Spezzeremo le reni alla Grecia

25 October 2003 | By benty in Senza categoria

Questa città continua ad opporre una strenua resistenza all’autunno : oggi c’è un clima quasi primaverile e sole a go-go. Ma ciò che contraddistingue Salonicco in questi giorni si può riassumere in due punti

  • L’insolito fetore ed i giganteschi cumuli di mondezza, dovuti ad uno strategico sciopero indetto dai netturbini. Strategico perché piazzato poco prima del cosiddetto “trimero”, una tre giorni di festività dovute al santo patrono della città (il 26 ottobre, San Dimitri) e al 28 ottobre festa su cui mi dilungherò nel secondo punto
  • La tradizionale e larghissima comparsa delle bandiere greche dai terrazzi di tutte le case : mi commuovo sempre pensando che sembra la Lazio che vince lo scudetto con tutto quel bianco e azzurro (che poi è blu, vabbè ). Cosa si festeggia ? Il 28 ottobre è la data in cui i greci dissero NO all’Italia fascista. Ma che gli aveva chiesto l’Italia ai greci ? Soltanto ‘immediata cessione di alcune basi strategiche, in nome della neutralità greca al conflitto. Se non si fossero arresi Mussolini se le sarebbe prese con la forza. Un ultimatum in pratica, di cedere senza rompere le scatole, sennò eravamo ‘costretti’ ad attaccarli . L’ambasciatore italiano ad Atene Grazzi, consegnò al dittatore greco Metaxas (un filonazista peraltro) questo ultimatum. Metaxas lo rispedì immediatamente indietro al mittente. L’Italia dichiarò guerra. In quel gesto la Grecia disse NO all’Italia. L’Italia attaccò e subì una resistenza inaspettata e gagliarda dei greci, che ci ricacciarono fino in Albania. Partiti come offensivisti ci siamo ritrovati a fare catenaccio in trasferta, come vocazione calcistica impone. La campagna di Grecia fu un disastro per l’esercito italiano ed un trionfo per quello ellenico, meno organizzato ma più numeroso e combattivo. Ed è per questo che ancora oggi, ogni 28 ottobre, in tutte le città dell’Ellade si festeggia, con sfarzose ed ingessatissime parate militari a cui partecipano anche i giovani delle scuole indossando vestiti tradizionali. Credo che ci si faccia anche gli auguri per l’occasione : l’anno scorso un parente di Dimitra mi venne incontro sorridente proprio per farmi gli auguri e solo dopo si ricordò che io ero il nemico, contro cui si festeggiava. Indietreggiò e poi si ammazzò dalle risate e mi abbracciò. Fra le canzoncine che si cantano in questa occasione c’è anche una versione di Campagnola Bella, che si intitola Koroido Mussolini (cretino Mussolini). Il Duce sui greci si era espresso in questi termini

“Dopo un lungo pazientare abbiamo strappato la maschera a un paese garantito dalla Gran Bretagna, un subdolo nemico: la Grecia. E’ un conto che attendeva di essere saldato; una cosa va detta e forse non mancherà di sorprendere taluni inattuali classicisti italiani: i greci odiano l’Italia, come nessun altro popolo. E’ un odio che appare a prima vista inspiegabile, ma é generale, profondo, inguaribile in tutte le classi, nelle città, nei villaggi, in in alto, in basso, dovunque.”

E anche

"do le dimissioni da italiano se qualcuno trova difficoltà a battersi coi greci"

Dalle testimonianze dirette di vecchietti locali, che quei periodi li hanno vissuti, gli italiani in Grecia vengono ricordati principalmente perché correvano dietro alle ragazze, e per questo vennero presi molto in simpatia e poco sul serio. I tedeschi, che arriveranno in Grecia dopo la nostra disfatta, invece di scoparsele le ammazzavano. Meglio noi, senza dubbio.

 

 

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