All Posts from April, 2004

Come Pannella

April 9th, 2004 | By benty in Senza categoria | 6 Comments »

Anche Benty come Marco Pannella, segue ligio i richiami del capo dello Stato Carlo Azeglio Ciampi. Anch’io stanotte ho bevuto parecchio, ma solo perchè me lo chiedeva personalmente , a titolo della nazione intiera, il presidente della Repubblica. Strano che non ci abbiano scritto un articolo quelli di Repubblica: in costante contatto telefonico con il Quirinale ho provveduto a spazzolare via una chiara media, due guinness – medie anch’esse – ed ancora una chiara media. Mi sono arrivate anche le felicitazioni della signora Franca.

E, visto il mio indiscutibile attaccamento ai colori della bandiera, il mio conclamato senso delle Istituzioni, il mio profilo altissimo di patriota, anche stasera mi ripeterò nella difficile impresa, presso l’agriturismo il Gelso, supportato probabilmente dal godibile Rosso Piceno locale. Ho promesso al mio amico Carlo Azeglio che avrei bevuto anche stasera come un cammello. I giornalisti che volessero accorrere per la conferenza stampa, potranno peraltro assistere alla tradizionale rievocazione di cori a due voci, di canti alpini e natalizi, di colorite strofe del cantamaggio e di salaci canzonacce da osteria; il tutto dopo l’ammazzacaffè. Per la mia Italia questo e altro.

( a cura del comitato "Rivalutiamo il cabaret")

Incontri troppo ravvicinati – post locale

April 9th, 2004 | By benty in Senza categoria | 4 Comments »

Si era già parlato di localizzazione dei blog. Anche se non credo che intendessero esattamente questo, eccovene un assaggio, così ci ripensate. Le ultime dalla ridente città della carta:

La ex dell’amico stava al pub con la ex dell’altro amico, io ed entrambi gli amici seduti a qualche tavolo di distanza. Piccolo il mondo. Giochi di doppi sguardi incrociati, propositi di abbandonare il locale, poi abortiti. Benty aveva fino ad allora finto di non conoscere/non riconoscere/ aver improvvisamente perso la vista. Quando poi c’è stato l’imbarazzante contatto. Drammatiche parole di circostanza, pronunciate praticamente in stato catalettico. Ricordo solo di aver ripetuto tre volte in una frase le parole "Vacanze di Pasqua" ed aver augurato per sbaglio "Buon Sesso" a entrambe le ex. Momenti di notevole ilarità.

La figlia di un ex candidato sindaco trombato che ieri sembrava avere tutte le intenzioni di seguire le orme del padre. Non tanto nella politica, quanto nel farsi trombare nel succitato pub, da un giocatore della squadra locale di basket ( a cura del comitato "Bagaglino: scuola di fine umorismo"). Insistenti le voci che circolavano a proposito di piercing vaginali e di scambismo di giovani donne fra i cestiti locali. Inquiteudine fra i suppporters per la tenuta fisica dei giocatori in vista dei possibili play-off.

Piero, che non arriva a farsi la seconda birra, fra gli insulti giustificati del pubblico pagante. Buccetto che confessa a Piero i trascorsi sessuali della sua attuale donna, rivelando delle tresche fin lì ignote al povero Piero. Piero che invece di farsi un’altra birra corre a casa con propositi di violenza coniugale (bei momenti davvero).

Una giovane donna che ha scatenato nella truppa veri ormoni da quindicenni, esibendo inavvertitamente ma per lungo tempo, le sue mutandine rosa istoriate da Teddy Bear o Winnie the Pooh.

Allo stesso tavolo una giovane donna sfoggiava una scritta in paillettes sui jeans recitante la parola "KATTIVA" mandando in visibilio orde di trentenni ancora fermi alla seconda birra, ma immediatamente pronti per la terza. Si è vero ci basta poco. In particolare si rimaneva perplessi per le reazioni scomposte di un direttore finanziario legato al fosco mondo delle cooperative che, sull’onda dell’entusiasmo per la sua momentanea condizione da single, proponeva per la serata successiva il revival di antichi costumi postadolescenziali, quali i rinomati puttan tour. Ferma opposizione del gruppo fino alla terza birra. Poi un cauto apprezzamento dell’iniziativa alla luce di nuove considerazioni a latere.

