Benty vs Professionals – part three

04 September 2003 | By benty in Senza categoria

Anni fa il vostro adorabile Benty era fidanzato in Italia, addirittura a Fabriano. Da non crederci, direte voi. Oppure direte "Ah". E cliccherete sulla crocetta in alto a destra. Comprensibile. Lei era ricca, molto ricca, altra casta sociale (a Fabriano la società è tutt’ora divisa in caste, se non lo sapevate). Andavamo in giro per la ridente cittadina e lei mi diceva "Lo vedi questo ? E’ mio". Si riferiva ad un palazzo di tre piani situato in pieno centro. "La vedi questa ? E’ mia" e mi indicava una collina coltivata a vigna. Proprio una collina, mica un pezzetto. Ci eravamo conosciuti ad una festa dove io mettevo i dischi, entrambi ubriachi, e io l’accusai di avermi trafugato un paio di cd. Quando voglio so come far impazzire una donna. Fu subito ammmore. Litigavamo spesso per motivi politici, lei era destrorsa convinta, famiglia di imprenditori, Berlusconi era da un paio d’anni salito al governo, lei lo aveva ovviamente votato. La passione durò poco : finì, un po’ nella noia, un po’ perchè io quella volta feci , forse , l’unica scelta egoista ed azzeccata della mia esistenza, decidendo che era più importante partire per fare l’erasmus a Lisboa che avere una ragazza. Poi non partii più quell’anno, ma quello dopo. Ma questa è un’altra storia e figuratevi che ve ne frega a voi. La ragazza comunque si consolò presto, con uno più grande di lei (lei era già più grande di me di tre anni). Un notaio giovane, ricchissimo, di successo, con una discreta notorietà nel circondario. Poco dopo che si erano messi insieme lei mi telefonò, una sera, e mi raccontò, fra le altre cose, che il tipo non le permetteva di indossare scarpe da ginnastica. "Sono scelte" commentai. Seppi tempo dopo che si erano poi sposati, credo che adesso abbiano un figlio.

Oggi sono andato dal notaio. Era lui. Alto, distinto, elegantissimo, più che abbronzato carbonizzato,direi, occhi di ghiaccio, nessuna inflessione dialettale, poco espansivo. Un notaio d’altronde. Capelli cortissimi, biondo scuro, con un qualcosa di nazista. Successo e ricchezza evidenti ma non ostentati, controllo assoluto della situazione, un vero dominatore sociale. Pareva preso da certe interviste a professionisti che fanno di solito su Cosmopolitan. Si, ogni tanto mi leggo Cosmo, ce l’ho nella pila di riviste in bagno a Salonicco. Così sapete che letture vi aspettano se mi venite e trovare.

L’aitante notaio doveva leggerci un atto di non so che tipo. E dire che quelle cose le ho pure studiate. Ci siamo stretti la mano alla fine, con un interminabile sguardo. Dritto negli occhi, a brave distanza, neppure l’ombra di un sorriso. Nè mio, nè suo. Credo sappia chi sono io. Non credo impazzisca di gioia a pensare che la madre di suo figlio, non più di sette anni fa, stava con me. Magari mi spingo troppo in là con l’immaginazione , ma credo che il suo volto ben rasato abbia tradito un minimo sussulto di disgusto. Me lo immagino tornare a casa e dire a sua moglie "Cara, indovina chi è venuto in studio stamattina? Il tuo "ex", quel capellone comunista, ah ah! Ma come facevi a stare con uno così ? Neanche la barba si era fatto. Dovevi essere proprio disperata in quel periodo". Credo che anche lei debba essere percorsa da brividi poco piacevoli, pensando con chi sarebbe potuta finire. A dire il vero pure io, però.

2 Comments on “Benty vs Professionals – part three”

  1. Oh Bentorio, orsù dunque faiti forsa! Ché lle merde son loro, e non è che da codesto si intenda granché il tuo accordo con ciò. Par quasi che rosichi… anonimo ferroviere spaz

     

  2. palesati, o prode