Gigantesca bellezza: Giardini di Mirò a Salonicco

08 February 2009 | By benty in Senza categoria

I Giardini di Mirò sono un gruppo gigantesco. Gigantesco è l’unico aggettivo che mi gira in testa da ieri sera, e che continuo a ripetermi ripensando al concerto, seconda data del mini tour greco che li ha portati fino a Salonicco. Provo una ammirazione che sconfina nell’adorazione per questa band. Una cosa che va anche oltre la musica. Un amore dovuto a quella miscela di talento, stile, assalti sonici, fermento creativo, passione, idee, scelte,  attitudine, attivismo musicale, rigorosità, coerenza, evoluzione, assenza di pose, militanza e potrei continuare ancora una mezz’oretta con questi inutili sostantivi da panegirico. Questo è un panegirico. E cotale somma di meraviglie ha avuto luogo in Italia, la terra che musicalmente è conosciuta all’estero per Al Bano e la Carrà. Non mi capacito, davvero.

Il loro concerto di ieri sera, anche se condizionato inizialmente da problemi tecnici e di salute (allergie e stanchezze da tour-lampo assortite), anche se l’Eightball è fondamentalmente un covo di metallari, anche se a volte mi sono lasciato distrarre dalle immagini del film di Pastrone proiettate alle spalle del gruppo, è stato formidabile in termini assoluti; non ricordo di essere rimasto sepolto da una cosa così forte dai Sonic Youth a Ferrara, o da certi concerti dei Marlene visti eoni fa. Vedere in atto il concetto di SAPER STARE SU UN PALCO. Sarà che ero a secco di concerti da una vita. Sarà che Burro alla batteria vale da solo il prezzo del biglietto. Sarà che da quando sono qui sognavo di vedere uno dei miei gruppi italiani preferiti suonare a Salonicco. Sarà che non mi aspettavo quel tipo di versione voce/chitarra per Dividing Opinions. Sarà la tromba di A new Start. Sarà che forse mi sarebbero bastate Pet Life Saver e Little Victories per andarmene contento. Sarà che non li vedevo dall’Homesleep festival di Ancona, qualcosa come 6 anni fa.

Fattostà che per me Dividing opinions è un diamante della musica indipendente italiana, e non mi trovo il solo a pensarlo. Un album che prosegue inattaccabile il viaggio iniziato da "The rise and fall" e continuato con "Punk not diet". Il repertorio dei concittadini (onorari) di Lenin, contiene canzoni di pura struggente bellezza. Ecco un’altra parola banalissima che mi frulla in testa da ieri, e non renderebbe giustizia ai Giardini trovargli dei sinonimi. Suonano roba così oggettivamente incontrovertibilmente ineluttabilmente bella che l’eco ha da tempo passato i confini nazionali. Reverberi, Nuccini e co. da vedere su un palco o da ascoltare su un cd mi provocano sentimenti che per poco non travalicano l’eterosessualità, e sono una delle ultime cose che sanno gonfiarmi il petto d’italico orgoglio. Di questi tempi cosa assai rara, direi.

4 Comments on “Gigantesca bellezza: Giardini di Mirò a Salonicco”

  1. E’ tutto così vero!

     

  2. grazie… loro sono il mio gruppo preferito,li seguo quasi ovunque…sono la perfetta colonna sonora dei sogni…capaci di trasformare i suoni in emozioni uniche…li ascolto ogni giorno da quasi 8anni,e non mi sono ancora stufato…magici

     

  3. c’ero anchio all’homesleep ad ancona, ma sti ragazzi da allora son cresciuti, cazzo…..

    santos

     

  4. mi ripeto: giganteschi