Traslochi

19 July 2005 | By benty in Senza categoria

Da quel momento in poi avrei dovuto fare i conti con cose di cui avevo una conoscenza solo vaga. la solitudine ad esempio…" (da "Senza un posto dove dormire", Massimo Volume).

La città si svuota ciclicamente, ogni fine settimana. La gente di qui cerca di rinfrescarsi al mare, nella vicina penisola calcidica, un posto con spiagge davvero stupende. Anche casa mia si svuota ciclicamente. Ogni anno. Da quando sono qui ho già fatto tre traslochi, in tre anni.

Il primo dall’Italia, da vero emigrante, alla prima casa di Sykies. Vicinato indifferente. Primo tentativo di convivenza, casa senza acqua calda dal lavandino del bagno, con un sistema idraulico che faticava a farci arrivare un minimo sindacale d’acqua per una doccia, senza riscaldamenti. Inoltre, ovviamente, fu l’inverno più freddo degli ultimi anni, con tanto di doppia nevicata. Epperò tanto ammore e una vista eccezionale, su tutto il golfo e su tutta la città dal balcone lungo e stretto.

Poi la seconda casa di Sykies, vicinato gioviale, addirittura l’agognato posto macchina. Molto più borghesotta, infissi nuovi e moderni, inquattata sotto la collina,con case appiccicate davanti. Abbiamo iniziato a riempirla come uno showroom dell’Ikea, è scoppiato pure un piccolo incendio, senza grosse conseguenze. Da lì ci hanno sbattuto fuori: la vecchia proprietaria ha venduto la casa con noi dentro, promettendo ai nuovi proprietari che ce ne saremmo andati subito. Avevamo un contratto, ma ho imparato che in Grecia è sinonimo di carta straccia.

Poi la terza casa, a Kato Toumba, scelta col sottoscritto in contumacia, a due passi dallo stadio del Paok. Una terrazza immensa, due posti macchina, un affitto esorbitante. Il classico passo più lungo della gamba. Poi qualcosa si è rotto. Poi anche i riscaldamenti si sono rotti. Ho sentito un sacco freddo in inverno, c’era la neve sul balcone, e io me ne stavo dentro con due paia di calzini il maglione e a dormire col giubbotto, praticamente per due settimane. Noterete il sottile passaggio al singolare. Vicinato ostile, l’inquilina del piano inferiore mi ha apertamente accusato, una volta in ascensore, di non essere mai passato a salutare, a dire – chessò io- un buongiorno.

Domani intraprenderò il quarto trasloco in tre anni. Me ne vado a Kalamarià, zona appena fuori città, considerato il quartiere degli arricchiti, quindi io non si sa davvero che c’entro lì. Ho trovato una buona occasione, una casa grande ed economica, con le sue piccole magagne a cui dovrò abituarmi. Vicinato preoccupante: la padrona, vecchietta non proprio simpaticissima, mi abiterà accanto. C’entrano altre scelte in realtà, adesso non fatemi raccontare tutto che sennò poi che ci scrivo qua dentro?

Ho cominciato svuotando le librerie, poi il mobile dei cd. Poi non avevo più scatole per imballare, che purtroppo c’è la crisi- mi ha fatto notare il tabaccaio sottocasa che mi fornisce di cartoni- e non va via mica tanta merce, niente scatole, quindi aspettiamo. Il tipo dei traslochi low cost è simpatico, si ricorda pure dei miei Dylan Dog (l’importanza di trascinarsi all’estero una collezione completa, mi direte voi), abbiamo appuntamento domani alle 10. A casa nuova ho già pulito, domani mi allacciano l’elettricità, dopodomani il telefono, fra qualche giorno pure internet. E dire che i miei genitori mi chiamavano gatto Silvestro, per la poca destrezza e la scarsa praticità. Sono diventato una macchina organizzativa, non ho praticamente chiesto l’aiuto di nessuno. Tutto è quasi pronto. Tutto sarà diverso. Ho firmato un contratto per due anni. Ma a noi ormai non ci fa paura più niente, e anzi le novità seppur difficoltose ci caricano sempre d’entusiasmo (era un plurale majestatis, così, per darmi un tono). Speriamo che tutto vada come deve andare e che ciò che deve accadere accada.

Sennò trovatevi un’altra punta per Urbino, oh splinderiani.

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9 Comments on “Traslochi”

  1. levo il calice di san simone per bagnare la casa nuova!

    (miic)

     

  2. Idem. E che tutto vada come deve e accada quel che deve.

     

  3. sì sì, ma la jacuzzi è operativa?

     

  4. riempire spazi in poco tempo, un uomo veloce tu, prode benty…

    a queste velocità qui si sa///tutto va come deve andare ///

    un brinsi a te…

    fge

     

  5. velo di mestizia, eh?

    tirati su, caro benty, chè hai una nuova casa davanti!

    e ricordati che se va male con enver, il secondo nella lista sei tu.

    almeno mi regali le sigarette 😛

    badgrrrl

     

  6. compra lo zerbino con scritto “Benvenuti” (in una lingua a scelta) ma rivolgi la scritta dall’interno all’esterno.

    cosmopolitismo minimal.

    mi aggiungo ai brindanti!

    MX

     

  7. :O

     

  8. uh circondato anch’io di vecchiette, ai lati e nel palazzo davanti. il mio coinquilino si sente spiato da una di loro. stai attento!

     

  9. mi raccomando.

    e lascia perdere il feng sciui.

    elrocco