Stella Rossa f.c.

06 April 2004 | By benty in Senza categoria

Ieri sono tornato al Campo Vecchio, per allenarmi coln la Stella Rossa dove giocano mio fratello e molti miei amici. Erano circa 18 anni che non ci mettevo piede, dopo i tre anni in cui fui tesserato dal Borgo a.s., società che non esiste più.

Il Borgo era la squadra proletaria della città e la sua rivale storica era la Fortitudo, società invece ricchissima. C’era dunque anche un odio di classe che si aggiungeva a quello sportivo. La differenza era lampante già dalle borse: le nostre, usurate e di seconda mano, eravamo obbligati a riconsegnarle a fine stagione. Le loro, lussuosissime, cambiavano ogni anno ed avevano scomparti infiniti per le scarpe. Il Borgo era composto dai teppistelli locali, gente che a dodici anni fumava, beveva e si diceva addirittura che alcuni avessero già fatto sesso. Dei veri alieni. In seguito alcuni si sono suicidati, altri furono ospitati nelle patrie galere, qualche caso di alcolismo e molti finiti nelle catene produttive delle aziende locali. Altri hanno addirittura espatriato. Oltre ai ricordi delle piccole dolorose crudeltà di cui solo giovani adolescenti possono essere capaci, oltre ai ricordi delle delusioni infrante prestissimo, oltre ai ricordi delle numerose umiliazioni per le mancate convocazioni, oltre ad essere stata probabilmente l’ultima volta in cui ho fatto qualcosa credendoci così tanto, oltre ai ricordi dell’eccitazione della domenica mattina quando si giocava in casa o si andava in trasferta, oltre ai ricordi delle ostilità dei gruppetti e delle piccole lobby già esistenti, oltre ai ricordi degli allenamenti con ogni condizione climatica, oltre ai tre anni di panchina perchè occorreva far posto ai figli degli sponsor, ai figli degli amici del presidente o semplicemente alla molta gente più calcisticamente dotata di me, rimangono delle parole. Le frasi indelebili che ho imparato dal mister sono le seguenti

  • qui tutti sono utili e nessuno indispensabile. Salvo poi finire in panchina per lasciare spazio a chi non si veniva mai ad allenare, ma giocava meglio
  • questo non è nè un tiro nè un passaggio. Invece adesso questo gesto tecnico si chiama tiro-cross ed ha trovato una sua collocazione nell’immaginario collettivo
  • il calcio non è uno sport da signorine. No comment, qui siamo davanti ad un dogma.
  • il calcio è uno sport facile, basta fare gol (er carcio è ‘no spor facile, basta fa er go, nella versione originale). Chapeaux

A tanti anni di distanza sono divenuto un molle giocatore da calcetto, sport da quarantenni sedentari, che invero è da signorine, visto che in teoria non è ammesso o quasi il contatto fisico. Ieri ho realizzato di aver perso i movimenti da giocatore di calcio, i mille piccoli accorgimenti oltrechè la tenuta fisica, il coraggio di avventarsi sulla palla senza temere i contrasti duri, o di effettuare un dribbling, la capacità di calcolare in maniera corretta i rimbalzi e le traiettorie su un campo più lungo.

La Stella Rossa f.c. è la squadra del circoletto a.r.c.i. locale, e presenta una chiara connotazione politica: neanche il nome è stato scelto a caso. Se l’alcool rientrasse fra le sostanze dopanti, qui si rischierebbero squalifiche costantemente, visto che si gioca la domenica mattina. Il fumo è tollerato negli spogliatoi e quando si gioca anche in panchina. Quando fa freddo, nella maggior parte dei casi la squadra non si allena, e non c’è alcun bisogno di informare gli "atleti" che si autoescludono con piacere. Credo che siano i degni eredi del glorioso Borgo a.s.

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3 Comments on “Stella Rossa f.c.”

  1. quando ero piccolo giocavo a calcio nella squadra più prestigiosa della città. ero il portiere di riserva e il mio compagno-rivale era alto trenta cm più di me, che ero piuttosto bassino. sono rimasto in quella squadra per 4-5 anni, poi un giorno arriva un terzo portiere e dopo breve tempo un dirigente mi prende da parte e mi dice: “abbiamo deciso di cederti, però ti abbiamo trovato un posto allo storari”. lo storari era la squadra più sfigata della città, che aveva la sede in un quartiere a dir poco degradato: a 13 anni avevo compagni di squadra che fumavano e che portavano l’orecchino, un vero shock per il ragazzino casa-chiesa che ero allora. per loro avere uno che aveva giocato nel moncalieri era un lusso, e non fu un caso se iniziai la stagione da titolare e da capitano. prima partita 0-3, seconda 0-8, terza non giocata per pioggia. la quarta non ci fu, appesi le scarpe al chiodo prima. però il moncalieri ha pagato tutto: dalla c2 alla promozione in quattro anni, ben gli sta.

     

  2. nonostante il disfattismo cosmico del benty, vederlo sul campo da ggggiuoco è obiettivamente bello, in più ha fatto diverse cose belle… certo non c’è condizione fisica, ma non è una cosa importante.
    se il benty fosse stabilmente qui, gli avrei gia proposto un contratto ( tanto non c’è sponsor e le spese si dividono in egual misura ).
    a me personalmente ha fatto piacere assai bbrà.
    il presidente

     

  3. … stupendo post Benty …