Girovagando affrante in cerca di una terza birra, le truppe venivano decimate e si approdava ad un ristorante riconvertito a pub. Musica dal vivo, repertorio dai Police ai Pink Floyd. Pubblico acclamante, in particolare una giovane donna che puntava dritto al cantante, sfoderando come fine arma di seduzione un tanga (serata di mutande, mi limito a riportare i fatti ben separati dalle opinioni) che fuoriusciva abbondantemente dai pantaloni a cavallo basso. Sarebbe riuscita a baciarlo sull’angolo della bocca a fine serata, "Ma non farti delle idee" le abbiamo suggerito all’unanimità.

Terza ex di un altro amico (era serata anche di ex altrui, evidentemente): pur di evitarla Benty aveva imbastito una improbabile discussione musicale col barista.

Il gruppo di musica dal vivo era composto da due elementi: chitarrista che sbagliava gli accordi di Wish you were here (si proprio quella) cantante come il rasta di Ovosodo, possibile protagonista di @lessandra, che scordava le parole di Wish you were here (si sempre quella). Pubblico in visibilio incontrollabile.

Finale glorioso con incontro fra fabrianesi emigrati. Uno ero io. L’altro oltre ad essere il cantante degli osannati Motozzappa , gruppo di rock-blues agricolo demenziale, vanto della scena musicale cittadina, è attualmente un giornalista di Rainews24 che vive in America da 7 anni, dopo aver lavorato in Italia per l’Herald Tribune a Milano. Nella pagina linkata è ovviamente quello con la pancia di fuori: mai lasciarsi ingannare dall’apparenza.

And the radio plays

April 7th, 2004 | By benty in Senza categoria | 6 Comments »

Mi imbatto in un post del prode Loser che mi spedisce alla pagina Launchcast di Assante su Yahoo . Immediatamente rimando i miei rigidissimi piani pomeridiani per creare Radio Benty, che potete ascoltare cliccando sull’iconcina colorata in basso alla vostra destra. Secondo me è una buona idea per dj dilettanti, anche se bisogna passarci sopra molto tempo ed è discutibile il sistema dei voti con cui funziona la rotazione dei brani. In pratica si possono dare voti ad un cantante, al suo album e a quella specifica canzone: più sono le stellete più la frequenza e la possibilità che quei brani vengano suonati sono alte. Quindi il tutto si presta a dei notevoli paradossi (ma come solo tre stelle ai Beatles ?) e temo anche che parecchia della robbaccia che ascoltate voi indie kids non sia presente. Lamentarsene è inutile bloggers: fatevi una radio invece, che così oltrechè vostro lettore posso diventare vostro "ascoltatore". Non state a fare tanto i precisini, lo so benissimo che esistevano già Loser, Airbag, Polaroid, Tweez, etc. etc. datevi da fare.

update: il giochetto si struttura come una comunità, i fans di un gruppo che avete messo in archivio e che avete votato con un punteggio più alto, vi potranno suggerire anche cose diverse da quelle che avete inserito nelle vostre potenziali playlist. E poi ci sono una serie di livelli da raggiungere oltre i quali qualcosa succede ma l’ho letto un po’ di corsa e non ho ancora capito bene di cosa si tratta. Lo so che può sembrare tutto molto sciocco, ma è una ficata, e dà subito assuefazione.

Stella Rossa f.c.

April 6th, 2004 | By benty in Senza categoria | 3 Comments »

Ieri sono tornato al Campo Vecchio, per allenarmi coln la Stella Rossa dove giocano mio fratello e molti miei amici. Erano circa 18 anni che non ci mettevo piede, dopo i tre anni in cui fui tesserato dal Borgo a.s., società che non esiste più.

