Siamo giunti al termine di questa lunga ed estenuante cavalcata tra le 32 finaliste di Germania 2006. I Mondiali sono alle porte, mancano due giorni e qualche ora, i tifosi fremono, intere nazioni si preparano a fermarsi, e io non so ancora chi schierare tra Valdez del Paraguay e Klasnic della Croazia al fantamondiale. Ma torniamo a noi…
I ghiaccioli al sole
Ecuador. Sembra un paradosso, ma il primo ghiacciolo in questione è proprio il caliente Ecuador. Cosa si intende, per "ghiacciolo"? Semplice: una squadra che, nelle qualificazioni, ha mostrato una brillante organizzazione di gioco, ottime individualità, gran potenziale, che magari si è piazzata di fronte a qualche big nel suo girone o che addirittura l’ha randellata, ma che una volta arrivata al Mondiale si squaglia. E’ il nostro caso: l’Ecuador, infatti, ha recentemente battuto perfino l’onnipotente Brasile. In Germania, però, se ne andrà a casa con le pive nel sacco. Perchè? Perchè, fondamentalmente, è una squadra del cazzo.
Svizzera. Però, questa Svizzera. Giovani interessantissimi, gioco spumeggiante, entusiasmo, risultati prestigiosi in amichevole. Purtroppo, ai Mondiali, si ricorderanno ben presto di essere la Svizzera e verranno travolti da un’impetuosa ondata di tristezza e malinconia che li vedrà soccombere anche contro Togo nell’attesissimo derby del cioccolato.
Ucraina. Potrebbe essere la sorpresa del torneo. O, più probabilmente, potrebbe ripercorrere le gloriose orme della Russia, votata all’unanimità peggior squadra della galassia nelle ultime ottomilatrecento edizioni di Mondiali ed Europei.
Tunisia. Da un po’ di anni a questa parte, la reputazione internazionale della Tunisia ha iniziato a crescere. I suoi migliori uomini giocano in Europa, vincono sempre con facilità il loro girone di qualificazione, qualcuno addirittura si sbilancia e pronostica un sorprendente passaggio di turno. E invece no. Invece la Tunisia andrà a casa subito. Perchè, vi chiederete? Perchè ce l’hanno nel sangue. Le squadre come la Tunisia sono state create dal crudele dio del calcio per essere eliminate al primo turno.
I simpatici come un pugno nello stomaco
Francia. E chi se no! I francesi mettono tutti d’accordo: settentrionali e meridionali, fascisti e comunisti, indie e mainstream, non importa, stanno sul cazzo a tutti. E non contenti di starci sul cazzo a prescindere, decidono di rincarare la dose mandandoci a casa ai rigori nel ’98 e beffandoci al 90esimo (e successivamente al golden gol) agli Europei di due anni dopo. Vedere giocare la Francia e tifarle contro è un piacere perverso difficile da spiegare.
Svezia. Cosa credete, che ci siamo dimenticati del biscottone di Euro2004? Questa categoria vi spetta di diritto, anche solo per avere un Ibrahimovic in rosa. Spettacolare, eh, per carità, ma chi non lo comprerebbe per schiaffeggiarlo? Per cui Svezia a casa subito, donne svedesi a dispozione di uomini italiani e tutti felici. Ok?
Corea del Sud. La ferita è ancora aperta. Palesemente favoriti in occasione dei mondiali casalinghi, nei quali sono stati spediti in semifinale con la collaborazione di terne arbitrali orchestrate in maniera talmente impeccabile da far sembrare Moggi un pivellino qualsiasi, i coreani arrivano in Germania nudi e senza cacchio, senza più fischi a favore e senza più il pubblico a sostenerli. Non disfate neanche le valigie, credetemi.
Ghana. Per carità, niente contro di loro. Non sono antipatici. Però, come dire, mancano due giorni all’inizio del Mondiale e saranno i nostri primi avversari. Per cui, fondamentalmente, li odio. Lo so, lo so, è brutto da dire, il calcio dovrebbe unire e non dividere, no alla violenza negli stadi etc. etc. Però, nonostante questo, Ghana Ghana vaffanculo.
Chi resta?
Italia. Noi, insomma. O no? Per carità, tifarle contro fa molto radical chic e molto intellettuale di sinistra, ma è tutta scena. I Mondiali sono meravigliosi, la prospettiva di chiudersi in casa il venerdì sera a vedere Polonia – Ecuador in pantofole e con la birra in mano è una cosa unica, ma cosa sarebbe tutto questo se non ci fosse l’Italia? Un branco di squadre senza senso di cui non ci può fregare di meno. Aspettiamo i Mondiali per vedere l’Italia, diciamolo una volta per tutte. Perchè, sotto sotto, noi venti-trentenni abbiamo sempre guardato con enorme invidia quelle immagini dell’82, con tutti impazziti a festeggiare per strada. Io avevo due anni e, mi dicono, saltavo davanti alla tv urlando "gol! gol!" senza capirne il perchè. Con il passare degli anni il perchè l’ho capito, ma non mi è stata più offerta l’occasione di urlarlo con cognizione di causa in piazza, con gli amici, nudo, ubriaco e in mezzo a un milione di persone. Ci siamo andati vicini nel ’90. Nel ’94. Anche nel ’98, se vogliamo. E non parliamo del 2000. Ma l’esultanza è sempre rimasta soffocata in gola. Ecco, io voglio liberarla dalla sua prigionia.. Dai, Marcello. Ti odio da tempo, ma in questo mese dimenticherò tutto, te lo giuro. Portaci in finale, facci trionfare e diventerò la tua puttana. E’ una promessa.