Ekkentron night

05 October 2007 | By benty in Senza categoria

L’Ekkentron e’ un bar che sta proprio appiccicato al Flou, di cui gia’ dissi. Ci ho suonato mercoledi’, per la prima volta, e pure qui ero in prova. Potrei ammorbarvi con le mie intime sensazioni da "dj esordiente in prova", a 34 anni suonati e girando dischi a vario titolo da quando ne avevo 18. Ma il mio buon cuore mi consiglia di risparmiarvi. Il capo Theodoros, e’ pure dj del venerdi’ e sabato. Giorni che non mollerebbe a nessuno, per nessuna ragione al mondo. Parliamo di un padre di famiglia, ci ha un figlio al liceo, avra’ a confessarmi a fine serata. Uno che lascia ben sperare sulle possibilita’ di un invecchiamento dignitoso e rockerolle. L’inizio del noistro rapporto di lavoro non e’ dei migliori, mi dice che mi avrebbe chiamato, e poi non lo fa perche’ gli avevo accennato a delle possibili difficolta’ con l’orario, a causa delle lezioni (l’insegnante, la mia attivita’ di copertura, qualcuno sostiene). Questo la settimana scorsa. Quando vado a chiedere chiarimenti decide infine di darmi una possibilita’.

La serata comincia nel completo gelo artico. Non parlo di temperatura, che qui siamo ancora a 28 gradi e ieri ho mangiato pesce in riva al mare in maniche corte (tie’). Ma l’atmosfera e’ surgelata. Il capo quando arrivo a stento mi saluta e non si scomoda nemmeno a indicarmi il funzionamento dell’impianto (non che ce ne fosse bisogno, ma cosi’ usa), resta inchiodato al suo sgabello al bar, a bere birre scure e arrotolare sigarette. L’unica cosa che mi dice e’ : "Considera che qui e’ una birreria". Significa in altre parole ‘scordati le fighetterie froce da pop, indiepop, electropop  e dagli giu’ con chitarroni e cori da stadio’. Deglutisco, e spero non abbia intravisto la mia ricca selezione di bossanova.

Non si degnano di offrirmi manco un caffe’. Pure quello e’ in genere una tradizione a inizio serata, in tutti gli altri bar. Non mi presentano nemmeno barman e cameriera, che dopo un’ora decidera’ di venire  a presentarsi autonomamente. Devo tutte le volte allontanarmi dalla consolle per andare io a chiedere per cortesia si puo’ avere dell’acqua, e quelli manco fanno la mossa di offrire, chesso’ io, una birra. Infami, penso.

Piano piano arriva gente, nulla di che, ma in confronto allo Yardtrip il martedi’ una folla immane, fra cui anche un paio di gruppetti di amici miei. Metto i miei soliti pezzi, il volume e’ bello sostenuto e qui, finalmente nessuno viene a rompere il cazzo, che hanno fatto un sacrosanto lavoro di isolamento acustico. Dopo un paio d’ore esigo la prima birra (che mi era stata proposta di striscio al terzo bicchiere d’acqua), passo dall’ indirocche al britiscpoppe, dal punk al post punk (mi mancano cinquanta pagine per finire il tomo di Reynolds!) alla No wave al sailcazzo, quando finalmente un gruppetto di tre strappone inizia ad accusare i fumi dell’alcol e attacca a ballare e cantare, dal bancone. Io a questo punto decido saggiamente di evitare le robe piu’ sconosciute (che qui e’ un esordio non si puo’ giocare di fino) e metto pure a segno la ruffinanata (pezzo di rock greco anni 80 fotocopia di "Damaged goods" dei Gang of 4) che sancisce la mia consacrazione.

Mo balla pure lacameriera, le tre alcoliste fanno la spola a chiedere pezzi ma nemmeno si accorgono che metto altre cose, tanto si esaltano scompostamente su tutto, salgono sugli sgabelli, urlano i loro anthem sguaiate. Arrivano praticamente gli applausi a scena aperta credo su Strychnine dei Sonics, o era You Really Got me dei Kinks. Adesso le birre vengono offerte direttamente da clienti e mi si accumulano, oppure vengono portate dalla cameriera senza che le avessi manco richieste, girano shottini, tutti battono il piedino, cantano il ritornello o ondeggiano.

Sarebbe un trionfo, ma il capo resta immobile, nemmeno si gira a dire ok, che ne so, bel pezzo, mentre tutto attorno e’ festa, e mentre mi manda la sua benedizione pure il barman, che fin li’ non mi aveva rivolto parola. Dentro di me penso "Vabbe’, evidentemente non avrebbe funzionato a prescindere". E invece a fine serata mi si avvicina il vecchio capellone, stempiato ma col codino, mi dice "All’inizio mi hai quasi messo paura, pensvo che avresti continuato a suonare quelle cose mosce per tutta la sera (erano Shins, Decemberists, CYHSY, Beta Band e Brazzaville) poi invece  mi sei piaciuto un sacco, si vede che ne sai di musica (l’espressione in greco sarebbe morfomenos, significa sei istruito) mi e’ piaciuto come sai cogliere l’umore della gente, come colleghi i pezzi, si vede che di esperienza ce ne hai, che hai suonato in altri bar, che sai tenere la tensione alta e hai capito la filosofia musicale di questo bar. Ho altri due ragazzi in prova nelle prossime settimane, ma finora nessuno ha avuto il successo che hai avuto tu qua dentro. Credo proprio che il martedi’ sara’ tuo".

Il suo tono era sinceramente quello di chi ti sta promettendo un posto di lavoro ambitissimo e di gran prestigio, e non da 35 euro a serata. Pero’ mi sa che era la prima volta che mi facevano i complimenti come dj in modo cosi’ analitico e argomentato e devo dire che m’ha pure fatto piacere. Ora attendiamo speranzosi la legnata sui denti, che minimo minimo uno dei due giovani dj in prova e’ Fatboy Slim.

6 Comments on “Ekkentron night”

  1. un mio caro amico avrebbe detto: PROVALE…. CE L’HAI!!!!!!

     

  2. a metà post ho cominciato a battere il piedino, a tre quarti ero in pista a dimenarmi con le strappone, la fine non l’ho letta perché ero al cesso. martedì prossimo torno sicuro.

     

  3. sì, questo post andava effettivamente letto sotto alcol (così facciamo il pari con l’altra volta) 🙂

     

  4. grande dj benty, ma i volantini li fai quest’anno?

     

  5. Le strappone ubriache, sempre loro. Dio benedica le strappone ubriache.

     

  6. pagherei IO per avere una serata così da dj… 😉