guerra eravamo con la Germania (che poi mi sa che proprio il più forte non era) e adesso gli amerikani, che abbiamo anche supportato nella guerra all’Iraq. Il governo greco era orgogliosamente contrario, mi ricordano. E mi dicono che noi tendiamo fisiologicamente al fascismo, prima Mussolini e poi Berlusconi. Non vale ricordare che l’Italia , in politica, è da sempre spaccata verticalmente in due. E se dico che forse anche gli USA qualche merito nell’abbattimento del nazismo in Europa ce l’avranno pure avuto, loro, libri di storia alla mano mi dimostrano che no, è stata la Russia a battere i tedeschi. L’america è arrivata a giochi finiti e si è accaparrata tutta l’Europa. E insomma alla fine, per essere sempre bastian contrario, mi tocca passare pure per amico degli americani, ed elettore del Berlusca. Ma si può ?

Del libro di Michael Moore ha già parlato in un bel post Pinktronica