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Cosa resterĂ  di quest’ospedalizzazione

August 5th, 2007 | By benty in Senza categoria | 11 Comments »
  1. L’utilizzo delle diaboliche creme depilatorie, strumento del diavolo e segno inequivocabile della decadenza della cultura occidentale.
  2. L’anestesista che mi chiede (e ottiene) la ricetta dello tsatsiki mentre ci ho due divaricatori dentro il taglio profondo 10 cm e ancora i dottori son lì che mi sfruculiano dentro.
  3. L’altro chirurgo che appena entra in sala operatoria chiede "Allora com’è che si chiama ‘st’operazione?"
  4. Il completino da sexy infermiera della mia fidanzata che ha pietà del sottoscritto e si ferma in ospedale ad accudirmi amorevolmente. In precedenza aveva minacciato di trascinare in tribunale tutto il reparto, molto meno amorevolmente.
  5. Il chirurgo che il giorno dopo l’operazione mi chiede molto serio e preoccupato "Allora come va?". Io rispondo riferendomi alla ferita "Eh, mi tira un po’ " e lui mi basisce sganasciandosi, con la risposta  "Beato te che ancora ti tira ! ". Ah ah.
  6. Il fatto che per i prossimi giorni continuerò a camminare come se mi avessero appena sodomizzato senza vasellina e senza amore. Al momento deambulo curvo, lento, goffo e ansimante. Una preview del 2057.
  7. Dover dire dolorosamente addio alle usuali competizioni estive di Hula Hoop, che da anni mi vedevano insuperato protagonista.
  8. Aver finalmente capito cosa mi mancava per diventare 2.0. Il tempo libero da ammazzare. Ho inusitatamente aperto un account su tumblr, anobii e (Dio abbia pietà della mia anima attualmente piuttosto annoiata) pure sul malefico twitter, altro segnale inequivocabile della decadenza della cultura occidentale. Per essere veramente 2.0 mi occorreva in pratica non averci un cazzo da fare. E allora eccomi qua. Per adesso.

Nariz de madera, corazon de lata, marioneta

August 2nd, 2007 | By benty in Senza categoria | 6 Comments »

Innanzitutto ringrazio Strelnik per l’opportunità che mi ha dato di darmi delle arie da vero narratore. Il mio immodesto contributo ai remix di Pinocchio lo trovate qui. Datevi da fare, riscrivete le avventure del burattino anche voi, partecipate numerosi all’esperimento di reinvenzione collettiva. L’accatastatore attende le vostre storie a braccia a aperte, fino a settembre. Io, per motivi familiari, vi consiglio di leggere anche questo bellissimo mash-up punk-luciferino, se non l’avete letto ancora. Di notevoli ce ne sono anche molti altri.

Per il resto, come da sottotitolo del blog, domani mi ospedalizzano, che è il trend dell’estate 2007 secondo Lucignolo, e se non vi fate almeno almeno un’ernia nessuno vi inviterà mai ai party del Billionaire. Se non dovessi tornare sappiate che vi ho voluto bene, o almeno vi ho stimato abbastanza.

Fate la vostra cosa nella (vostra) casa

August 1st, 2007 | By benty in Senza categoria | 3 Comments »

Qualche settimana fa avevo letto di questi Club Dogo, e pure visto un loro video. Assolutamente posticci, superflui se non dannosi, pensai. Va detto che dell’hip hop italiano, fatto salvo Frankie Hi Nrg, di odierno mi interessano poche altre cose, fra cui gli Assalti, e al limite mi stanno simpatici Caparezza e er Piotta. Gli Uochi Tochi e quello del rap di Fabrizio Corona sono – per motivi diversi –  fuori dalla competizione, ovviamente. Ma può essere un limite mio.

Poi leggo Federico Guglielmi sull’ultimo Mucchio che li intervista questi Club Dogo, e lo fa inequivocabilmente in ginocchio ("dell’ultima ondata hip-hop sono i più convincenti", "piacciano o no le loro storie sono vere o verificabili". E io non ci capisco, dico chissà, forse meritano un secondo ascolto oltre quel brano orrendo, con video orrendo, quello su basi campionate da un pezzo di Dr. Alban.

Poi leggo io non ci capisco e viene fuori che questi artisti veri, figli della strada, che ci avevano un pubblico ben prima di fare successo col loro singolo etc… in realtà uno per esempio è figlio di un noto pubblicista. Liberi di fare rap, di avere successo o anche il cazzo che vi pare, per carità, ma almeno risparmiateci la storia della strada come filosofia di vita, grazie. Veramente gli Art. 31 di "Strade di città" vi davano già allora una pista.

E infine un mp3 in regalo, il rap de noiggiovani de Fuligno , indubbiamente più di strada, veri e verificabili dei finterrimi Club Dogo (a Guglie’ forse è ora di andare in vacanza, che il caldo stordisce)

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