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Take me home country road

July 16th, 2003 | By benty in Senza categoria | 3 Comments »

Domani mi aspetta questo viaggio della speranza in autobus. Da Salonicco a Fabriano in 25 ore, passando per tutte le città italiane che accolgano a qualche titolo studenti greci. Sono già organizzatissimo con le scorte di succhi di frutta, riviste musicali, libri e fumetti. Ovviamente mi porterò il fedele laptop, per passare il tempo sulla nave.Sul traghetto dormirò sul ponte o, se non c’è tanta gente, nella sala con i sedili, in mezzo alle famiglie di turchi ed albanesi che in genere si appropriano del territorio con velocità impressionante, appena arrivati. Una volta, quando invece di convivere in Grecia me ne stavo comodo a casa a portare avanti questa lovestory a distanza, di questi viaggi assurdi me ne facevo almeno tre all’anno. Costano poco (160 Euri allez/retour), e non ti devi sbattere tanto per cercare orari, autobus, coincidenze, stazioni con il peso dei bagagli etc..Questo è l’unico aspetto positivo. La strada che collega il porto di Igoumenitsa con Ioannina si chiama katara, ovvero "la maledizione", per darvi una idea. Sembra sia stata tracciata seguendo il percorso di un capretto lasciato libero, ma non ho capito se questo è solo un modo di dire o se sia una leggenda greca. La katara arriva oltre 2000 metri di altezza, offre avvincenti paesaggi quasi alpini e curve con strapiombo senza guard-rail .Questa strada finisce a Kalambaka, dove ci sono le meteore e gli incredibili monasteri che vi hanno letteralmente intagliato in cima. Avrei in testa una sacco di post di "costume" sugli usi greci dal caffè ai cessi, dal fumo ad un altro sul mio novello odio per Imagine di John Lennon. Intanto me li appunto qui, così non li dimentico. Poi magari un giorno li scrivo, non temete. Qui sono le 4.30, le valigie sono ovviamente rimandate a domani, un minuto prima di partire.

Dammi tre parole (4)

July 16th, 2003 | By benty in Senza categoria | Comments Off on Dammi tre parole (4)

mattonella = plakàki

bomboniera = bùmbugnera

gin lemon fatto a casa = spitikò gin me lemonàda

quando cresci ? = pòte tha megallòssis ?

non c’hai un pensiero = den ehis tipota na skefthis

Dondolando , abbracciati sulla stessa mattonella

July 16th, 2003 | By benty in Senza categoria | 1 Comment »

L’aspetto che ho sempre trovato interessante nell’età che ho io ( e che hanno i miei amici) è il suo essere il momento di transizione per eccellenza. In genere dai 27 ai 30-e qualcosa anni, i cambiamenti sono radicali e portano su strade prima impensabili. O anche scontatissime. Mi affascina osservare come, a questo punto, si evolvono le persone, come a volte rinneghino il loro passato (o come invece lo sublimino) e sezionare queste esistenze che prendono indirizzi che si prospettano piuttosto duraturi. Per me, una persona, come è intorno ai trent’anni poi, più o meno, quella resta. Si inizia a lavorare ( e a parlare solo di lavoro), ci si sposa, si fanno figli, si smette di bere (in modo serio intendo), decadono i precedenti interessi (per i maschietti calcio-figa-musica-alcol in ordine sparso) a favore di nuovi (giardinaggio, passeggiate, allevamento di criceti). Prendiamo il mio caso. Un inutile bamboccio al crocevia che arriva , dopo ventinove anni di cazzeggio elevati ormai ad un superbo livello di professionismo, a sbattere il musetto contro la cosiddetta "vita vera" , e a guadagnarsi le birre che -su questo voglio sperare nessuno abbia mai avuto dubbi – avrebbe continuato e bere imperterrito. Chi già da qualche tempo veleggiava sicuro dentro i mari quieti della "vita vera" mi diceva "…vedrai che poi LE COSE cambiano. Ci sono le bollette da pagare , i panni da stirare , i suoceri da visitare etc…". Tutto vero. E’ la cosiddetta normalizzazione. Esattamente ciò che mia madre si auspica mi accada ormai da qualche anno , concetto introdotto da un preambolo che suona più o meno così " Fai ancora l’adolescente , con i capelli lunghi , l’orecchino (a trent’anni !!!) i tuoi giornaletti e la tua cazzo di musica inascoltabile, ma vedrai che DOPO nulla sarà più lo stesso". Il Sistema ti sistema. Dentro di me ero già pronto a diventare un’ameba a trent’anni, anche se sentivo che avrei tentato di opporre una qualche patetica resistenza . Insomma ciò che più temevo era piombare a capofitto nel nefasto tunnel del virus della "mattonella". Era questa una teoria esistenziale-biologica, che avevo iniziato ad elaborare tempo addietro assieme ad alcuni miei degni compari. Secondo tale teoria attorno a questa età (per le ragazze molto prima) i tessuti cerebrali iniziano a decadere spontaneamente e si comincia/finisce a parlare di mattonelle , mobili e altre amenità senza rendersene neanche conto . Si , proprio le mattonelle , quelle con cui pavimentare la casa per comprare la quale ti sarai indebitato fino al collo , poco prima di esserti sposato , organizzando una festa da 400 invitati a cui regalerai delle agghiaccianti bomboniere in cristallo . D’altronde chi te le aveva vendute sosteneva fossero di impareggiabile eleganza. A me viene sempre in mente la frase che un mio amico pronunciò a Lisbona, credo nell’aprile del 1998. Si facevano delle considerazioni sui pochi soldi e qualcuno disse "Forse questo mese riesco a farcela senza spendere tutta la borsa di studio". Enzo , serafico commentò "Beh allora andiamo tutti a bere, offri tu. Non vorremo mica arrivare a fine mese con dei soldi da parte, vero? ". Non so come giudicare , da questo punto di vista, l’entusiasmo infantile che continua a prendermi ogni volta che entro all’Ikea (Benty , il vero No Global !). Resta il fatto che più che dai mobili, la mia attenzione viene in genere folgorata dai contenitori colorati per fare il ghiaccio a forma di stella e robe simili. Li vedo in chiave di futuro arricchimento estetico dei miei ginlemon home-made. Quindi ho concluso rapidamente che dovrei essere ancora un portatore sano del virus della mattonella . Il dramma è che, in quanto estensore della teoria, so bene che tutti quelli contagiati dal virus sostengono con forza di esserne assolutamente immuni. Più lo fanno con forza e più ci sono dentro. E io SONO ASSOLUTAMENTE IMMUNE DA QUESTO VIRUS DEL CAZZO !!!

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