Il Borgo era la squadra proletaria della città e la sua rivale storica era la Fortitudo, società invece ricchissima. C’era dunque anche un odio di classe che si aggiungeva a quello sportivo. La differenza era lampante già dalle borse: le nostre, usurate e di seconda mano, eravamo obbligati a riconsegnarle a fine stagione. Le loro, lussuosissime, cambiavano ogni anno ed avevano scomparti infiniti per le scarpe. Il Borgo era composto dai teppistelli locali, gente che a dodici anni fumava, beveva e si diceva addirittura che alcuni avessero già fatto sesso. Dei veri alieni. In seguito alcuni si sono suicidati, altri furono ospitati nelle patrie galere, qualche caso di alcolismo e molti finiti nelle catene produttive delle aziende locali. Altri hanno addirittura espatriato. Oltre ai ricordi delle piccole dolorose crudeltà di cui solo giovani adolescenti possono essere capaci, oltre ai ricordi delle delusioni infrante prestissimo, oltre ai ricordi delle numerose umiliazioni per le mancate convocazioni, oltre ad essere stata probabilmente l’ultima volta in cui ho fatto qualcosa credendoci così tanto, oltre ai ricordi dell’eccitazione della domenica mattina quando si giocava in casa o si andava in trasferta, oltre ai ricordi delle ostilità dei gruppetti e delle piccole lobby già esistenti, oltre ai ricordi degli allenamenti con ogni condizione climatica, oltre ai tre anni di panchina perchè occorreva far posto ai figli degli sponsor, ai figli degli amici del presidente o semplicemente alla molta gente più calcisticamente dotata di me, rimangono delle parole. Le frasi indelebili che ho imparato dal mister sono le seguenti

  • qui tutti sono utili e nessuno indispensabile. Salvo poi finire in panchina per lasciare spazio a chi non si veniva mai ad allenare, ma giocava meglio
  • questo non è nè un tiro nè un passaggio. Invece adesso questo gesto tecnico si chiama tiro-cross ed ha trovato una sua collocazione nell’immaginario collettivo
  • il calcio non è uno sport da signorine. No comment, qui siamo davanti ad un dogma.
  • il calcio è uno sport facile, basta fare gol (er carcio è ‘no spor facile, basta fa er go, nella versione originale). Chapeaux

A tanti anni di distanza sono divenuto un molle giocatore da calcetto, sport da quarantenni sedentari, che invero è da signorine, visto che in teoria non è ammesso o quasi il contatto fisico. Ieri ho realizzato di aver perso i movimenti da giocatore di calcio, i mille piccoli accorgimenti oltrechè la tenuta fisica, il coraggio di avventarsi sulla palla senza temere i contrasti duri, o di effettuare un dribbling, la capacità di calcolare in maniera corretta i rimbalzi e le traiettorie su un campo più lungo.

La Stella Rossa f.c. è la squadra del circoletto a.r.c.i. locale, e presenta una chiara connotazione politica: neanche il nome è stato scelto a caso. Se l’alcool rientrasse fra le sostanze dopanti, qui si rischierebbero squalifiche costantemente, visto che si gioca la domenica mattina. Il fumo è tollerato negli spogliatoi e quando si gioca anche in panchina. Quando fa freddo, nella maggior parte dei casi la squadra non si allena, e non c’è alcun bisogno di informare gli "atleti" che si autoescludono con piacere. Credo che siano i degni eredi del glorioso Borgo a.s.

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Lindo

April 5th, 2004 | By benty in Senza categoria | 12 Comments »

Lindo ieri sera ci cantava "Se non fossi toscoemiliano sarei greco salentino" ed a seguire ci deliziava con lievi accenni di ballo della taranta. Poco prima Lindo si era esibito per un paio di volte a cavallo, passandomi a non più di due metri con gli occhi spiritati ed un sorriso strano, mentre recitava brani dello spettacolo e ancora urlava al cielo "Sarei greco salentino". Lindo aveva anche declamato sedendosi a terra, sotto una specie di tenda fissata da lui stesso. Lindo era i P.G.R. prima, i C.S.I. ancora prima e i C.C.C.P. ancora prima, che mi apparvero sottoforma di vinile rosso "Affinità e divergenze". Lindo era anche il C.P.I. e Lindo era il discutibile Co.dex, Lindo era l’ "Emilia paranoica" in una versione stravolta e lunghissima in una notte splendida di Urbino qualche anno fa. Lindo ha fatto da support band a Jovanotti, Lindo è stato intervistato anche da Tondelli. Lindo urlava "Allah è grande" e "M’importa ‘na sega". Lindo era In quiete ed era Linea Gotica. Ieri Lindo ballava la pizzica salentina, in una scenografia da festa paesana pugliese, beveva vino attaccato ad un fiasco e la gente gli urlava :"Fatti un clistere !", mentre presentava dei cantori ultraottantenni, rockstar fuoritempo massimo acclamate da un pubblico che poco dopo avrebbe ballato i Subsonica e credo anche Vasco Rossi. Lindo mi ha fatto pensare ai significati delle parole eclettico e evoluzione, cambiamento e coerenza. Lindo il punk ed il poeta, ieri cantava musica ecologica, ballava , rideva, cavalcava, e cercava il contatto fisico col pubblico, non lesinando ‘cinque’ agli astanti. Lindo mi ha spiazzato e mi è piaciuto molto. Non so se me l’aspettavo.

