Fight the power

03 December 2004 | By benty in Senza categoria

Ieri ho visto The corporation, al cinema, da solo. E anche in scarsa compagnia di pubblico: cinema semivuoto, in attesa dell’uscita di Alessandro Magno, che qui ha già iniziato a scatenare polemiche interminabili. Se gli antichi greci fossero pederasti e se Alessandro fosse macedone o greco, questi si che sono problemi attuali su cui dibattere e confrontarsi.


Sono uscito che fremevo, per un miscuglio di sensazioni che andavano dalla rabbia all’impotenza. Nulla o poco che già non si potesse sapere o almeno immaginare. Ma vedermi tutto quel po’ po’ di informazioni, immagini, parole, una via l’altra, sbattute in faccia, sistemate in ordine analitico e spietato ha avuto il suo bell’impatto sul sottoscritto. Un’altra delle sensazioni provate era una specie di nostalgia, dovuta al ricordo di me stesso, non più di nove-dieci anni fa. Quando a quelle cose riuscivo ad appassionarmi quotidianamente, quando vivevo a pane, Manifesto e Cuore, quando conoscevo per la prima volta questo senso di indignazione, forte e pulita, che mi è di nuovo esploso ieri. Quello che era come un fuoco e che a quasi trentadue anni si è trasformato in nausea, su cui è cresciuta una bella scorza di cinismo, egotismo e rassegnazione disperata. Oggi che per atteggiamento consolidato quasi ci si fa beffe di questi ingenui no-global. Oggi ho letto questo , sulla tragedia di Bophal, che costò la vita a settemila persone. Come quattro torri gemelle. Con dei responsabili precisi contro cui scatenare una guerra, visto che oggi va di moda. Responsabili che pagheranno la loro bella multa e saranno di nuovo liberi di compiere altri scempi. 7000 vite di indiani più immani devastazioni ecologiche costano 12 miliardi di dollari, nel caso foste interessati a investire nel fiorente settore delle stragi ambientali. E’ incredibile che le multinazionali possano permettersi di rovinare le nostre vite, è incredibile che glielo lasciamo fare così senza quasi opporci, è incredibile non accorgersi delle conseguenze negative, della loro perenne intoccabilità, delle loro dirette responsabilità nell’escalation del cancro, è incredibile che abbiano poteri illimitati nel controllo perfino della nostra memoria, è incredibile quanto tutto stia rapidamente scivolando nelle loro mani avide, sotto il loro controllo. E’ incredibile quanto banali e scontate siano le cose che ho scritto e le reazioni che mi ha scatenato questo documentario. E’ incredibile pensare da quanto tempo non le pensavo.


Poi ovviamente, mi sono acceso una Marlboro, mi sono aperto una Coca Cola, ho acceso il mio pc su cui girano sistemi operativi della Microsoft. E mi sono immediatamente mandato affanculo.


Un grazie a Vale per la segnalazione del film e a Michela per questo link: il mondo in fotografia tutto insieme, minuto per minuto, evento per evento. Ten by ten


update: era tutto un raggiro. Ma figuratevi se degli americani cacciano un dollaro per risarcire degli indiani del cacchio. Che poi Toro Seduto magari s’incazza e comincia a batter cassa, con la scusa che c’erano prima loro.

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One Comment on “Fight the power”

  1. ….ma sai che uno dei miei gruppi preferiti (stoogesiano fino al midollo, c’era da dirlo???) si chiama Union Carbide Production?