08 June 2006 | By Enver in Senza categoria

Torno a piedi dalla tonsura e guardo i balconi. Poche, pochissime bandiere. Che sia la fine di un’isteria? Postumi di moggiopoli? O man mano che il mondiale proseguirà, esse aumenteranno come antenne paraboliche negli anni 90? A me è un rito che non è mai andato giù: l’avrei messa per Napolitano presidente, e -sputatemi- anche per Nassiriya. Ma esporla per Lippi e Oddo cosa mi significa? Potrebbe aver senso in un quartiere multietnico di Londra, mostrarsi e differenziarsi.

Adesso vado, mi libro in aria per un tempo pari allo stacco di Kluivert all’ 87′ di Brasile-Olanda, semifinale di Francia 98. Ci lasciai la vita, su quella partita, su quella Olanda, su quei supplementari. Ecco, come si concilia il non mettere le bandiere à la Fede, il fantacalcio che ti fa sperare in un goal di Suazo, la passione per il bello quando il bello non è nei ‘tuoi’.

One Comment on “”

  1. cribbio, ma รจ ancora presto per le bandiere. storicamente negli ultimi anni compaiono solo dopo il corteo della prima vittoria…

    elrocco