Poi ho offerto birra a go-go e ho pensato bene di sfasciare la faccia mia, e probabilmente di una ignara passante, mentre nell’aria suonava Killing in the name of.

Viaggiano i perdenti, più adatti ai mutamenti (*)

April 3rd, 2004 | By benty in Senza categoria | 8 Comments »

Giusto il tempo di indossare la mia maglietta da perdente preferita ed eccomi in viaggio per l’Italia, di nuovo. Fra le cose memorabili di questo viaggio annovererei

  • La scritta in inglese sul biglietto della Aegean Airlines "God bless you", così sai chi ringraziare se arrivi intero.
  • La classe romana delle medie di ritorno da Creta, tottiani convinti e pronti a far scattare l’applauso con tanto di fischi all’atterraggio.
  • Le bottiglie di brandy e di vino in frantumi che hanno innaffiato tutti i miei vestiti, per le quali ho dovuto litigare in greco con un paio di funzionari. E mi sono imposto con gran signorilità, al mio solito.
  • L’arrivo a Roma e il contatto con questa gente che sembra tutta composta da manager che spendono 800 euri di cellulare al mese e devono farlo sapere ad alta voce in treno. Poi passa una zingara col bambino al collo che fa lìelemosina e loro si girano dall’altra parte.
  • Una pioggia di birra e ginlemon che si è riversata su me e mia cuggggina, fra colle Salario, piazza Vescovio e San Lorenzo, in un posto che sembrava un centro sociale, ma da bere costava come in discoteca. Impressionanti i manifesti nuovi del nano, un sacco di numeri bellissimi, bene, bravo, bis.
  • L’arrivo trionfale a Fabriano accolto dalla solita tonnellata di pasta al forno, e stasera Ferretti. Alè.

(*)  titolo alternativo e autocelebrativo "Fatti trenta facciamo trentuno"

Facce ride

April 1st, 2004 | By benty in Senza categoria | 6 Comments »

Stavo per scrivere un post della serie "pesci d’aprile telefonati" a riguardo dello scherzo prevedibilissimo su Macchianera, che simula il sequestro del sito da parte della polizia. Peraltro idea originalissima che ho avuto, fra gli altri milioni di persone, pure io nel lontano aprile del 2001 . Ero riuscito a farci cadere un amico mio che aveva bevuto, e per paura di essere tracciato ha lasciato il computer spento per tutto il giorno successivo. A Neri non dev’essere andata molto meglio, pensavo. E chi ci casca? Poi mi telefona un amico entusiasta "Questa te la devo dire, sai chi suona al Rockwave? I White Stripes !". Avevo già cominciato a saltare per casa, imbracciando la mia chitarra immaginaria e urlando felice l’intro di Seven Nation Army. Solo al terzo "DUM du du du du dum DUM", mi sono fermato a mezz’aria, il sorriso si è spento, la chitarra è evaporata e mi è apparsa in fronte la scritta fucsia lampeggiante "COGLIONE".

(a mia parziale giustificazione va detto che il mio amico non farebbe mai di questi scherzi e che con non facciamo altro che lambiccarci il cervello sul problema concerti in Grecia. In realtà ha abboccato per primo alla bufala diffusa da quei bastardi degli organizzatori del Rockwave. La notizia che gruppi così vengano a suonare in Grecia è talmente assurda che può girare solo il primo aprile: questo dovrebbe essere divertente, invece è tristissimo e crudele. Quasi piangevo)

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