Iannis il Matto
20 July 2006 | By benty in Senza categoriaChe Iannis fosse diventato completamente matto ormai l’avevamo capito. Come fosse successo, da quali eventi fosse stato scandito il percorso che lo aveva portato alla follia, il mistero era tutto lì. Che non avesse mai brillato particolarmente per intelligenza divenne chiaro presto, a me perlomeno. Me lo ricordo benissimo, una triste celebrazione per il mio compleanno di qualche anno fa, a casa mia, quando ancora la pazzia non si era manifestata completamente. Se ne uscì con una frase completamente fuori luogo, che congelò almeno la metà degli astanti, del tipo "Adesso puoi dimenticarteli i tuoi amici in Italia, adesso i tuoi nuovi amici siamo noi, adesso hai noi, non è così?". Era la seconda volta che lo vedevo. Annuii sgranando gli occhi, come mi capita spesso quando vivo uno sdoppiamento della personalità. Iannis era l’amico del cuore di Kostas, cresciuti praticamente assieme. Poi quando Iannis tornò dal servizio militare qualcosa era evidentemente cambiato in lui, ma ancora si trattava di una persona frequentabile. Noiosa e banale, ma frequentabile. Poi si mise con Eleni, la migliore amica della mia ex, da lì l’inusitato invito a casa mia, mai più rinnovato peraltro. Quegli occhi sporgenti dalle orbite e con la palpebra semichiusa mi inquietavano, le conversazioni con lui erano poco meno che dei tentativi di divincolarsi dalla stretta di un boa. Soffocanti. Poi la follia iniziò a fare capolino. Europei del 2004, a casa mia per l’esordio della Grecia, Iannis si autoinvita, c’è anche Eleni, sembra calmo, ma veniamo a sapere dopo che lui ha visto distintamente almeno tre maschi provarci con Eleni. Ora, oggettivamente. Eleni è una cara amica, ma quanto di più lontano dall’essere attraente. Ma mettiamo lo fosse stata, uno schermo che trasmette competizioni continentali di calcio, in cui gioca la tua nazionale, è infinitamente più attraente, soprattutto se la scorta di birre gelate è ancora nutrita. Invece no, secondo lui eravamo lì lì per metterle le mani addosso, tutti i maschi. Anche io, di fronte alla mia ex ragazza ovviamente presente. Con Eleni le cose peggiorarono e finì presto, lui venne risucchiato dal gorgo della sua mente. Iniziò a credere che anche suo fratello aveva scopato Eleni, poi che i suoi colleghi gli avvelenassero il caffè, e per questo aveva portato la tazza killer a un laboratorio analisi. I suoi genitori furono invitati dagli amici a farlo vedere da un dottore, ma invece si barricarono nella negazione più classica, nostro figlio non è matto, semmai un po’ stressato. Si, certo, stressato. Ormai la quantità minima d’alcol lo mandava fuori controllo, continuava a pedinare Eleni, una volta le mandò un mazzo di rose recise. A volte si faceva vivo nei bar dove mettevo i dischi, e allora iniziavo a tremare, che essendo identificato come mio amico mi sentivo responsabile. Una di quelle volte un posacenere di vetro mi sfiorò la testa, e l’aveva scagliato inviperito contro il sistema, contro le banche che ci rubavano i soldi e contro quel povero martire di Kostas, che invece si lasciarlo al suo destino gli faceva da punching ball. Tre mesi fa è morto suo padre, e sembrava essersi calmato. Sembrava, appunto. La povera Eleni vive nel terrore, Kostas nella certezza che prima o poi il ragazzo combinerà qualcosa di brutto. Lui,Iannis, si trova ancora nella sua bolla immaginaria, dove Eleni lo ama disperatamente e siamo noi, tutti gli altri, che stiamo impedendo a questo amore di sbocciare di nuovo, forse per colpa e per conto dei servizi segreti israeliani, vai a sapere. Io ho ancora il suo numero di cellulare, memorizzato come il Matto; dopo l’ultima volta che provò a chiamarmi qualcosa come 15 volte in un’ora non rispondo nemmeno più.